ROSETO. Sbaglierò, ma non
credo al dissenso di Enio Pavone rispetto alla “sua” maggioranza.
Capisco le motivazioni dell'associazione “SiAmo”, che fa
benissimo a sottolineare il dato politico che evidenzia, ma non penso
affatto che Pavone andrà fino in fondo. Si d'accordo, l'altra sera
in consiglio ha tirato fuori di nuovo qualche frase all'apparenza
dissonante, tipo “
Io sono un uomo libero...” eccetera. Si d'accordo, ha espresso qualche distinguo, anche di voto pare, su una
questione relativa agli impianti sportivi di periferia e quant'altro.
Ma, a parte che tutti dovrebbero essere uomini (e donne) liberi –
non credo ci siano prigionieri in giro – non paiono elementi
sufficienti a trarre conclusioni affrettate sulla sua posizione politica.
Piuttosto mi sembra
un'altra cosa, avendo sbirciato qualche web-sprazzo del consiglio
comunale. Ho avuto l'impressione, infatti, che Nugnes sia ormai il
padrone assoluto dell'Aula. L'ho visto sicuro di sé ed a tratti
persino rilassato. Non perché abbia risposto alle domande dei
consiglieri (ad esempio sulle palme secche del lungomare non ha
risposto nulla), ma perché comincia a venir fuori un dato politico
che non era ben visibile all'inizio.
Andiamo con
ordine. Nugnes (con l'aiuto credo di Sottanelli) lo scorso anno ha
costruito una maggioranza che si sta rivelando più solida del
previsto. Per un motivo molto semplice: non ha personaggi che possono
costituire un problema politico. Tranne qualche protagonismo
esasperato (ecco, quello di Pavone appunto) lui può contare su consiglieri
fedelissimi, senza ambizioni politiche particolari, devoti alla causa a prescindere. E questo è un vantaggio non da poco.
Altro punto a suo
favore è l'opposizione. Tolto Di Giuseppe, che rappresenta un
partito peraltro sulla cresta dell'onda (Fratelli d'Italia), ma che
però è solo ed isolato in consiglio e forse anche poco incline alle
piccole cose di una piccola città; tranne lui si diceva,
l'opposizione non ha forze consistenti alle spalle. Il Pd sta politicamente come sta. La
Lega, di fatto non pervenuta. Le liste di centro non solo scontano il
fatto di aver amministrato fino a ieri (il triplo salto all'indietro
dalla maggioranza all'opposizione non riesce quasi mai), ma
politicamente si trovano nella stessa area cattolico-moderata di
Nugnes, addirittura in un partito alleato a Roma, quindi sono
bloccate in partenza. L'opposizione, cioè, più che correre dietro
alle mutevoli opinioni di Pavone, dovrebbe costruire una sua politica
alternativa. Anche perché Pavone – è bene ricordarlo – è
portatore di un'idea di politica urbanistica tutta cementificatrice.
Basta ricordare il suo piano-spiaggia che ha permesso una
“urbanizzazione” incredibile dell'arenile. E questa politica si
confà benissimo all'approccio identico che ha Nugnes ed il suo
delegato alla pianificazione.
In queste
condizioni dunque, il cartello-civico centrista di Nugnes, che pesca
un po' qua e un po' là, con il suo riferimento a Roma in
Calenda, obiettivamente sembra ad oggi (ripeto, ad oggi, del doman
nessun sa) privo di una reale alternativa. Di qui la sua sicurezza. Ed anche una certa strategia nascosta, che forse si rivelerà
presto sotto la forma apparentemente neutra dell'atto burocratico
dovuto. Insomma, il quadro si fa interessante per chi guarda alla
politica come gioco di potere, esercizio di equilibri, partita a
scacchi ove lo spettro del visibile è solo la punta dell'iceberg.
Mentre tutto questo
avviene però; mentre la politica è “questa cosa qua”, direbbe Crozza-Bersani, nella “realtà di fuori”, c'è chi ha e
chi non ha sempre di più. Finora tutto è ben coperto dalle
movide, dagli aperitivi a manetta, dalle pensioni dei nonni, eccetera. Ma fino
a quando non sarà un problema questa realtà di fuori? È questo l'interrogativo. Ma se –
come ci dobbiamo augurare davvero tutti – rimaniamo la cittadina per grandi
linee benestante, con le nostre seconde case-mare, le belle serate di
festa e ci possiamo permettere di viver bene, penso che l'aggressiva e-bike con
ruote da carrarmato di Nugnes possa solcare tranquilla il lungomare
senza grossi scossoni.
Poi, se Pavone farà sul serio, vorra dire che mi ricrederò.
Buon week-end.