sabato 23 novembre 2024

“Vogliono mettermi il bavaglio, ma non mi lascio intimidire”

Vanessa Quaranta

ROSETO. Premessa: il capo di gabinetto di un ente pubblico è un funzionario di fiducia del rappresentante politico di quello stesso ente. Un esperto, in genere in materie tecnico-giuridiche, che assiste la figura politica nel suo compito amministrativo. Da privato cittadino può fare quel che vuole: può pensare; può parlare; può scrivere; può pubblicare post sui social; può iscriversi ad un partito. Non perde i diritti politici e civili garantiti dalla costituzione della Repubblica, insomma. C'è un esempio per tutti: l'onorevole Roberto Giachetti, storico militante del partito radicale, è stato capo di gabinetto del sindaco Rutelli a Roma.

Eppure, per una parte dei liberali rosetani, Vanessa Quaranta, non potrebbe fare il capo di Gabinetto della Provincia di Teramo. Addirittura il sindaco, Mario Nugnes, la presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti, tutti gli assessori ed otto consiglieri di maggioranza (pare non Pavone) hanno inviato una lettera formale per chiederne il licenziamento. Motivo contestato: è presidente dell'associazione “Si.Amo”, che non è in linea con la politica del Comune, anzi – udite udite – la critica! Lettera naturalmente respinta, perché se la Provincia vi avesse aderito allora sì che la provincia stessa avrebbe adottato un atto antigiuridico.

Tra l'altro lei, Vanessa Quaranta, si è presentata questa mattina in conferenza stampa (al lido Ohama di Roseto) preparatissima, "non per difendermi, ma per contestare quello che ritengo un atto assurdo". Scortata dai membri dell'associazione e con la solidarietà inviata dai consiglieri comunali Francesco di Giuseppe (Fratelli d'Italia) e Rosaria Ciancaione (Verdi-sinistra-5Stelle), nonché l'appoggio veemente e battagliero in presenza della consigliera Teresa Ginoble: “Se la prendessero con me, non con Vanessa”, ha detto senza mezzi termini.

Ora, osservando questa mattina la postura istituzionale, il modo di argomentare, nonché le ragioni dei suoi contenuti, si poteva constatare che l'esposto-censorio degli amministratori comunali dimostra proprio il contrario di quanto gli stessi pensavano di ottenere, ovvero che la professoressa Vanessa Quaranta è ferratissima esattamente nelle materie per le quali lavora in provincia. E quindi è proprio la persona giusta per ricoprire quel ruolo. Oltre ad avere – come lei stessa ha ricordato – una passione innata per la politica, che intende naturalmente coltivare.

Allora, se il sindaco e la presidente d'Aula fossero minimamente consigliabili (operazione impossibile), gli si potrebbe suggerire una cosa: se siete in grado, se sapete farlo, se avete gli argomenti, contrastatela politicamente Vanessa Quaranta; contestate le sue idee. Ma perché gli volete togliere un incarico di lavoro? Perché gli volete impedire la possibilità di un libero scambio di opinioni che favorisce lo sviluppo della collettività tutta, come può essere un'associazione? Vi ritenete sempre in diritto di dare lezione? Una sorta di soggetti cosmico-storici?

La verità è che il solito vizio di Nugnes e di Gabriella Recchiuti: andare sempre e comunque allo scontro; senza mediazioni; senza moderazione; in modo estremo. O con noi o contro di noi, potrebbe essere il motto scritto sulle loro porte in Comune. Come fossimo ancora in una cultura clericale vecchio conio. Come se la stessa Chiesa cattolica (nella quale i due sono storicamente attivi fin da ragazzi) non avesse fatto avanzamenti dai tempi dell'inquisizione alla dottrina sociale post-conciliare. E sarebbe da chiedere cosa ne pensa proprio la Chiesa di una tale politica di scontro assoluto.

Ora, in questo caso il bersaglio è stato Vanessa Quaranta, che è preparata e non ha paura. E si è difesa contrattaccando. Ma che messaggio si dà alla città tutta se il dissenso viene così poco tollerato? Quanti tacciono per quieto vivere? Per timore di suscitare il risentimento?

Ecco, buon lavoro professoressa Quaranta. Di opposizione c'è bisogno in democrazia. Per paradosso, ne ha necessità pure chi non la vuole.

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