sabato 27 novembre 2021

Quest'anno, ci faran spendere appena 316 mila euro


ROSETO. Amministrare il Comune, per quanto riguarda la parte istituzionale-politica per così dire, costerà quest'anno, qualcosa come 316 mila euro. Lo si rileva spulciando le 129 pagine del “Peg” (Piano di gestione) che ha subito proprio nei giorni scorsi delle variazioni apportate dalla nuova amministrazione.

La parte principale della spesa è ovviamente quella per le indennità di carica, ovvero gli “stipendi”, per dirla in termini giornalistici, di sindaco e assessori: circa 232 mila euro lorde. Una cifra che comprende, oltre le indennità vere e proprie, anche gli oneri accessori, le trasferte e ciò che il Comune deve rimborsare per le assenze degli amministratori dai propri posti di lavoro nella vita di tutti i giorni a causa degli impegni istituzionali.

Seguono, in ordine di costo, le segreterie, i cosiddetti staff. Quest'anno comporteranno una spesa di 73.588 euro destinata, come da cronaca recente, a crescere fino a circa 93 mila euro negli anni prossimi.

Il terzo gruppo di spese, riguarda telefoni e servizi di rassegna stampa: circa 7.500 euro. Aggiunte le spese di rappresentanza (solo 1.600 euro), si arriva appunto ai 316 mila euro complessivi. Per quest'anno, beninteso. Poi è probabile pagheremo qualcosa in più.

domenica 21 novembre 2021

La società del SUV e dell'utilitaria

Siamo per tanti versi una società che ha gli anta superati da un pezzo. Vestiamo spesso con jeans e piumini a buon mercato. Utilitarie di una decina d'anni come mezzo di trazione in molti casi. Ma siamo anche una società dove ci sono quelli vestiti peggio e più burberi d'aspetto. Ma che parcheggiano di traverso davanti al bar il SUV d'ultimo grido-green da 60-70 mila euro. Dicono i ben informati che quest'ultimi vantano conti in banca da paura. Eppure gli uni e gli altri si parlano; si conoscono; anche se si vede lontano un miglio che tra di loro c'è una finta confidenza.

Il lavoro – sempre, ma di più adesso – è la condanna dell'Uomo. Sono pochissimi quelli che fanno un lavoro che piace e soddisfa. Per i più il lavoro è fatica; è maledizione; è imposizione con il ricatto del licenziamento. Il lavoro – per tanti, troppi – è esser pagati con l'1 per cento del ricavato che si contribuisce a costruire con la schiavitù delle proprie mani. Il lavoro – per tanti, troppi – è orario discontinuo, spezzato, che ti impegna l'intera giornata e te ne paga la metà. Il lavoro – per tanti, troppi – è umiliazioni, rospi inghiottiti per non rimetterci il posto.

Questo è il lavoro, oggi. Chi dice il contrario non lo conosce. Chi lo nega è fortunato, perché vuol dire che non ha bisogno di lavorare, di chinare il capo davanti ad un “capo”. Un capo che oggidì può non essere neppure umano, ma semplicemente un robot o un algoritmo. Siamo la società del SUV ibrido-green milianeuro e dell'utilitaria sfasciata. Senza por null'altro nel mezzo.

Mala tempora currunt (brutti tempi corrono).

sabato 20 novembre 2021

Gianfranco Giuliante lascia (anche) la Lega

PESCARA. Devo dire la verità, io Giuliante leghista non l'ho mai visto. 

Ricordo Gianfranco nel 1975, giovane consigliere comunale del Msi all'Aquila. Ricordo le campagne elettorali infuocate del 1976 e del 1979. Io ragazzo, lui già politico navigato. Lo ricordo nel Msi di Fini e, per brevissimo, anche di Rauti. Rammento le piccole parentesi di attività professionale non politica degli anni '80. 

Lo rivedo salire immediatamente sul carro di Berlusconi nel 1994. La vicinanza con Nino Sospiri nell'Alleanza Nazionale di Fini. L'elezione alla Camera dei deputati nel 2001, persa per un soffio con Massimo Cialente. La vicepresidenza della Provincia dell'Aquila con Palmerio Susi.

Lo incontrai casualmente sulle scale del palazzo regionale di Piazza Unione a Pescara all'indomani del sisma del 2009. “Non ci siamo nemmeno insediati ed ha fatto il terremoto”, mi disse amichevolmente. Faceva parte, mi pare, della Giunta Chiodi.

Da giornalista, l'avversai. A livello personale, dato anche i ricordi di famiglia, non è mai mancato un buon rapporto. Ora, una nuova avventura politica. 

Caro Gianfranco, ma solo io invecchio?

venerdì 19 novembre 2021

A Villa Paris il premio di pittura Roseto

ROSETO. Torna il “Premio di pittura Roseto degli Abruzzi” (Villa Paris, 20-27 novembre), organizzato come di consueto dall'associazione “Pittura e poesia”. In mostra 44 dipinti di 22 artisti. Iniziative come queste – dice Michele Nuzzo, curatore della rassegna – sono intese anche a sostenere gli artisti, specie in un momento di crisi. “I dati del settore – scrive sempre Nuzzo nell'introduzione al catalogo – confermano che durante la pandemia l'arte non ha perso appeal, anzi, la crisi sanitaria ne ha evidenziato la necessità. In parallelo, però, ha provocato una forte crisi di mercato, come era prevedibile. Attenzione, però: non è andata in crisi l'arte, ma la sua fruizione”.

Quasi 19 milioni i visitatori in Italia – rivela Nuzzo citando i dati ISTAT – non hanno potuto visitare le mostre ed i luoghi della cultura a causa della pandemia. E ciò ha portato un danno di circa 78 milioni di euro. Solo il 28 per cento del campione statistico, tra l'altro, considera soddisfacente la fruizione on-line dell'arte.

Ecco dunque che l'appuntamento rosetano diventa anche l'auspicio per un ritorno pieno alla frequentazione in presenza dei momenti artistici. Del resto la mostra esposta a Villa Paris – osserva Gaspare Baggieri, antropologo e critico d'arte – esprime una miscellanea di tecniche e proposte pittoriche consolidate, ma al contempo innovative. Rappresenta dunque un po' il senso del nostro tempo.

Così, mentre a Pescara ha da poco aperto i battenti il nuovo museo dell'Ottocento, a Roseto si prova a ripartire con iniziative che raccontano un po' la realtà che ci circonda. Almeno come essa è veduta dall'occhio e dal pennello degli artisti che espongono le loro tele.


giovedì 18 novembre 2021

Parole avvolte nella nebbia


ROSETO. “...Maggiore qualità percepita in termini di capacità di comunicazione”, by Mario Nugnes, sindaco di Roseto.

Ora, intendiamoci bene. Tutti i sindaci, di qualsiasi colore e qualunque città, fan propaganda. Fa parte della politica. Non c'è da scandalizzarsi. Nemmeno se per lo scopo ingaggino i migliori professionisti del settore. Personalmente non mi scandalizzo neppure che il sindaco Nugnes impegni ben 93 mila euro del bilancio comunale per la sua comunicazione. Per fortuna ho la possibilità di pagare le tasse e quindi pago. Non volentieri, ma pago. Però, perbacco, la chiarezza si, quella la vorrei. Che cavolo significa “qualità percepita"? Percepita da chi? Non da me, per esempio.

Ecco, faccia tutta la propaganda, nel senso tecnico di propagare le sue opinioni o quel che vuole, ma non le nasconda dietro giri di parole. Anche perché, diceva un mio vecchio professore, chi parla complicato, chi usa un linguaggio barocco, chi avvolge le parole nella nebbia, è probabile non voglia farsi capire. E, se non vuol farsi capire, forse non vuol rivelare quel che pensa davvero. Quindi chi ascolta o legge potrebbe pensare: ma vuol forse rifilarmi una bugia?

Ecco, vorrei darlo come consiglio non richiesto al sindaco Nugnes. Per il suo bene (ed nostro di cittadini, anche se non contiamo nulla), lui che è un fervente cattolico ricordi il motto evangelico: si dica SI-SI, NO-NO: tutto il resto è del peccato (per chi crede). Qualità-percepita-in-termini-di-capacità- eccetera, eccetera somiglia tanto ad un rompicapo. E neanche piacevole.

sabato 13 novembre 2021

Super consenso per il nostro super Mario

ROSETO. “Allora, come ti sembra questa nuova amministrazione? Sono veramente dei bravi ragazzi, ci aspettiamo tanto da loro”. L'opinione in città sembra a mille per il sindaco Mario Nugnes ed i suoi assessori passato meno di un mese dalla sua elezione. Del resto, in questi primi giorni, si susseguono annunci ed impegni dei nuovi amministratori.

Per la verità, c'è anche qualche rinvio “tecnico”. Riavere un teatro a Roseto, ad esempio? Rimandato alle calende greche (calende, non Calenda, beniteso!) di Villa Clementi. Del cui restauro si parla almeno da una ventina d'anni senza venirne a capo. Il nuovo distretto sanitario? Rimandato al 2022 come minimo. Insomma, anche il nostro super Mario locale mutua dal Super Mario Nazionale (Draghi) la tecnica democristiana del rinvio. Il che dimostra senz'altro abilità politica.

Di nessuna importanza per la pubblica opinione, ma di qualche interesse per gli addetti ai lavori, anche la flemma usata per sostituire il primo consigliere dimissionario, Tommaso Ginoble. La norma (art.38-8 T.U. 267 – art.25 Regolamento consiliare) vorrebbe che il Consiglio non rimanesse orfano di numero completo per più di dieci giorni. Qui se ne sono programmati 18, essendo le dimissioni protocollate il 30 ottobre e la sostituzione prevista per il 17 novembre. Ma ripeto, questo non interessa davvero quasi nessuno.

Comunque, per ricapitolare un po' i quindici giorni dall'insediamento, la pura cronaca degli atti pubblicati racconta questo: sistemata dimenticanza su vendita del terreno municipale lungomare sud attraverso sconto di 70 mila euro sugli oneri urbani; nominato staff del sindaco con un impegno di spesa di ben 93 mila euro annui; corrisposta la liquidazione di legge all'ex-sindaco Di Girolamo per circa 23 mila euro; pagato condominio arretrato su un immobile comunale rimettendoci anche 526 di spese legali.

Per altro, ovvero destinazione mercato coperto, sistemazione Arena quattro palme, lavori pontile e villa comunale, destinazione futura cosiddetta area “Castelli” e così via bisognerà aspettare. D'altro canto la prospettiva politica cui traguarda la compagine civica è tarata sui dieci anni. Quindi, hai vogla a fare!

martedì 9 novembre 2021

Torna la "Settimana della fratellanza" (con qualche simpatico pour parler)



ROSETO. Protratta di qualche settimana causa concomitanti elezioni municipali – delle quali tra l'altro il suo principale ideatore ed artefice, il professor William Di Marco, è stato per altri versi protagonista – si terrà l'11 e 12 novembre la “Settimana della Fratellanza” di Roseto.

Edizione ancor più significativa, quella 2021, in quanto cade nel ventennale dell'attentato alle Torri Gemelle di New York. Questa manifestazione rosetana, nata nel 2002, cerca infatti di far riflettere soprattutto gli studenti delle scuole superiori (l'istituto “Moretti” né è infatti da sempre co-protagonista), su quella data epocale che è stata l'11 settembre 2001, quando appunto due aerei civili dirottati abbattereno il simbolo del capitalismo americano e occidentale: le twin towers di New York.

Principalmente nelle edizioni degli anni dieci, la “Settimana della Fratellanza” ha portato a Roseto esponenti di primo piano della diplomazia internazionale. Patrimonio culturale, codesto, naturalmente a vantaggio della Città delle Rose. Così non ha stupito, questa mattina in Comune, durante la presentazione alla stampa, che l'attuale assessore alla cultura, Francesco Luciani, nominasse de facto (per dirla con il linguaggio giornalistico-Giorgettiano), il professor William Di Marco assessore alla cultura ad honorem.

Del resto, se potremo avere – sempre in omaggio alla vulgata di cui sopra – Draghi presidente del consiglio e della repubblica ad un tempo, perché non possiamo permetterci William Di Marco consigliere comunale d'opposizione e assessore alla cultura? Naturalmente è un pour-parler.

domenica 7 novembre 2021

"Pavone, per cortesia cambi posto"

ROSETO. Una qualche confusione sembra aleggiare nella politica rosetana, stando almeno alla geografia delle posizioni. Il consigliere Francesco di Giuseppe (Fratelli d'Italia) ha così chiesto ufficialmente di far chiarezza. A destra - ha sostenuto - ci sono io e quindi William Di Marco, che per noi ha corso da sindaco. 

Al consiglio inaugurale, infatti, sembrava che il posto fosse occupato dal primus interpares (definizione mia) sostenitore di Nugnes, vale a dire Enio Pavone, ex-socialista, ex-sindaco per la destra nel 2011 ed ora civico Nugnesiano.

Il quale Pavone, tra l'altro, ha subito messo in chiaro che lui si dedicherà ad attaccare l'opposizione. Singolare interpretazione modernissima della politica, codesta: fare opposizione alla... opposizione! Stupendo, Pavone ci sorprenderà come sempre! Del resto lui l'irruenza da oppositore l'ha nel DNA politico!

Ciò detto, però, si deve riconoscere che la nuova giunta è solerte. Non s'era nemmeno insediata è già s'era addunata d'una svista dei predecessori nella vendita di un terreno municipale. Si sarebbero dimenticati di indicare una condotta di scolo laterale all'area. Una piccola "servitù" di passaggio, come si dice, che i nuovi amministratori hanno valutato in un batter di ciglia in ben 70 mila euro di sconto sugli oneri della urbanizzazione. Uno sconto che, raffrontato al prezzo di vendita del terreno, ne costituisce di fatto una percentuale così significativa da far pensare che la svista non sia stata proprio piccola come una formichina, ma piuttosto sia stata ritenuta evidente come un elefante!

Vabbè, che vuoi che sia, diceva quello! È solo un minor gettito! Sono uscita reale, invece i 90 mila e passa euro l'anno di spesa per lo staff nominato dal sindaco. Ecco, queste sono le cose che piacciono al popolo: minori entrate per sviste pregresse e maggiori spese per costi della politica, come si chiamavano un tempo. La gente ama queste cose, anche perché nessuno gliele racconta per come dovrebbero esser raccontate.

Del resto, il sindaco ha intitolato una sua rubrica sul sito web del Comune: "Sindaco flash". Si attendono dunque soluzioni flash anche per parcheggi centralissimi, ex-mercato coperto, villa comunale, pontile da finire, pista ciclabile da manutenere e quant'altro

Si potrebbe tremare al solo pensiero. Ma siamo fiduciosi. Ed ossequiosi. Inchiniamoci davanti al nuovo che avanza. Insomma, applaudiamo e... zitti e buoni! Va di moda così, no? Buona domenica. 

giovedì 4 novembre 2021

Un Super Mario è per sempre

ROSETO. Oggi in TV da Myrta (Merlino), Carlo (Calenda) ha detto che dobbiamo mettere Gentiloni (ah, qualche mattina fa, su Radio24, Paolo Mieli aveva rivelato che a Roma Gentiloni lo chiamavano “Er Moviolone” per via di una certa pigrizia) al Colle e mantenere Draghi cinque-sei anni a Palazzo Chigi. Per parte sua lui, Carlo (Calenda) porterà la sua “Azione” al 10 per cento a garanzia della soluzione.

E poi dice che la Politica è difficile? Ma quando mai: basta sapersi regolare! Noi a Roseto, per parte nostra, ci siamo portati avanti con il lavoro. Siamo, forse, tra i primi-comuni-calendiani-italiani. Con una coalizione talmente larga che, prima o poi, conterrà tutti. Non a caso stiamo festeggiando la cosa da giorni. Una sorta di festa panellenica in cui manca poco inconoriamo il Nostro Super Mario (e sì, che credete, anche noi ce l'abbiamo, solo che di cognome fa Nugnes, nuovissimo sindaco rosetano) anche con il Pallone d'Oro (e si, deve vincere solo quello, ormai).

Comunque questa storia della scomparsa di destra e sinistra a Roseto si è appalesata davvero. Mario è veramente il “Sindaco di tutti”, nel senso che è così centrista che li comprende tutti sotto il suo ombrello a colori cattolico-arcobaleno. Ed io penso – sinceramente lo dico – che interpreti per davvero la rosetanità-politica in chiave aggiornata ai tempi.

Ieri, mi dicono, ha sfoggiato il meglio di sé al Palazzetto. Evviva Nugnes Primo, allora (ed anche Marcone Secondo, se posso). Non ci crederete, ma mi sono simpatici per davvero. Anche perché non si saprà come fargli opposizione. E poi, perché si dovrebbe far loro opposizione? È tanto bello star in pace. Ecco, come si dice: la festa appena cominciata è già... cominciata. Andate in pace figlioli, Super Mario pensa a voi!

P.s.: non glieli ho fatti finora, approfitto adesso: auguri Super-Mario. Se non altro ci hai risolto il problema di avere un sindaco per i prossimi dieci anni. E, credemi, non è poco. Almeno ci risparmiamo un'altra campagna elettorale marziana come quella ultima scorsa. Un incubo! 

Liliana e la solidarietà (con qualche riflessione natalizia)

Liliana di Tecco ROSETO. A Roseto i poveri esistono. Nonostante il benessere medio della cittadina. E malgrado la narrazione ufficiale, che ...