Sarà il clima o più probabile la vecchiaia, ma le estati non mi sembran più quelle di una volta. Questo terrorismo mediatico sul caldo che ammazza (speculare al freddo che uccide l'inverno), la pioggia che travolge, le pandemie che sterminano, tende a rendere la vita un tantinello angosciante.
Oltretutto quest'anno si aggiunge la campagna elettorale. Con quel vizio tutto partitocrate che sei un purosangue quando sei con me ed un ronzino se passi con altri e viceversa. Tanto per non far nomi, una ex-ministra milanese, Maristella Gelmini, che un tempo aveva idee molto criticate a sinistra su scuola e dintorni diviene in un lampo progressita a tutto tondo di cui si condivide ogni parola, financo quella sui neutrini, sol perché approdata su una sponda dalla quale si potrebbe trarre alleanza per il Potere. E pazienza per quegli studenti, ed insegnanti, che al tempo incrociarono le braccia e le spade (dialettiche) contro di lei.
Intanto la Tv fa sapere che il Pil, ovvero la nostra ricchezza cresce-cresce-cresce. Almeno finché il dottor Draghi presiederà il governo, che frattanto agisce come nulla fosse visto che del Parlamento, in sostanza, non ne aveva gran bisogno neanche prima. Dunque siam ricchi a scadenza. Dopo il 25 settembre, se quel/quella che vince non ci piace, diventeremo poveri in canna.
Di certo poveri non sembrano quei turisti/turiste che, in una località di mare, ti saltano addosso alla cassa dei supermercati, soffiando sulle orecchie di chi gli capita a tiro nemmeno vi scorgessero quelle di Pluto. Magari hanno paura non le facciano pagare, visto che dalle parti di mare d'estate davvero non si bada a spese. Certo, avessero anche un minimo rispetto per gli umani, diciamo l'un per cento di quello che dedicano a bassotti o cuccioli in generale, i cosiddetti turisti sarebbero anche un pochino più... sopportabili!
Umani tra l'altro divenuti ormai quasi dei robottini telecomandati, degli “algoritmi” dipendenti dalle app dei telefonini. Sorprendente razza di umanoidi che non vivono se non programmano tutto: dalla vacanza al tempo-gioco, dalla pizza al parco-tematico, eccetera; avendo ormai irrimediabilmente perduto ogni spontaneità, ogni viver leggero, ogni spensieratezza persino in vacanza. Vacanza? Ma da cosa? Non certo dall'imbecillità del due-tre-quattro-punto zero virgola qualcosa!