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assessora Donatella Di Cesare
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ROSETO.
E
poi ascolti a sprazzi il consiglio comunale e non capisci quanti
percettori del reddito di cittadinanza di Roseto svolgano o meno
lavori utili alla collettività. Saranno 76 oppure 36 o magari solo sei? Forse l'audio
del mio mezzo smartlogo mi tradisce. Comunque, sembrano numeri
insignificanti rispetto alla platea dei beneficiari. E soprattutto,
sfugge a chi scrive il senso politico dell'interrogazione dalla quale
sortirebbero i dati. Vale a dire che l'interrogante, la consigliera
Rosaria Ciancaione, nella geografia politica locale dovrebbe
collocarsi a sinistra del Pd, nonché alleata dei Cinque Stelle,
mentre colei alla quale la domanda veniva posta, l'assessora al
sociale Donatella Di Cesare, a sua volta è politicamente collocabile
un po' a sinistra del Pd, ma più organica ad una allenza con
quest'ultimi di quanto non appaia – almeno nell'imminenza, come da
testuale comunicato stampa – la stessa consigliera Ciancaione. Ed
uno allora si chiede, ma che significato politico bisogna dare, al di
là del merito, ad una interrogazione del genere?
Vabbé,
questioni di “audio”, come si diceva. Come anche un'altra
interrogazione, sempre della combattiva Rosaria Ciancaione, desta un
attimo di riflessione. Riguarda la cosiddetta “Casa Verde”,
cadente (nel vero senso della parola) nella anch'essa “cosiddetta”
Riserva Borsacchiana. Ebbene, si apprende dalla discussione (sempre
con beneficio d'audio) che sì, potrebbe essere abbattuto questo rudere, ma con
il rischio che venga ricostruito un edificio nuovo nuovo un passo dietro.
O bella, uno si chiede, qui demolire potrebbe esser come vincere un terno al super-enalotto: una
casa-villa nuova-intonsa nel bel mezzo di una Riserva seppur cosiddetta, non sarebbe
disprezzabile da un certo lato, a tan dir non pronunciatamente verdistico!
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