mercoledì 30 ottobre 2019
Le convenzioni della "Torre del Cerrano"
PINETO. All'inizio di quest'anno, il ministero dell'Ambiente, ha assegnato al Consorzio che gestisce la riserva marina "Torre del Cerrano", un finanzimento di 26 mila euro per monitoraggi relativi alla conservazione della bidiversità Il Consorzio ha deciso di portare avanti questa attività ricorrendo ad una serie di convenzioni. Che leggete nella tabella qui pubblicata.
lunedì 28 ottobre 2019
"Centro del riuso". ora c'è il progetto. E sulla carta è bellissimo. Ma se funzionerà o meno lo dirà solo il tempo (tra l'altro è tutto ancora da costruire)
ROSETO. Quando verrà
realizzato (si parla di fine 2020 se va bene) brillerà di acciaio
speciale; stupirà per tecnologia innovativa; sarà ecologicamente
correttissimo. Anzi, impersonerà l'economia circolare, la cultura
del rifiuto e tutti i bla-bla-bla politici positivi normalmente
connessi a queste locuzioni buone per tutte le stagioni.
Si sta dicendo del
“centro del riuso”, stamattina di nuovo annunciato in Comune.
Verrà costruito, al prezzo di 510 mila euro circa, dietro lo stadio
di Fonte dell'Olmo. La novità dell'annuncio è che ora il Comune ha
il progetto, redatto dagli ingegneri Cristina D'Angelo e Adelio Micozzi dello studio “D'Angelo & Micozzi con Fabbioni e
partener”, tecnici stamane invitati all'incontro stampa.
Si tratta, in
breve, di nove container di tipo navale lunghi 6 metri e larghi circa
2,50, sistemati ai lati di una tettoia centrale, per circa 150 metri
quadrati coperti e meno di 200 metri cubi di volume. Qui, negli
auspici, i cittadini potranno portare mobili vecchi, televisori da
dismettere, cartoni e quant'altro non usano più. Beni che poi verranno
reimmessi in circolo se funzionanti. Il tutto secondo un meccanismo
tutto da inventare, condizionato pressocché totalmente dal tipo di
gestione che verrà escogitata e di cui, allo stato, non si capisce un accidente.
Insomma, una perla
nella collezione del “faremo”, per il momento. Che è stata
appassionatamente illustrata alla stampa dal solo (elegantissimo come
sempre) assessore Nicola Petrini, che ovviamente ci crede. Il sindaco
Sabatino Di Girolamo, però, è d'accordissimo con il progetto, ha
detto l'assessore, ma questa mattina non poteva esserci
perché impegnato.
Cosa dire allora? Al solito: se son rose fioriranno, se son spine pungeranno (spine
sempre riservate a noi cittadini, naturalmente).
sabato 26 ottobre 2019
Il mito del Risorgimento nell'età della post-democrazia?
ATRI. Circa 160 anni fa,
un uomo di Atri, Pietro Bajocchi, partecipò alla spedizione dei
“Mille”. Segui cioè Garibaldi nella guerra ai Borboni. Per
unificare l'Italia. Un secolo e mzzo dopo la sua città gli ha
dedicato un busto. Scoperto questa mattina con le fanfare, la Fasce
tricolori e quant'altro è d'uopo in tal frangenti.
Sono andato a
vedere. Per guardare le facce dei ragazzi delle scuole scortati dagli
insegnanti a presenziare alla manifestazione. Per vedere l'effetto di
questa riproposizione del “mito” del risorgimento nell'epoca
della post-democrazia. Se effettivamente induceva le virtù civiche
declamate nei discorsi ufficiali o solo applausi di routine. Se un
busto scultoreo potesse tramettere l'dea di un modello eroico da
contrappore (senza volerlo, suppongo) alla gioventù attuale. Insomma
una storia dall'alto. Cui inchinarsi come si fosse uno preso dalla
folla di una realtà odierna considerata piccola piccola.
Si, perché –
fatte salvi meriti e buone volontà di tutti, organizzatori
benemeriti e partecipanti ufficiali – c'è sempre tal rischio in
queste cose. Perché non ci si pone mai la domanda: ma i “Mille”
di allora, i Patrioti Garbaldini, sarebbero stati contenti
dell'Italia che è venuta dopo? Era quella l'Italia per cui avevano
sgauinato le baionette fino a rimetterci la pelle? E questa Italia di
oggi, quella rappresentata dall'ufficialità delle occasioni
ufficiali, rispecchia quelle aspettative? O anche le aspettative di
rinnovamento del 1945-1948? O persino, avvicinandoci a noi, le
speranze di riforma del 1992-93?
La risposta – se
siamo sinceri fino in fondo – è: NO. L'Italia per cui ha combattuo
Garibaldi non era quella dei Savoia venuti dopo. L'Italia per cui si
sono battui dal 1943 al 1945 non era quella del dopoguerra. L'Italia
che aveva visto una lume nel 1992-1993 non era quella che ha prodotto
l'esatto opposto oggi. Perché l'Italia è così: vive a sprazzi, poi
torna nella quotidianeità.
Come torneranno
nella quotidianeità quei ragazzi di questa mattina, presenti per
obbligo scolastico. Presenti per dovere di studio. Quello studio che
ne conduce a centinaia di migliaia ad emigrare dopo il diploma o la
laurea perché qui non c'è lavoro. E quel che c'è è distribuito
per caste, per ceti, per censo. Esattamente come lo era ai tempi dei
Borboni, e forse peggio di allora.
Ecco si,
ricordiamo, retoriamo, bandieramo, intoniamo inni e lodi, facciamoci
i selfie. Ma ricordiamoci anche dell'oggi. Di come viviamo. Perché
se dovessimo applicare alla lettera gli ideali sociali del
risorgimento e della Costituzione, non so con chi dovremmo
prendercela. O meglio, temo di intuirlo.
venerdì 18 ottobre 2019
Ecco come combattono la povertà
Volete sapere come
si combatte la povertà ai tempi del “Evviva l'Europa”, “Evviva
l'Italia”? Bene, basta prendere un qualsiasi provvedimento di un
qualunque ente che nel Bel Paese si occupa del problema. Scoprirete
che tra lo stanziamento europeo e l'utilizzatore finale, per dir così,
ci sono decine di passaggi burocratici ed altrettante intermediazioni
istituzionali naturalmente onoerose.
Un primo step
avviene a livello della Regione, che è poi l'Ente che in effetti
gestisce i fondi europei. La Regione, in genere, comincia con
l'emanare un “avviso pubblico”. Poi, può succedere che lo
“integra”, magari lo “corregge”, inevariabilmente lo
“proroga”.
Nel frattempo,
cominciano ad arrivare le proposte da parte dei soggetti,
generalmente privati, interessati ad aggiudicarsi i bandi.
Naturalmente possono esser della partita anche Comuni o enti
pubblici. A quel punto, di solito, viene stilata una “graduatoria”,
ovviamente comunicata ai partecipanti. Già per queste cose, con
possibili “scorrimenti” delle graduatorie stesse, possono passare
uno o due anni.
Trascorsi due o tre
anni, quelli che dovrebbero “attuare” i cosidetti interventi
contro la povertà, possono decidere di associarsi in ulteriori
organismi burocratici, facendo delle vere e proprie “società di
scopo”, con enti, cooperative, organizzazioni sociali, eccetera.
Seguono ovviamente, lettere, verbali, riunioni, procedure e così
via.
Alla fine della
fiera, arriverà qualcosa ai poveri, direte voi? Calma. Perché al
netto del costo di tutta questa trafila può succedere che un terzo
buono dei soldi sia servito, appunto, per l'autoconservazione di
tutto l'apparato. E, se va bene, a qualche malcapitato diversamente
giovane gli toccano più o meno un 600 euro mensili per qualche mese
neanche come sussidio, ma in cambio di un lavoretto che gli viene
chiesto di fare. Un lavoretto che il più delle volte non sarà utile
né a lui né agli altri. Ma servirà a mandare avanti la baracca.
venerdì 11 ottobre 2019
Una sera d'autunno al Consiglio
ROSETO. Eppoi vai in consiglio comunale perché hai saputo che il coro ARS
Vocalis diventa “istituzionale”, nel senso che viene
riconosciuto come Coro della Città. Così vuoi sentire l’intermezzo
musicale che ha preparato per l’occasione.
Prima
però, nella classica “ora a tema libero” che apre le sedute
dell’assise rosetana, vieni a sapere che il famoso “5g” non fa
male. Te lo dice l’assessore Petrini, lo conferma il sindaco Di
Girolamo, sulla base di rapporti – da loro consultati – delle
massime Autorità sanitarie dello Stato. Quindi l’antenna nei
pressi di Voltarrosto non si può fermare.
Ok,
buono a sapersi. Come ottimo a sapersi che la Villa Comunale non si
riesce a finirla per insufficienze economiche del progetto
originario. Così il giardino, riaperto a fatica e subito finito
ostaggio di bande di balordi, fa ormai orario ridotto (chiude alle
14), in attesa di organizzare una task force di sorveglianza con
guardie volontarie, pensionati delle forze dell’ordine, personale
in servizio, eccetera.
Benissimo.
Come ottimo apprendere che l’assessore allo sport è sempre stato
il Sindaco medesimo. Ed a svelarlo è il suo delegato, vale a dire il
consigliere “Cigno” Angelini che invece nell’immaginario
collettivo (ed anche agli occhi di alcuni consiglieri d’opposizione)
sembrava l’assessore de facto al settore.
Che
altro si è saputo? Boh, fatemi ricordare. Ah, che dobbiamo ancora
aspettare un po' (pochissimo, dicono) per il famoso progetto privato
(il project) che ci ridarà la… luce! ovvero i
lampioni funzionanti. Ed ancora, che la Provincia… ah la
Provincia… quanto non ci piace la Provincia! Non appalta i lavori;
non fa il ponte delle bici; non pulisce il torrente Borsacchio. Un
classico, insomma: l’attacco alla Provincia. Che Alessandro
Recchiuti, consigliere comunale di “Futuro in”, e vice presidente
della Provincia, interpreta politicamente come un attacco a lui.
Per
fortuna che c’è il Coro!
domenica 6 ottobre 2019
Delle loro casacche poco m'importa. Anzi, nulla
ROSETO. Amici mi chiedono cosa pensi della politica rosetana. In particolare
del passaggio di “Tommaso” (Ginoble) in area renziana e del mezzo
giubilamento dei vertici della Lega. A parte che l’interesse verso
le mie inutili opinioni di “cane sciolto”, ovvero cittadino senza
potere, fanno sfavillare il mio smisurato ego; a parte ciò dicevo,
devo dirvi la verità (lo faccio quai sempre, tra l’altro). Ebbene,
non penso. Nel senso che non me ne potrebbe importar di meno.
Il
motivo è semplice. Sono convinto (salvo riscontro contrario) che
tutti questi mutamenti di casacca non cambino niente per le persone
comuni. Non muterà il modo di amministrare il Comune. Non cambierà
la vita di nessuno: né in peggio né in meglio. È un fatto “loro”.;
del loro interno politico. Se poi questi loro interessi politici
variabili dovessero portare qualche cosa per noi cittadini, allora si
che varrabbe la pena di raccontarlo. Altrimenti è puro ozio mentale,
per carità sacrosanto, ma molto dipendente (almeno per me) dagli
stati d’animo del momento.
Ed
a proposito di stati d’animo, una domanda mi sovviene proprio ora.
Chi prenderà il posto di coloro che, nell’immaginario politico
locale, rappresentavano la Lega in ascesa; la Lega potente; la Lega
cui inginocchiarsi davanti? La lotta è aperta. Non per cambiare. Ma
per sostituirsi nella penetrazione elettorale che comunque il
cosiddetto “Capitano” continua a garantire indipendentemente da
chi si candida con lui.
Ecco,
vedete che alla fine una domanda è soggiunta. Ma è puro
pour-parler, beninteso
venerdì 4 ottobre 2019
Caro Comune, tax non free
Così
l’Agenzia del Demanio, ovvero lo Stato stesso, ha scritto una bella
letterina al sindaco Di Girolamo. E gli ha chiesto 57.309 euro per
quattro anni di canone non pagato. Cosa che il Sindaco ha determinato
subito di fare, cominciando a pagare 14 mila euro circa dell’anno
corrente. Come dimostra l’atto n.227/019 pubblicato questa mattina
sull’Albo pretorio on-line dell’Ente.
giovedì 3 ottobre 2019
La maratonina colognese
Questa
mattina, in Comune, insieme al vicesindaco Simone Tacchetti, l’ASD
Cologna Spiaggia, ha presentato alla stampa questa sua “creatura”
sportiva. Che dai primissimi anni ‘90 ricorda anche una giovane
dottoressa, Annalia Rongai, purtroppo scomparsa in un tragico
incidente nel 1990 mentre accompagnava in Sardegna una squadra dello
sport che amava tanto e che seguiva come dottoressa dello sport.
Per
l’occasione gli organizzatori hanno fatto coniare anche una
specifica medaglia ricordo. Sempre con un occhio al sociale, nel
connubio tipicamente rosetano tra sport e solidarietà. L’arrivo,
per la prima volta, è previsto nella nuova piazza di Cologna
Spiaggia, inaugurata circa tre anni fa.
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