sabato 30 novembre 2024

Eticamente ingiusto

ROSETO. Fratelli d'italia di Roseto esprime rispetto per la sentenza sul cosiddetto "Lungomuro", ma fa capire che non esclude l'appello.

Fratelli d'Italia usa il linguaggio politicamente corretto. Qui si preferisce metterla giù più chiara.

Un mio vecchio professore diceva che le sentenze non solo si rispettano (scontato), ma si eseguono. Si possono e si devono però commentare ed anche criticare. 

Ed io, da cittadino, dico che non capisco quella sentenza. Non la capisco quando mi dice che il conflitto d'interessi si interpreta e se in un paese piccolo sono tutti mezzi parenti, in qualche modo la legge si attenua. Mi pare incredibile.

Non la capisco quando mi dice che il "lungomuro" non impatta sull'ambiente perché non cambia il volume. Ed io non capisco come una casa di quattro piani sia uguale in volume ad una casa di un solo piano. Quando lo stesso Comune scrive sui permessi di costruzione che sono "con ampliamento", cioè più grandi.

Al di là della legittimità, poi, c'è un altro argomento. Di fatto, la politica urbanistica del Comune, attribuisce a quella fascia di aree sul lungomare, un maggior potere edificatorio. Se c'è una casa vecchia con due appartamenti (diciamo a caso per far capire) e gliene faccio fare sei, significa che ho moltiplicato per tre il valore, ovvero aumentato, dato i prezzi della zona, di centinaia di migliaia di euro, se non qualche milione, tale valore.

Ora, tale enorme attribuzione di rendita (i testi di scuola così la chiamano - Ricardo, Smith, ecc.) è tutta a vantaggio privato e interamente a svantaggio pubblico, in quanto le persone, la comunità, vede diminuita la possibilità di godere del paesaggio. Grande vantaggio privato, cioè, concreto svilimento del patrimonio pubblico paesaggio.

Un modello urbanistico, tanto per fare un paragone storico, visto all'opera nella Roma degli anni '50 del secolo scorso o nella Palermo degli anni '60. E parliamo, ripeto, solo di paragone culturale, non altro.

Ebbene, io non debbo far politica né chiedere voti a nessuno e quindi se tale modello piace al popolo o rende consenso oppure se alla gente semplicemente non interessa, non mi potrebbe importar di meno.

Secondo queste righe (e secondo una fotografia più oggettiva possibile) questo è. E per questo che "è", non per altro, si può usare veramente la parola: 

appare eticamente ingiusto!

Frollini flash (cronaca friabile della settimana)

ROSETO. Ricca questa settimana la scatola dei nostri frollini. Peschiamo a caso...

Una donna, una madre, una professionista! Declama il sindaco Mario Nugnes dal palco del 25 Novembre, in onore della presidente della sua maggioranza politica in consiglio comunale, Gabriella Recchiuti, di “Azione”. Davanti ad una folla di studenti riconoscenti verso le istituzioni che ci hanno permesso di manifestare (sic!). Tanto che se un forestiero fosse capitato per caso, non essendone preavvertito, avrebbe potuto bonificare il dubbio che trattavasi di manifestazione in omaggio all'amministrazione comunale e non, come in epigrafe, alla Giornata contro la violenza di genere.

Da muro a muro. Non è solo un problema di altezze, sul lungomare. I nuovi edifici si avvicinano alla linea del giardino di via Roma, oltre ad essere più larghi e più lunghi dei precedenti. Di fatto, riducono tutti i varchi e asfissiano, dal punto di vista del paesaggio, il lungomare. Ma il Tribunale amministrativo (TAR) ha detto che si può fare. Agli amministratori in carica piace un mondo. Ai cittadini, temo, piacerà ugualmente o, al massimo, non gliene importerà un bel nulla. Al cemento sono abituati.

Sconto di 50 centesimi. E mentre il Comune stanzia 20 mila euro per le luminarie natalizie e 25 mila euro per il Natale altro; mentre delibera 29 mila euro in favore di alcune iniziative proposte da associazioni civiche e destina 4.200 euro per dei servizi Tv nonché 16 mila euro per cambiare il sistema di posta elettronica; nel frattempo un lavoro pubblico da 77 mila euro circa viene aggiudicato con un ribasso dello 0,5 per cento. Come dire che il Comune accetta uno sconto sull'esecuzione dell'appalto di 50 centesimi (avete capito bene: la metà di 1 euro ogni 100 di lavori)! Una domanda: ma la regola della concorrenza è rimasta solo nei condomini? dove è difficile i condomini accettino di lasciare all'amministratore il cambiare anche una sola lampadina senza vagliare almeno tre preventivi?

Ma quale Saffo, meglio le palazzine. Si era detto che poteva venirci la nuova sede del liceo “Saffo”. Senonché, nella ex-fornace “Catarra” verranno 18 mila metri quadrati di nuove (indovinate un po'?) palazzine con annessi locali commerciali. Ma l'assessore alle costruzioni, Gianni Mazzocchetti, di “Azione”, dichiara entusiasta all'informazione prevalente: ci doneranno circa 120 posti auto pubblici! Ora, di grazia, se lì sorgono un centinaio di appartamenti più negozi, un fabbisogno minimo di 200-300 posti auto privati ci vorrà oppure no? Altrimenti chi va ad abitarvi la macchina la lascia negli stalli pubblici e addio promesso astronomico beneficio per la collettività. Ma questa semplice domanda l'informazione prevalente, giovedì 28 novembre, all'assessore alle costruzioni non la pone.

Borgatti in Regione. Sempre giovedì 28, Marco Borgatti, a nome delle Guide, va in Regione per l'audizione sul Borsacchio. Al ritorno, pubblica tre foto in cui si dice stanco, ma stila ben 4 pagine di comunicato. Che in sintesi dice la cosa di sempre: vogliamo l'approvazione del PAN (piano di assetto). La Regione Abruzzo esaudirà questa sua richiesta?

Consiglio: parliamo d'altro. Ed intanto venerdì 29 torna a riunirsi il consiglio comunale. E la prima ora corre via tra Enio Pavone (in video) che chiede se esista ancora la possibilità dei consiglieri di intervenire per comunicazioni, dimenticando che proprio lui l'ha cancellata dal regolamento con emendamento di suo pugno; la presidente Gabriella Recchiuti che ne approfitta per aggiornare il suo profilo social personale (tradita dall'orario del post pubblicato); Sabatino di Girolamo (Pd) che si diffonde sui temi nazionali, europei e mondiali; Francesco di Giuseppe (Fratelli d'Italia) che produce un'appassionata orazione pro-Giorgia (Meloni), tra l'altro tutta tirata contro i Cinque Stelle e Rosaria Ciancaione (5Stelle) che risponde con una perorazione pro-Conte naturalmente. Speriamo qualcuno avverta i rispettivi leader nazionali, altrimenti tutto fiato sprecato.


giovedì 28 novembre 2024

“Gabriella” contro “Vanessa”: 1 a 2, per me

Vanessa Quaranta
Gabriella Recchiuti
ROSETO. Vengo a sapere che l'avvocato Gabriella Recchiuti, suppongo in qualità di esponente di “Azione” (perché l'avesse fatto da presidente del consiglio comunale sarebbe improprio) ha accusato durante un intervista Tv di “non eticità”, Vanessa Quaranta, presidente dell'associazione “SiAmo-Roseto”. La quale Vanessa Quaranta ha per fortuna potuto replicare con altra intervista ad altra Tv.

Ora, ragioniamo un attimo. Etica vuol dire bene e male. Allora, come fa una professoressa che fa parte di una associazione culturale e politica ad agire per il male? Come fa una cittadina rosetana senza potere politico decisionale (tale è Vanessa) che sollecita solo il dibattito pubblico sui temi della città, a compiere del male? Favorire la partecipazione al dibattito pubblico è considerato, dall'avvocata Recchiuti, un male?

Facciamoci caso un momento. Fare del male, nell'azione politica, vuol dire ad esempio non essere attenti ad una giusta distribuzione dei vantaggi economici e degli svantaggi conseguenti. Fare del male, in politica attiva, vuol dire favorire decisioni amministrative ingiuste e sfavorirne altre giuste. Fare del male in politica attiva, vuol dire sperperare il pubblico denaro; fare acquisti poco convenienti per le casse pubbliche; usare eccessiva discrezionalità nelle scelte. E si potrebbe continuare.

Ora, come può la professoressa Quaranta compiere detto male, quando ammesso che volesse – ed io penso che non vuole, anzi il contrario – non potrebbe in quanto priva del potere politico per farlo? Lei, piuttosto critica il male (amministrativo). Ma in questo fa un favore, anche a chi amministra secondo la buona fede.

Ecco, mi da l'impressione che la politica di maggioranza Gabriella Recchiuti abbia proprio rivolto un'accusa tecnicamente infondata. Per la quale, magari, potrà chiedere consiglio all'avvocata Recchiuti Gabriella. Almeno che il suo intento politico – ma io non credo – sia quello di censurare, nel senso di non farla parlare, la cittadina Vanessa Quaranta. Nel caso ci sarebbe un errore di tempo ovvero di secolo e di spazio, vale a dire non l'Italia ma una qualche democratura dell'Est!

mercoledì 27 novembre 2024

Che volete, è un paese: so' tutti parenti! (Per dir di una sentenza)


ROSETO. Sono convinto che i lavori sarebbero andati avanti lo stesso. Anche con una sentenza favorevole ai ricorrenti. Perché si sta vedendo un'altra tecnica: costruire da paletto a paletto del confine: edifici più larghi, più lunghi, più grandi, più vicini al giardino (ex) di via Roma. Chiudendo tutti i varchi dai quali si affacciava il paesaggio. Ora li faranno anche più alti. Ma già adesso, ove c'era un piano ne stanno facendo quattro. Le casette che per ora (in attesa di diventare probabili palazzi anch'esse) restano in mezzo, sembrano quelle dei fumetti, tanto son fuori-scala!

Tuttavia la sentenza del TAR sul cosiddetto “Muro-a-mare”, uscita ieri dopo un'attesa di oltre un mese e mezzo dall'udienza, è indubbiamente una vittoria politica per il sindaco, Mario Nugnes e per il suo fido “esperto-politico” di urbanistica, Enio Pavone, nonché per l'onorevole Sottanelli di cui è espressione politica l'assessore Mazzocchetti. E non è una sconfitta – a mio avviso – per chi ha fatto ricorso: hanno fatto quel che dovevano, altro non potevano fare. Di fronte ad una sentenza che dice che in un paese son tutti un po' parenti, quindi devi interpretare altrimenti blocchi tutto, cosa vuoi discutere? Il mondo è pieno di brutture urbanistiche pienamente... legittime!

Per me aggiungo una nota personale. Tra poco compio 62 anni. Per fortuna non ho figli. Quello che ho vissuto è molto più di quello che mi resta da vivere. Sono contento di essermi goduta la Roseto un po' più gentile e verde di qualche anno fa. Certo, mi dispiace per chi non potrà vederla. Di chi potrà vedere solo di una fila di finestre e balconi (dai quali magari godranno la vista del mare facoltosi signori). Ma sono convinto che anche a loro non importi nulla: chi nasce sotto un muro gli pare normale: vi si abitua.

Io già ora non lascio neanche la macchina davanti a quel palazzone che sta nascendo lì sul lungomare. Mi ricordo il villino che c'è era e preferisco evitarmi la tristezza. Ma è un fatto mio. Alla gente non importa nulla e fa bene a fregarsene. Penso che gli amministratori attuali non perderanno neanche un voto per questo, anzi qualcuno lo guadagneranno. 

Perciò che dire? Buona betoniera a tutti. Che buon pro vi porti!

lunedì 25 novembre 2024

"Non c'è difesa senza indipendenza economica"

ROSETO. Ha ragione Linda Laura Sabbadini (foto), pioniera degli studi di genere in Europa, a dire oggi su “La7” che la migliore garanzia contro la violenza sulle donne è la loro indipendenza economica. Perché se vuoi scappare da una situazione di crisi, devi potertelo permettere. Perché è più difficile che un uomo ti attacchi se sa che sei libera.

Ricordo un dato di mezzo secolo or sono. Quando nell'Abruzzo interno, dove il patriarcato c'era davvero, arrivò una fabbrica statale che diede lavoro a circa 5 mila donne, quasi tutte con bassa scolarità. Quegli stipendi cambiarono di colpo la società. Quelle donne acquisirono consapevolezza non per astratta cultura (che altro non è che un portato sociale ed economico), ma perché alla fine del mese guadagnavano quanto i mariti e potevano mandarli a quel paese se fosse stato necessario.

Ecco, la miglior difesa per una donna è avere le spalle coperte economicamente. Non è, come ho sentito questa mattina a Roseto da una ragazza, ringraziare le istituzioni perché ci hanno permesso di manifestare: manifestare è un diritto di cui non bisogna ringraziare nessuno. Non è, come ho sentito un sindaco stamattina a Roseto, omaggiare una sua collega di partito o schieramento intonando dal pulpito civile della piazza: ad una donna, una madre, una professionista... peraltro parafrasando ben diverso slogan del tipo: sono Giorgia, eccetera, eccetera...

Personalmente auguro alle ragazze che ho visto sfilare stamattina a Roseto in difesa delle donne, di trovare un lavoro soddisfacente (in Italia lavora una donna su due, contro due su tre in Europa); di guadagnare un giusto stipendio (in Italia abbiamo i salari più bassi d'Europa); di dover emigrare solo per scelta e non per necessità (in Italia abbiamo il record della fuga di cervelli). Glielo auguro di cuore, perché se fanno uno sbaglio (e nella vita si sbaglia) possono sempre mandare a quel paese l'uomo, il compagno o l'amico sbagliato.

Tutto il resto è fuffa.

sabato 23 novembre 2024

Frollini flash (cronaca friabile della settimana)


ROSETO. Con i ritmi della Cologna-Roseto (ciclabile) per asfaltare l'autostrada del sole non sarebbero bastati 5 secoli! Ed intanto Simona Barba, a Pescara, dimostra che si fa politica-ambientalista con proposte concrete...

Ed io pago...”. Attenzione, quelle cause si perdono ed il Comune ci rimette un sacco di soldi! aveva avvertito più volte Rosaria Ciancaione, consigliera Verdi-Sinistra-5Stelle. Come avesse detto: fate-causa-fate-causa-fate-causa! E difatti le prime cinque vertenze tributarie circa la tassa dei rifiuti – di quelle si sta dicendo – il Comune le ha perse fino in Cassazione. Con relativa condanna alle spese. Ed un aggravio di bilancio – teme la consigliera Ciancaione – che potrebbe arrivare anche a 100 mila euro, visto le ben 55 vertenze in corso.

Ode a De Annuntis. Sta diventando ripetitivo l'ostentare pubbliche riconoscenze, soprattutto da parte del pro-sindaco Angelo Marcone, all'indirizzo del potente assessore regionale di Fratelli d'Italia, Umberto De Annuntis. L'ultimo omaggio a mezzo stampa riguarda un finanziamento da 1 milione e 600 mila euro per asfaltare la pista ciclabile nella riserva Borsacchio. Visto che il tratto bianco è di circa 2 chilometri sarebbe come dire 800 euro ogni metro, tanto che converrebbe ricoprirla con dei tappeti persiani, certamente più economici. Per bitumare, inoltre, ci vorrebbe un anno e mezzo, stando a quanto dichiarato a Il Centro del 17 novembre. Come dire al ritmo di 1 chilometro ogni nove mesi. Con quel passo, per asfaltare l'autostrada del Sole ci sarebbero voluti 400 anni!

Contratti elastici. Intanto va avanti questa prassi tutta rosetana di modificare i contratti in corso d'opera appellandosi alla legittimità. D'accordo, ma anche prevedere bene i fabbisogni prima degli appalti non è mica vietato dalla legge! Come riunire l'inutile Tavolo del turismo entro la scadenza, peraltro prevista, non nuocerebbe ad affidi in materia turistica davvero onerosi. Oneri, oltretutto, consistenti anche in altri settori, ad esempio le consulenze sul “PAN” (piano di assetto per il Borsacchio) di fatto del tutto improprio visto che il confine della Riserva non è più quello alla base del Pan stesso.

Regolamento a colpi di maggioranza. Prosegue poi la disfida sul regolamento del consiglio comunale. Vale a dire le regole del gioco delle sedute consiliari, che la maggioranza intende dettarre da sola, senza confrontarsi minimamente con l'opposizione. E che parte dell'opposizione (Si.Amo e Fratelli d'Italia) regolarmente impugna al tribunale amministrativo (TAR). Con la differenza che per la maggioranza l'avvocato lo paga il Comune (cioè noi) e per i ricorrenti loro, cioè Teresa Ginoble, Francesco di Giuseppe e Nicola Petrini. Prossimo appuntamento davanti ai giudici del Tar il 26 febbraio prossimo.

Brava Simona Barba. Nel frattempo si è svolta la tradizionale Festa dell'Albero (21 novembre). E l'unica iniziativa (politica) degna di nota che io abbia trovato è quella di Simona Barba, bravissima consigliera comunale di Pescara, tra l'altro d'origine rosetana. Una mozione sulla trasparenza che potete leggere qui sopra in immagine. Niente a che vedere con il protagonismo dei nostrani super-volontari a 360 gradi. Ma qui è meglio tacere: sono suscettibilissimi!

“Vogliono mettermi il bavaglio, ma non mi lascio intimidire”

Vanessa Quaranta

ROSETO. Premessa: il capo di gabinetto di un ente pubblico è un funzionario di fiducia del rappresentante politico di quello stesso ente. Un esperto, in genere in materie tecnico-giuridiche, che assiste la figura politica nel suo compito amministrativo. Da privato cittadino può fare quel che vuole: può pensare; può parlare; può scrivere; può pubblicare post sui social; può iscriversi ad un partito. Non perde i diritti politici e civili garantiti dalla costituzione della Repubblica, insomma. C'è un esempio per tutti: l'onorevole Roberto Giachetti, storico militante del partito radicale, è stato capo di gabinetto del sindaco Rutelli a Roma.

Eppure, per una parte dei liberali rosetani, Vanessa Quaranta, non potrebbe fare il capo di Gabinetto della Provincia di Teramo. Addirittura il sindaco, Mario Nugnes, la presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti, tutti gli assessori ed otto consiglieri di maggioranza (pare non Pavone) hanno inviato una lettera formale per chiederne il licenziamento. Motivo contestato: è presidente dell'associazione “Si.Amo”, che non è in linea con la politica del Comune, anzi – udite udite – la critica! Lettera naturalmente respinta, perché se la Provincia vi avesse aderito allora sì che la provincia stessa avrebbe adottato un atto antigiuridico.

Tra l'altro lei, Vanessa Quaranta, si è presentata questa mattina in conferenza stampa (al lido Ohama di Roseto) preparatissima, "non per difendermi, ma per contestare quello che ritengo un atto assurdo". Scortata dai membri dell'associazione e con la solidarietà inviata dai consiglieri comunali Francesco di Giuseppe (Fratelli d'Italia) e Rosaria Ciancaione (Verdi-sinistra-5Stelle), nonché l'appoggio veemente e battagliero in presenza della consigliera Teresa Ginoble: “Se la prendessero con me, non con Vanessa”, ha detto senza mezzi termini.

Ora, osservando questa mattina la postura istituzionale, il modo di argomentare, nonché le ragioni dei suoi contenuti, si poteva constatare che l'esposto-censorio degli amministratori comunali dimostra proprio il contrario di quanto gli stessi pensavano di ottenere, ovvero che la professoressa Vanessa Quaranta è ferratissima esattamente nelle materie per le quali lavora in provincia. E quindi è proprio la persona giusta per ricoprire quel ruolo. Oltre ad avere – come lei stessa ha ricordato – una passione innata per la politica, che intende naturalmente coltivare.

Allora, se il sindaco e la presidente d'Aula fossero minimamente consigliabili (operazione impossibile), gli si potrebbe suggerire una cosa: se siete in grado, se sapete farlo, se avete gli argomenti, contrastatela politicamente Vanessa Quaranta; contestate le sue idee. Ma perché gli volete togliere un incarico di lavoro? Perché gli volete impedire la possibilità di un libero scambio di opinioni che favorisce lo sviluppo della collettività tutta, come può essere un'associazione? Vi ritenete sempre in diritto di dare lezione? Una sorta di soggetti cosmico-storici?

La verità è che il solito vizio di Nugnes e di Gabriella Recchiuti: andare sempre e comunque allo scontro; senza mediazioni; senza moderazione; in modo estremo. O con noi o contro di noi, potrebbe essere il motto scritto sulle loro porte in Comune. Come fossimo ancora in una cultura clericale vecchio conio. Come se la stessa Chiesa cattolica (nella quale i due sono storicamente attivi fin da ragazzi) non avesse fatto avanzamenti dai tempi dell'inquisizione alla dottrina sociale post-conciliare. E sarebbe da chiedere cosa ne pensa proprio la Chiesa di una tale politica di scontro assoluto.

Ora, in questo caso il bersaglio è stato Vanessa Quaranta, che è preparata e non ha paura. E si è difesa contrattaccando. Ma che messaggio si dà alla città tutta se il dissenso viene così poco tollerato? Quanti tacciono per quieto vivere? Per timore di suscitare il risentimento?

Ecco, buon lavoro professoressa Quaranta. Di opposizione c'è bisogno in democrazia. Per paradosso, ne ha necessità pure chi non la vuole.

martedì 19 novembre 2024

Se il Pd volesse tornare al potere in Comune a Roseto dovrebbe candidare (o appoggiare) Mario Nugnes

ROSETO. Appare un po' più in salute, dopo la vittoria in Umbria ed Emilia Romagna, il centro-sinistra o campo largo che sia. Certo sta meglio di due anni fa, quando perse clamorosamente contro Giorgia Meloni. Ed il merito, secondo queste righe, va ad una sola persona: la giovane segretaria del Pd, Elly Schlein.

Un po' di merito, tuttavia, lo ha anche Giorgia. Ecco un esempio che constato personalmente: in qualche anno il caffè che prendo la mattina è aumentato del 30 per cento: da 1 euro ad 1,30. La pizza che acquisto la sera da 1-1,10 euro è schizzata ad 1,50-1,70, ovvero rincarata fino al 70 per cento. La barretta di cioccolato alla quale non rinuncio l'inverno, da 1 euro ad 1,40, più 40 per cento. Per non dire dei farmaci da banco, della sanità, eccetera. Il costo della vita reale, cioè, mentre lei se ne va in giro per il mondo sottobraccio ai potenti, è cresciuto del 30 per cento buono, mentre i redditi sono sempre quelli.

Chi non è “ideologico” queste cose le vede e non va più a votare. Questa volta, però, non va più a votare lei, Giorgia Meloni. E così in Umbria ed Emilia Romagna non è servito personalizzare su di lei il voto. Era andata bene in Abruzzo, ma qui il centro-sinistra aveva puntato su un candidato un po' tecnocratico ed un po' accademico, tra l'altro scelto all'ultimo momento dopo una strenua lotta interna alla coalizione e tra le correnti della stessa.

Si è visto invece che vanno forte i sindaci. E vorrei vederlo, dopo tutta la pubblicità che si fanno tutti i santi giorni (sono sempre in pagina mediatica) ed atteso l'enorme ed incontrollato potere di cui dispongono nei fatti. I sindaci oggi sono i veri monarca delle città. E dispongono di tante di quelle risorse che persino un ministro se le sogna.

Per finire una nota che ci riporta qui da noi, a Roseto. Ho letto che la nuova presidente dell'Umbria è una civica, cattolica, amica di presuli e vescovi e pure di sinistra. Praticamente una alla Mario Nugnes, vale a dire il sindaco di Roseto. Per cui al Pd rosetano, qualora volesse tornare al potere in Comune, non resterebbe altro che candidare (o meglio appoggiare) Mario Nugnes!

Ma che volete? Il mare è già privato

ROSETO. si parla delle concessioni balneari. E che dovrei dire io, che abito a 50 metri dal mare – lo ammetto, sono fortunato – e se voglio andare in spiaggia devo affittarmi l'ombrellone perché la spiaggia di fatto è privata?

Naturalmente non ne ho mai affittato uno e mai lo affitterò. Ma anche se voglio farmi una passeggiata sul bagno-asciuga tra luglio e agosto devo rinunciare perché ormai piantano gli ombrelloni quasi dentro l'acqua. E per passare resta un budello che pare la tangenziale di Roma nelle ore di punta tanto è affollato. Sono inoltre talmente “gelosi” i vari lidi dei loro clienti, quasi da farli “prigionieri” piantando giri d'ombrelloni a “corte” semi-chiusa, che anche visivamente trattiene all'interno. Certo, per i fortunati che qui abitano, resta la spiaggia fuori-stagione, che è bellissima. Ma d'estate già ora è tutto un recinto.

A meno che, l'annunciato nuovo piano spiaggia del Comune, non faccia costruire un muro-di-lidi anche sul lungomare, congiungendo con il cemento i buchi superstiti tra un lido e l'altro come sta già facendo fare con i palazzoni dall'altra parte della strada.

sabato 16 novembre 2024

Frollini della settimana (cronaca friabile, data di scadenza: ieri)

ROSETO. Enio recordman delle indennità. Sorpresa: la Riserva potrebbe andare avanti anche senza volontariato. “Azione” non più ago della bilancia in Provincia. E il Gigante batte tutti con un simbolo un po' equivoco...

Ora ci prova il Gigante. Ci provano da anni. Senza mai riuscirci. O meglio, riuscendo solo a spendere un bel po' di quattrini pubblici. Per fare grande il turismo della costa teramana – dicono – occorre un marchio condiviso. L'ultimo in ordine di tempo si chiama: “La riviera del gigante”. Piace molto a Pavone e Sottanelli (“Azione”), che comunque non ne sono i fautori. Il passato non depone a favore dell'iniziativa.

Provincia addio. Ed intanto il duo Pavone-Sottanelli (Azione) perde di fatto il controllo politico della Provincia. Una già-fedelissima consigliera, l'avvocato Libera D'Amelio da Tortoreto, abbandona il partito di Calenda in direzione – sospettano i due – Forza Italia e li taglia fuori da uno snodo importante del loro potere d'influenza. Dimostrando così che è sempre più difficile – per i due – esportare il modello-Roseto fuori dagli stretti confini rivieraschi tra il Vomano ed il Tordino.

Villa, solo quadri. La settimana, purtroppo, registra anche la scomparsa del professor Franco Ferrarotti, legato a Roseto negli anni d'oro del Premio letterario “Città delle Rose”, ai tempi di Mario Giunco, Gabriella Lasca e Franco di Bonaventura sindaco con Luca Maggitti all'ufficio di gabinetto e Mirella Lelli addetta stampa, più tanti altri che qui sarebbe lungo citare. Quando la Villa Comunale era il fulcro della cultura rosetana e non solo una sala per mostre di pittura come è oggi.

Sicurezza si, no, forse. La Lega e Fratelli d'Italia insistono: c'è poca sicurezza, almeno percepita, in città. Il Sindaco ribatte: tutto sotto controllo, nessun problema di sicurezza. Anche il Prefetto, dice il sindaco, conforta la tesi del Comune. Ed ancor più sicura la città sarà quando verrà costruito a nord un nuovo palazzo per la sede dell'Arma. A proposito, si sa niente sulla fine che farà la palazzina ove attualmente sono i carabinieri? Verrà demolita? Quanti piani saranno consentiti, nell'eventualità, al palazzo che potrebbe esser tirato sù al suo posto?

Borsacchio, ci pensa il Comune. E venerdì sera compare all'albo pretorio un dato per certi versi sorprendente (delibera n.378/24). Secondo la quale la manutenzione della Riserva Borsacchio, compreso cartelloni, paletti, eccetera, la cura il Comune. Che nel 2022 ha speso per la bisogna circa 38 mila euro. Il che lascia desumere che anche non vi fosse l'integrazione del volontariato la Riserva non sarebbe abbandonata.

Enio batte tutti (in indennità). E per finire una curiosità. Nella tabella (aggiornata al 30 settembre) delle indennità spettanti ai consiglieri regionali, i valori più alti tra gli eletti nella provincia di Teramo, spettano al consigliere rosetano di “Azione”, Enio Pavone. Con quasi 71 mila euro guadagnati in sei mesi di mandato batte (di poco) i colleghi Emiliano di Matteo, Giovanni Cavallari, Paolo Gatti, Sandro Mariani e distanzia abbastanza Dino Pepe e Marilena Rossi. Nel periodo considerato, inoltre, Pavone non risulta aver presentato interrogazioni, mozioni o interpellanze di sorta.

martedì 12 novembre 2024

Chiederà indietro anche le foto-opportunity?


TERAMO. Chiede indietro il posto di consigliere provinciale. Reagisce così Giulio Sottanelli, leader abruzzese di "Azione", all'abbandono del partito di Libera D'Amelio, già fervente militante nonché consigliera provinciale appunto. Abbandono in direzione Mara Carfagna, ovvero verso Forza Italia, sospetta e scrive Giulio medesimo.

Ora però, c'è un problema. Un problema politico. Giulio (Sottanelli) ed Enio (Pavone) sono troppo avveduti e scaltri della politica per non sapere che la pretesa equidistanza centrista di "Azione" (in nome della quale si rivolge all'avvocato Libera D'Amelio) è sempre più una chimera visto il protagonismo nazionale di Forza Italia proprio in quell'area. Ed allora al Calenda non resta che una difficile rentrèe in quel campo largo nel quale in Abruzzo già risiedono da un anno, e felicemente con D'Amico, proprio Pavone e quindi Sottanelli stesso.

Del resto loro solo ed esclusivamente a centro-sinistra possono stare. E la ragione è semplice. Tutto il loro potere politico infatti, instà a Roseto. E solo controllando in situazioni monopolista il comune di Roseto che è riuscita la scalata a Roma dell'uno ed all'Emiciclo dell'altro, in entrambe i casi assistita anche da colpi di fortuna che la metà bastava.

Ma il fortino Roseto, determinante, lo tengono soltanto se ai loro voti (stimati in più prove in 2 mila circa) sommano gli altrettanti di Mario Nugnes e le sue liste civiche per le quali è sindaco. E quelli di Mario Nugnes sono voti eminentemente cattolici, ma soprattutto di estrazione "centro-sinistra".

Si ha dunque che Sottanelli e Pavone non possono andare a destra pena il dimezzamento elettorale, perché Nugnes non potrebbe (e nemmeno vorrebbe ad avviso di queste righe) spostare in quei lidi un consenso che è immancabilmente, senza alternativa, solo ed esclusivamente "catto-sinistra", come si diceva un tempo. E, per converso, non potrebbe lo stesso Nugnes abbandonare Pavone e Sottanelli se non al prezzo di perdere influenza se non la carica tout-court di Primo Cittadino.

Ecco allora che la loro è una collocazione obbligata ed una alleanza immodificabile.

C'è poco da protestare in nome del "centro" allora, quanto cominciare a preoccuparsi che un potere solo "Roseto-centrico" ha in sé le caratteristiche politiche della soluzione chimica-instabile. Il prodotto chimico-politico che ne risulta è solidissimo, a patto che l'alchimia che lo tiene in piedi regga intera. La domanda è: fino a quando reggerà intera?

lunedì 11 novembre 2024

"Ed io rinascerò... cervo a primavera..."

ROSETO. Non sono un agricoltore di montagna. Quindi non ho avuto danni da cervo. Nemmeno ho mai incrociato un cervo di notte sulla strada. Dunque non ho avuto l'auto eventualmente distrutta. Non sono neanche ambientalista o particolare amante degli animali. Anzi, degli animali, compresi cervi, lupi o orsi, ho sinceramente fifa e preferirei evitarli. Dunque non sono parte in causa.

Eppure, i miei occhi stanchi e vecchi, in questa vicenda dei cervi abruzzesi vedono tre posizioni. La prima è del governatore Marsilio (Fratelli d'Italia) e, soprattutto, della Lega. I quali hanno tra i loro elettori anche cacciatori e agricoltori cui hanno voluto offrire la... pelle del cervo, ovvero la possibilità di sparargli a palle di fucile. Il che, per il momento, si è infranto con la decisione del Consiglio di Stato di sospendere l'atto. Ma poco male. Possono sempre dire ai loro sostenitori: ci abbiamo provato, ma la solita applicazione delle norme ci ha bloccato. E sono politicamente salvi.

C'è poi il centro-sinistra ufficiale. Che ha tra i sostenitori anche parte del mondo ambientalista. A cui la caccia al cervo proprio non andava giù. Ed anche loro possono dire ai loro elettori di aver vinto, essendo riusciti finora a bloccare Marsilio. Salvi anche loro, politicamente.

C'è poi una terza posizione. Che non è molto rappresentata in politica. È una posizione per certi versi spirituale e civile. Ma al contempo ha basi scientifiche e pragmatiche. Va dal new-green all'impatto zero. Tuttavia sarebbe realizzabile nella pratica. Una battaglia radicale ed al contempo moderata. 

In qualche senso la interpreta una bravissima consigliera comunale di Pescara, Simona Barba, che tra l'altro ha origini rosetane. Del resto di questo nuovo rapporto uomo-natura-animali, me ne parlò per prima, in una conversazione privata, una mia carissima amica rosetana ormai lontanissima dalla politica.

Io non so descrivere bene questa posizione. Ma sento in essa una convinzione profonda. Che non nega il problema cervi o quant'altro, ma elabora soluzioni innovative e alternative. Quella convinzione che manca alla politica. La quale agisce invece per tattica e per convenienza elettorale del momento. E quando alla politica, specie di centro-sinistra, manca una base filosofica e culturale alternativa, magari la battaglia sui cervi la vince, ma quella elettorale no.

Per dirla con una vecchia canzone di Riccardo Cocciante: Ed io rinascerò... cervo a primavera... oppure diverrò... gabbiano di scogliera... Ecco, non sò se il centro-sinistra abruzzese rinascerà cervo in una qualche primavera oppure, facilmente, perderà di nuovo le elezioni; ovvero se sceglierà di non rinascere né cervo né gabbiano!

sabato 9 novembre 2024

Frollini della settimana (cronaca friabile, data di scadenza: ieri)

ROSETO. "...Sarebbe come se io prestassi la mia macchina ad un altro perché ci va in giro lui e gli pagassi pure la benzina..."

40 foto per il 4 Novembre. Quanto contano le celebrazioni del 4 Novembre nella fabbricazione del consenso di sindaci e amministratori locali? Bisognerebbe chiederlo agli esperti di sondaggi. Ma la sensazione è che valgono molto più di quel che appaia. Almeno in determinate nicchie d'influenza.

De Annuntis c'è. La trigonometria, ovvero la matematica che studia i rapporti tra gli angoli, si applica anche in politica? Forse si. Così abbiamo l'assessore regionale Umberto de Annuntis (Fratelli d'Italia) che non sfugge quasi mai ai pubblici riconoscimenti degli amministratori rosetani di “Azione” (per la verità soprattutto del pro-sindaco, Angelo Marcone, che è l'unico che di “Azione” non è), a causa delle sue supposte benemerenze amministrative circa milioneuri finanziamenti per porti, scogliere e quant'altro: tutto delegato alla gestione appaltante municipale. Come dire, v'è anche un Fratelli d'Italia in Regione che non punta affatto angoli in direzione lido delle Rose.

Semafori spenti e risolini istituzionali. Intanto si è registrata una strana storia sui semafori. Quando Teresa Ginoble (Si.Amo-Roseto) chiese chiarezza in consiglio comunale, sindaco e presidente d'Aula non trattennero sprezzanti risolini. Poi, nel ponte di Ognissanti il semaforo di S.Lucia è rimasto spento malgrado abbia l'occhio-spia, mentre quelli di Voltarrosto già erano storicamente fuori servizio. Ma come, in questo caso non v'è pericolo? Solo l'incrocio di Cologna Spiaggia è pericoloso? Effettivamente farebbe sorridere, ma possibilmente non dagli scranni più alti dell'Aula consiliare nell'esercizio delle proprie funzioni istituzionali.

Regolamento e dintorni. Ma se dici (ed in parte è vero) che alla gente del regolamento delle sedute consiliari non importa nulla, allora perché quando l'atto è portato in causa chiami un principe del Foro teramano, con relative spese a carico di quel popolo che non gli importa niente? Se hai fiducia nei tuoi uffici (e nella circostanza un peso enorme hanno avuto i pareri della segreteria generale) vai avanti con l'avvocatura municipale e non temere di perdere. O no?

Teramo-Mare. Gli ambientalisti temono invece che, in caso di piena, il Tordino inghiotta il progettato ultimo tratto della Teramo-Mare. Perciò dicono no alla sua costruzione. Anche l'onorevole Sottanelli (e con lui tutta l'amministrazione civica) dice no. Ma lui, più concretamente, teme che la strada inghiotta i terreni agricoli di pregio di molti suoi elettori. Ed oltretutto, se per aspettare che la strada venga travolta dalla piena bisogna aspettare, appunto, la malaugurata ipotesi, per metter-sotto gli orti colognesi bastano i cingoli delle ruspe. Da scongiurare ad ogni costo, secondo i rappresentati del partito del fare!

Palasport: prima aggiustiamo poi privatizziamo. Nel 2017 lo volevano privatizzare. Nel 2022 ci hanno ripensato. Nel frattempo è rimasta in piedi una consulenza (affidata al dottor Roberto Zitti), la quale dice, nella sostanza, che puoi privatizzare, ma al privato al quale lo concedi devi dare anche un contributo pubblico di 23 mila 500 euro l'anno se no non conviene. Tuttavia, visto che nel frattempo la Regione guidata da Marco Marsilio ha mandato 2 milioni di euro per aggiustare la struttura, intanto il palasport lo teniamo noi (noi-Comune) e dopo, una volta rimesso a nuovo, vediamo.

Ma sì! sperando che dopo, quando daremo in concessione, non diamo al privato pure i soldi per gestirlo. Perché se no sarebbe come se io prestassi la mia macchina ad un altro perché ci va in giro lui e gli pago pure la benzina!

martedì 5 novembre 2024

La deriva del 4 Novembre

Ormai ci mettono dentro qualsiasi cosa, come una maionese impazzita. Chi dice di festeggiare le Forze Armate di pace (ignorando che l'esercito deve difendere il Paese con le armi in caso di guerra mossa da un esercito straniero); chi festeggia gli eroi civili (che sono altra cosa, a prescindere dall'abuso della parola eroe); chi addirittura cita i partigiani (che arrivarono trent'anni dopo per il vero).

Insomma, il 4 Novembre ognuno lo tira dove vuole. Eppure la data, storicamente, puramente e semplicemente ricorda l'armistizio di Villa Giusti (Padova), entrato in vigore il 4 novembre 1918, a sancire la vittoria della prima guerra mondiale con il conseguente rientro degli italiani in Trento e Trieste. Il 4 Novembre quindi celebra la fine di una immane strage, con 600 mila morti italiani al fronte, che insanguinò l'Europa tra il 1914 ed il 1918.

Tutto il resto non c'entra assolutamente nulla. E del resto la Festa del 4 Novembre venne proclamata nel 1923 con la tumulazione del Milite Ignoto all'altare della patria a Roma. E, se proprio la si vuole storicizzare a livello abruzzese, la data andrebbe messa in relazione al terremoto della Marsica del 1915, che fu guerra nella guerra, ed a Benedetto Croce sul piano filosofico e politico.

Da qui, ai book-fotografici degli odierni politici-social, che ammantano i loro messaggi di un malcelato clericalismo-due-punto-qualcosa, ci passa la stessa differenza tra il giorno e la notte, oppure tra il sole e le altre stelle, a voler essere gentili.

sabato 2 novembre 2024

Frollini di cronaca (friabile) della settimana

ROSETO. Un cancello che non vuole aprirsi. Foto di gruppo. Di Giuseppe le suona. Magie sul colle. E l'informa-giovani diversamente detto

Basta appaltare. Che poi va bene (si fa per dire) gli appalti dalle migliaia di euro. I software da 4 volte i 10 mila (euro) e rotti. E così via circa i camposanto. Ma se poi la domenica prima della festa di Ognissanti si blocca il cancello e non c'è modo di aprirlo malgrado la buona volontà dei presenti... Possibile non si trovi una chiave passepartout, un pulsante sblocca-impianto? nulla: solo attesa e tanta pazienza. E già, basta appaltare!

Foto poche. Ed al dunque, le foto-opportunity dei rosetani con Carlo Calenda venuto in visita a Villa-Tofo – Teramo non sono molte. Sul profilo Fb di Calenda stesso, la sera di domenica 27, compaiono sei foto di cui solo due rosetane: con Pavone e Sottanelli. Sulla pagina di Sottanelli, il lunedì, si nota invece solo una foto in primo piano di Nugnes ed un'altra in cui il sindaco è preso d'infilata dopo Luciano D'Amico ed altri. Poi c'è qualche post di compiacimento-fotografico, però autoprodotto. Si poteva fare di più, sembra.

Duro affondo di Di Giuseppe. Malgrado i calorosi endorsement che il sindaco rivolge agli ufficiali delle forze dell'ordine e che questi ricambiano, va detto con un certo vigore, il problema sicurezza, almeno percepita, in città esiste. O almeno è quanto sostiene Francesco di Giuseppe, consigliere di Fratelli d'Italia, autore di un duro scambio dialettico a distanza con il sindaco durante il consiglio comunale del 29 ottobre.

Magiche... magie. Intanto, mentre sul Colle Paganese incanta per tre giorni la magia, con il rischio non calcolato che il colle stesso venga inteso come un parco a tema, alla Villa potrebbe magicamente risorgere l'informagiovani. Ovvio diversamente detto e con gli aggiornamenti del caso rispetto a quello sfrattato dalla dipendance della Villa stessa per far posto ad un'associazione che si occupa di arte. Come al solito la notizia è servita con il consueto vezzo di rappresentare le cose in modo più esagerato di quel che sono; farle apparire più grandi di quel che sono. Tendenza alla pienezza di sé la quale, trasferita in altra sede, quella del consiglio regionale ad esempio, espone uno dei suoi capostipiti, quel Pavone Enio già sindaco, una volta a lamentarsi a verbale di non essere ascoltato e un'altra addirittura ad incappare, sempre a verbale, in una secca reprimenda del presidente, Lorenzo Sospiri.

Come nel calcio infatti, fuori casa i falli tattici è più facile che vengano fischiati. 

Meditate gente, meditate!

Liliana e la solidarietà (con qualche riflessione natalizia)

Liliana di Tecco ROSETO. A Roseto i poveri esistono. Nonostante il benessere medio della cittadina. E malgrado la narrazione ufficiale, che ...