venerdì 25 giugno 2021

Ma tu, caro "Controaliseo" sei dalla parte di Vanessa Quaranta?

ROSETO. Uhhhhh!!!!! che comunicato iroso! Mamma mia, ragazzi: il Pd di Roseto si dev'essere adirato di brutto! E che gli aveva detto Vanessa Quaranta (è contro di lei che hanno... comunicato!) per farli uscire tanto dai fogli? Bhé, la presidente de “Il Punto”, aveva criticato il vicesindaco, Simone Tacchetti per il problema dei parcheggi, delle luci e del campo sportivo di S.Lucia.

Così oggi il Pd, di cui Tacchetti è anche commissario comunale credo, risponde che gli ricorderà, a Vanessa, che Tacchetti, cioè di fatto lui stesso, “ha portato” ben 15 milioni di euro di lavori pubblici. Ed attenzione, il comunciato dice proprio così: Tacchetti... ha portato. Nemmeno un cenno al buon sindaco Sabatino Di Girolamo, che pur qualche mano l'avrà data al trasporto di cotante risorse, o no? Perché si da il caso che il buon Tacchetti ancora non dice chiaramente (o, se lo ha detto, non l'ho udito) che Sabatino Di Girolamo è il suo unico ed esclusivo candidato, ovvero che lui non appoggierà nessun altra candidatura se non quella del suo sindaco.

Nel comunicato, poi, ce n'è anche per Tommaso Ginoble, ma questo è un altro discorso che ci porterebbe troppo lontano.

Ora, voglio dire, va bene tutto. Sia Simone Tacchetti che Vanessa Quaranta sono entrambi di Cologna. Ci sta la competizione politica e la vicina campagna elettorale. Però, scusate, finora la professoressa Quaranta è una semplice cittadina che fa politica, esprime opinioni e voterà come voterà. Tacchetti, invece, è un vicesindaco, cioè ha incarichi amministrativi. Non è che la cosa si può mettere sullo stesso piano e fare gli offesi perché una cittadina ti rivolge delle critiche. Un vicesindaco non è un Vice-Sire, che diamine.

A questo punto, però, occorre una aggiunta personale. Un lettore del Pd, infatti, mi potrebbe chiedere: ma tu tieni per “il Punto”? sei dalla parte di Vanessa Quaranta? Sarebbe una domanda legittima. Allora me la faccio da solo e provo a dare due risposte.

La prima risposta è questa: io da che parte sto non lo so. Sembrerà strano, ma è vero. Siccome però scrivo delle cose – compreso questa – ognuno potrà pensare da quale parte io sia. E qualunque parte penserà chi legge, per me andrà bene.

Seconda risposta. Ho postato giorni fa (è ancora sul questo blog) che avrei votato volentieri Vanessa Quaranta qualora l'avessero candidata sindaca. Candidatura, tra l'altro, che non le daranno. Lo ribadisco. La voterei perché mi pare la persona giusta per una Roseto di oggi (e spero anche di domani). Poi, magari, una volta eletta farà tutte cose che non mi piacciono ed allora glielo direi come per tutti gli altri. Però ci dovrebbe prima arrivare, non è che la critica può essere preventiva.

Ecco, nel comunicato del Pd, invece, mi è parso di leggere una replica prevenuta, astiosa, piccata. Bhé, francamente non mi è piaciuta. Non mi è piaciuta come cittadino, intendo. Tutto qui. Poi, ognuno è libero di pensarla come gli pare.

giovedì 24 giugno 2021

E se una "Delta" ci tagliasse la strada?

ROSETO. Tra pugili stranieri che le suonano a chi capita sotto tiro (del resto, pugili sono, direbbe Montalbano!); ragazzi che si buttano a frotte nei locali come nemmeno prima del covid; tonti che guidano da tonti... questa storia che per nove mesi ti tengono agli arresti-sanitari e per tre ti cacciano al pascolo brado, mi sa che sta dando un po' alla testa!

Certo, non sarà colpa delle suddette pillole di cronaca, ma anche la politica locale sembra ormai una maionese impazzita. Tizio oggi sta con Caio, domani con Sempronio e viceversa. Il sindaco in carica, Sabatino Di Girolamo, che, leggendo qua e là sempre dalla cronaca, non si capisce se sia considerato una risorsa o un problema dal suo stesso partito, il Pd. Alleanze che si condensano la mattina e sono già allo stato liquido la sera causa afa pesante del mezzodì. Insomma, un mezzogiorno di fuego!

Ma, nascosta e sub-statica, una variabile più impazzita di tutte è alle poste: siete sicuri che la “Delta”, intesa esattamente non come auto, ma come morbo-contagicoso, faccia poi votare in autunno? Guarda il caso, il sindaco Di Girolamo una Delta (Lancia) un tempo l'aveva. Chissà non gli porti ancora fortuna e consenta a lui di fare qualche chilometruccio in più, inteso come permanenza in quel palazzo di piazza della Repubblica!

martedì 22 giugno 2021

Un'alga secca vi cucinerà

Allora incrocio nella mattina irrorata dalle alghe che, secche a mucchi, pigliano di giallo come la sabbia, una di quelle per me eroine che intrattengono una decina di bambini sempre sull'orlo di una crisi di nervi. Una di quelle ragazze che d'estate lavorano nella lingua di spiaggia sempre più stretta che separa gli ombrelloni dalla linea dell'acqua. Una di quelle ragazze che, presumo, faticano per una paga della quale non possono nemmeno lamentarsi, come ad esempio si lamentano i sindaci circa il loro imparagonabile stipendio, anche perché da quei sindaci paga e condizioni di lavoro di queste ragazze, per me eroine, dipendono in qualche modo.

Incrocio dunque mentre passo ad una distanza apprezzabile ma udibile: “Allora, bambini – sta dicendo – in attesa che arrivino i giochi, parliamo un po': ditemi: come passate il tempo libero?”. Una domanda innocente forse innocentemente rivolta. Che svela un mondo. Un mondo che mi fa rallentare il passo, per curiosità delle risposte. Che sono, nell'ordine: “Gioco con il gatto – gioco con il cane – gioco con il telefonino di papà”.

Ecco, nessuno gioca con qualcosa di “umano”, con delle persone. Solo cose od animali. Gli unici che si abbassano a giocare, che non sgridano, che non rimproverano, che non impongono regole. Anche perché non sono contagiosi come gli umani, ho motivo di ritenere. La ragazza va avanti (chissà se avrà una pausa, il tempo per un caffé?). Ed anch'io proseguo sul bagnasciuga. Ma resta la sorpresa, per me, di quelle risposte: cani, gatti e telefonini. Forse l'unico contatto umano fuori dalla famiglia è quella ragazza con i piedi tra sabbia e mare; la necessità di qualche soldo guadagnato, davvero si può dire, con il sudore e la fatica. L'impossibilità di reclamare una paga più giusta e il dover sopportare le stron(...)ate della tv, dei social, della politica e del potere, sulla generazione senza sogni.

Sfido io: vorrei vedere loro reclusi in compagnia di cani, gatti e smartphone, che c(...)zo sognerebbero! Ecco, se questi bambini e questi ragazzi non sono ancora diventati dei cani, è già un prodigio.

domenica 20 giugno 2021

La "cultura" aquilana vista da Emidio Di Carlo


E' un lungo excursus (che purtroppo, per ragioni tecniche, non possiamo riportare integralmente), quello che Emidio Di Carlo, giornalista e critico d'arte aquilano, ha rielaborato in merito alle vicende culturali e politiche dell'ultimo mezzo secolo e passa della città capoluogo d'Abruzzo. Di Carlo immagina di essere una sorta di Virgilio che accompagna un novello Dante lungo i gradoni delle vicende aquilane, forse comprensibili appieno solo a coloro che le hanno vissute dall'interno. Non mancano, nella ricostruzione di Emidio, personaggi caratteristici, come Libero, un “aquilano” che oggi si direbbe affetto da “qualche problema”, che usava esclamare ogni piè sospinto del suo perigrinare nella città: “Che mondo!”.

Ed è proprio partendo da questa esclamazione che Di Carlo ripercorre le faccende della “Città della musica” come anche del teatro, oppure quelle del sisma del 2009 o magari dei “Moti del 1971” legati alle sommosse per il capoluogo. Il tutto, tenendo sempre presente il filo della “cosiddetta” vita culturale aquilana vista attraverso il suo periodico “AbruzzoAz60”, editato appunto da circa sessant'anni. Emidio di Carlo, infatti, è sempre stato critico segnatamente del rapporto tra cultura e politica aquilana. Rapporto per larghi tratti venato da clientelismo politico ed egemonie elettoralistiche.

Non mancano, nel racconto, le polemiche tra i vari protagonisti della scena, appunto politica o culturale. Uno spaccato che forse sarà rappresentato in qualche prossima uscita dei mitici “Speciali” di “Abruzzo AZ” o, se i tempi saranno propizi, di una qualche dedicata pubblicazione a stampa. Di Carlo, infatti, è un appassionato della carta stampata, alla quale in fondo ha dedicato sessant'anni di giornalismo.

Ora, come spiegare a chi non lo ha vissuto, questo mondo-aquilano fatto anche di messaggi in codice, allusioni, non detti, che visto dall'esterno sembra relativo? Francamente, io che pur un po' lo conosco per ragioni fortuite, non saprei dove mettere le mani. È tutto sommato un mondo, quello rievocato da Emidio Di Carlo, ove la parola cultura è stata spesso una coperta corta. Che a mala pena ha nascosto una politica che di quel mondo ha sempre avuto le chiavi. E sovente le ha concesse solo a personaggi a lei graditi. L'augurio allora è che presto questo filo d'arianna dantesco possa venir consegnato alle stampe. Così, chi lo vorrà, potrà leggerlo.

Questione di audio. E di io, che non sono tecnologico!

assessora Donatella Di Cesare
ROSETO. E poi ascolti a sprazzi il consiglio comunale e non capisci quanti percettori del reddito di cittadinanza di Roseto svolgano o meno lavori utili alla collettività. Saranno 76 oppure 36 o magari solo sei? Forse l'audio del mio mezzo smartlogo mi tradisce. Comunque, sembrano numeri insignificanti rispetto alla platea dei beneficiari. E soprattutto, sfugge a chi scrive il senso politico dell'interrogazione dalla quale sortirebbero i dati. Vale a dire che l'interrogante, la consigliera Rosaria Ciancaione, nella geografia politica locale dovrebbe collocarsi a sinistra del Pd, nonché alleata dei Cinque Stelle, mentre colei alla quale la domanda veniva posta, l'assessora al sociale Donatella Di Cesare, a sua volta è politicamente collocabile un po' a sinistra del Pd, ma più organica ad una allenza con quest'ultimi di quanto non appaia – almeno nell'imminenza, come da testuale comunicato stampa – la stessa consigliera Ciancaione. Ed uno allora si chiede, ma che significato politico bisogna dare, al di là del merito, ad una interrogazione del genere?

Vabbé, questioni di “audio”, come si diceva. Come anche un'altra interrogazione, sempre della combattiva Rosaria Ciancaione, desta un attimo di riflessione. Riguarda la cosiddetta “Casa Verde”, cadente (nel vero senso della parola) nella anch'essa “cosiddetta” Riserva Borsacchiana. Ebbene, si apprende dalla discussione (sempre con beneficio d'audio) che sì, potrebbe essere abbattuto questo rudere, ma con il rischio che venga ricostruito un edificio nuovo nuovo un passo dietro. O bella, uno si chiede, qui demolire potrebbe esser come vincere un terno al super-enalotto: una casa-villa nuova-intonsa nel bel mezzo di una Riserva seppur cosiddetta, non sarebbe disprezzabile da un certo lato, a tan dir non pronunciatamente verdistico!

sabato 12 giugno 2021

Dei marziani sull'orlo di una crisi di nervi

Erano le due poco dopo del giorno 10 del mese di giugno dell'anno domini 2054 dell'era post-panda-mia. Un gruppetto di ragazze e ragazzi falcava verso un locale sul mare. È probabile volesse festeggiare con un aperitivo l'ultimo giorno di scuola di un anno delirante. Almeno così appaleseva dal passo strano con il quale solcavano la radura alberata.

All'improvviso, sulla trazzera costeggiante il bosco, ecco due gendarmi bici-montati. Poi altri due, automontati. Non dissero nulla. Guardarono e passarono. Come se quei ragazzi fossero sospetti. E magari lo erano. Loro, però, manifestavano indifferenza. Seguitavano nel tipico aspetto gergale dei giovani degli anni post-panda-mia. Sembravano abituati ad esser controllati, additati, spiati; a sentirsi sotto tiro insomma. E non gli interessava. La cosa peggiore era che non si ribellavano mai: accettavano tutto come una fatalità; un dato dei tempi.

Se avessero fatto una una domanda sui giovani ad un anziano che per caso lì si trovava di passaggio, questi non avrebbe saputo rispondere. Non li conosceva. Avevano altri valori rispetto ai suoi. Credevano nell'ambiente, nella tecnologia digitale, adoravano cani e gatti e persino i pappagalli domestici. Anche la musica che ascoltavano non era mai di protesta; mai trasgressiva; spesso remissiva.

Se esisteva un universo giovanile, esso era sconosciuto al 58° anziano passante. Questi si sentiva fuori dalla storia. Ed era giusto così. Moltissimi giovani dell'epoca gli sembravano ossessionati dalle Regole. Seguivano regole per ogni cosa, anche per mangiare. Applicavano diete regolamentari, corsi regolamentari, sport regolamentari, innamoramenti regolamentari. Financo la prigionia-sanitaria era parsa loro perfettamente regolamentare.

Eppure, mentre sublimavano le Regole, se potevano le aggiravano. O meglio: le rispettavano solo all'apparenza, come un dovere verso l'Autorità, che mai mettevano in discussione. L'autorità era per loro l'equivalente degli Dei, indiscutibile. Salvo poi spuntar fuori, non si sapeva bene da dove, le baby-gang, le bande di ragazzi violenti dallo sballo assoluto. L'altra faccia, forse, della stessa medaglia.

Apparivano dunque quei ragazzi provenire da un altro mondo. Un mondo inchinato sotto i piedi dei Potenti; ossequiante verso qualsiasi Potere, ma profondamente indifferente ad essi e ad esso. Sembravano a quel 58° fuori dalla storia, una specie di Fantozzi due punto zero, con esiti, si augurava, fortunatamente diversi.

Ecco, in quel lontano anno 2054 dell'era post-panda-mia, in una amena località costiera, si aggiravano strani cartoni animati che sembravano venuti da Marte. All'apparenza innocui. Ma, chissà come e perché, che avrebbero potuto dar fuori da matti per un non nulla. 

venerdì 11 giugno 2021

Tommaso si è candidato

Tommaso Ginoble
ROSETO. Tommaso Ginoble ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Roseto. Lo ha fatto con un comunicato in cui parla di esperienza e competenza nonché di pacificazione della politica rosetana sul filo di quella draghiana a livello nazionale. Mi pare un auspicio ottimistico. Comunque, che devo dire di questa candidatura io che ieri mi auguravo un futuro da sindaca per Vanessa Quaranta? Vorrei sperare che le due cose non siano in contrasto, almeno in un futuro che possa essere da me ricordato, tuttavia ci tocca essere realisti

Che dire allora? Ecco, racconterei un episodio personale. Si era nell'autunno dell'anno 2000, quasi ventun'anni or sono. Ed alla Regione aveva appena vinto “Giovannino” Pace, un bonario e moderato esponente della destra chietina. Allora scrivevo un gionalino che si chiamava “Controaliseo”. Ero giovane e abbastanza combattivo. Così – pur essendo io considerato di sinistra – un vecchio amico democristiano s'era messo in testa che avrei potuto dirigere un giornale d'opposizione in regione. Naturalmente la cosa era quasi impossibile, tuttavia, la mia vanità per così dire “giornalistica” (tra molte virgolette) ne venne in qualche modo solleticata.

Una mattina allora, insieme al mio vecchio amico, accettai di andare a parlare dell'idea al gruppo dei Popolari (credo che allora si chiamassero ancora così). Entrammo in una stanza al secondo piano, se non ricordo male, del palazzo dell'Emiciclo all'Aquila e li mi venne presentato un nuovo consigliere regionale: Tommaso Ginoble. Guarda caso divideva la stanza con un giovanissimo consigliere regionale molto rampante: Luciano D'Alfonso e, tra parentesi, mi pare che al tempo andassero d'accordo. Tra l'altro ci accolse una bravissima segretaria, credo di un paesino della collina teramana, di cui non rammento più il nome.

Del giornale, ovviamente, non se ne fece nulla ed io non sarei stato minimante in grado di assumere quell'incarico, ma con “Tommaso” sono rimasto sempre in cordiali rapporti. Da quando sono venuto ad abitare a Roseto, ormai 12 anni fa, ci salutiamo sempre amichevolmente e qualche volta abbiamo scambiato con piacere delle opinioni. Quindi che posso dire? Nulla. Se non riferire quel che mi ha detto qualche mattina fa un amico comune incontrato al bar: “Tommaso non lo fa per interessi. Ormai lui ha tempo. Ha passione. Mantiene ottimi rapporti a Roma. E vuole lasciare qualcosa di buono per Roseto...”

Ecco, è scritto un po' anche nel comunicato: ma quelle parole semplici, raccolte al bar, dicono molto più chiaramente quel che è il senso vero di questa candidatura. Come l'accoglieranno i rosetani? Si saprà la mattina dopo il voto.

giovedì 10 giugno 2021

Voi fate come vi pare, io Vanessa Quaranta la voterei

Vanessa Quaranta
ROSETO. Perbacco, le elezioni rosetane dell'autunno prossimo-venturo, stanno diventando un argomento che appassiona molto gli addetti ai lavori. Si susseguono dichiarazioni-stampa. Quello va con quello; quell'altro si sposta con quell'altro; taluno incontra tal'altro e così via. Delle coalizioni di cinque-dieci anni fa non è rimasto che macerie politiche.

Ebbene, in questo marasma, a me piace riportare due soli dati. Questa mattina, andando a prendere il caffé al solito bar, una signora mi ha detto: “Senta, lei che scrive: dica che a Campo a Mare siamo sommersi dalle erbacce: perché non vengono a tagliarle?”.

Poi sono andato a fare due passi in riva al mare (prima che gli ombrelloni entrino... in acqua). E, sul telefonino mi è apparso un comunicato diramato da Vanessa Quaranta, presidente dell'associazione “Il punto”, che fa riferimento al consigliere Alessandro Recchiuti, vicepresidente della Provincia di Teramo. Il quale Recchiuti, stamattina si è preso sui giornali il “niet” leghista per una sua eventuale candidatura. Dice la professoressa Vanessa alla fine: “Rimarremo in campo, pronti alla sfida elettorale, disponibili a dialogare con chi saprà essere interprete con noi dei temi politici e di programma”. 

Ecco, lo dico – tanto io penso proprio di non andare a votare – una signora come Vanessa Quaranta la voterei volentieri. Voterei anche un'altra signora, ma non posso fare il suo nome perché non fa più politica e credo mi ammazzerebbe sul serio se dicessi chi è.

Purtroppo penso che Vanessa non verrà candidata sindaca, quindi vado di piatto. Ma per lei farei una gradita eccezione al mio astensionismo storico. Mi piace come scrive; come si avvicina alla politica; la sua competenza e capacità di cogliere... il punto. Mettimoci una donna che non si è mai candidata finora: una persona giovane e preparata e si ritirino tutti gli altri.

Ecco, l'ho detto, tanto vado tranquillo, perché non lo faranno mai.

lunedì 7 giugno 2021

Elezioni a Roseto: les jeux sont ouvert!

ROSETO. Quindi, stando a quanto trapela, ad oggi, anzi ad ora, ovvero al minuto-secondo, il centro-sinistra cosiddetto avrebbe a Roseto quattro-aspiranti-candidati-sindaco mentre il cosidetto centro-destra ancora nessuno? Che poi sarebbero, nell'ordine di cronache, il sindaco uscente Di Girolamo, la consigliera Ciancaione, il consigliere Nugnes e l'ex-deputato Ginoble? Mah, vedremo!

Per l'intanto facendo, complice la pioggia mattutina, due conticini esiterebbe quanto appresso. Vale a dire che la coalizione che appoggiava Di Girolamo nel 2016 prese circa 4.200 voti. Di questi, mal contati, 1.800 circa erano di candidati che oggi vengono dati riferibili all'area “Ginoble”. Se le bocce rimanessero ferme, significa che “l'area Di Girolamo”, potrebbe contare su 2.400 voti.

Mettiamo pure che gran parte di coloro che l'altra volta votarono per la Ciancaione, per ragioni di politica diciamo generale, possano “rientrare” e supponiamo che, senza il “marchio della ditta” (politica), qualche voto dai 1.800 citati possa slittare, ma un altro po' potrebbe anche derivare. Posto tutto ciò, allora, l'impressione è che il ballottaggio sia un po' il tema del contendere. Poi, tutti i giochi saranno possibili.

P.s.: ah, la foto è di repertorio. Quella macchina non l'ho neanche più!

venerdì 4 giugno 2021

Senologia di Ortona, ovvero quando devi lottare contro la malattia e contro le decisioni assurde

PESCARA. Mi domando perché. Perché donne che devono affrontare fasi della vita durissime, come il tumore al seno, devono poi anche lottare per salvare la struttura sanitaria che le ha operate, nel caso l'ospedale di Ortona. Perché in Italia, in specie in Abruzzo, non basta lottare contro la malattia, contro il dolore, contro la sofferenza beffarda: devi anche fare le lotte civili. Perché il reparto d'eccellenza dove ti sei operata e curata è sempre sull'orlo del depotenziamento, di fatto quando non di diritto. Perché il tuo percorso di cura (che io chiamo via crucis) è sempre legato ad un chirurgo che va via, ad un pensionamento, ad una decisione politica. Per cui non sai se inizi e, in mezzo all'opera, magari devi fare la valigetta della speranza verso il nord.

Mi chiedo se coloro che poggiano la parte posteriore del corpo sulle comode poltrone in pelle del potere – chiunque siano e di qualsiasi parte – conoscano che significa avere degli “espansori” infilati dentro i muscoli del petto. Oppure se gliene freghi più di tanto.

Mi chiedo se costoro, dalle cui decisioni dipende la salute di tutti noi, sappiano che significa affrontare uno, due, tre, quattro, enne interventi chirurgici in pochi anni per cercare di ricostruire ciò che la malattia ha tolto. Oppure se gliene freghi qualcosa.

Mi chiedo se abbiano mai visto una donna soffrire come nessuno, se non come una donna e poi riprendersi, tornare a sorridere alla vita, all'amore in certi casi; cioè nei casi in cui mariti o compagni non definibili non le abbiano mollate dopo la malattia, perché anche questo capita, purtroppo. Oppure se gliene freghi qualcosa.

Questo mi chiedevo (ed anche altro che non posso scrivere senza conseguenze) questa mattina a Pescara davanti al lido Plinius, quando la signora Patrizia Cicconetti ed altre donne (foto), hanno annunciato l'ennesima battaglia per difendere la senologia dell'ospedale di Ortona.

giovedì 3 giugno 2021

"Io non lo so cosa farò in autunno"

ROSETO. La sensazione è di esser passati dal “non ci sono i soldi” al “mamma mia quanti soldi arrireveranno!”. Nel frattempo, dovremmo fare una nuova pista ciclabile nei pressi di S.Lucia, ma non abbiamo fatto quella che volevamo far arrampicare sulla salita di viale Europa. Per la quale, però, avevamo incaricato un progettista, che è probabile abbiamo dovuto pagare, ed appaltato ad una ditta, cui è possibile si debba pagare il mancato utile di legge qualora non si facciano più i lavori.

Del resto, come detto in consiglio comunale da sponda Pd, siamo entrati in una nuova era keynesiana. Vale a dire, ahi visto mai possiamo tornare a spendere e spandere come ai bei tempi, tanto paga pantalone europa. Si spera, ovvio.

Per l'intanto, proliferano gli ombrelloni; fervono le costruzioni sulla riva del mare; si attendono folle vogliose di sole e salsedine. Mentre la politica locale guarda all'autunno, con un sindaco, Sabatino di Girolamo, che davvero vorrebbe restare al suo posto. Ed in tempi ove – si dice – si fatica a trovare candidati sindaci, tutti gli uscenti farebbero l'impossibile per non uscire (non solo a Roseto va così).

Vado a prendere un caffé. Rivedo la ragazza che c'era lo scorso anno. La saluto. Mi riconosce: "Ah, lei è quello che ha un blog un pò politico? Tanto guardi, beati loro: io faccio due lavori stagionali: guadagno una miseria. Non so cosa farò in autunno! Spero di trovare un lavoretto anche per l'inverno. Ma, secondo te, possiamo andare avanti così?!".

Liliana e la solidarietà (con qualche riflessione natalizia)

Liliana di Tecco ROSETO. A Roseto i poveri esistono. Nonostante il benessere medio della cittadina. E malgrado la narrazione ufficiale, che ...