ROSETO. Quando verrà
realizzato (si parla di fine 2020 se va bene) brillerà di acciaio
speciale; stupirà per tecnologia innovativa; sarà ecologicamente
correttissimo. Anzi, impersonerà l'economia circolare, la cultura
del rifiuto e tutti i bla-bla-bla politici positivi normalmente
connessi a queste locuzioni buone per tutte le stagioni.
Si sta dicendo del
“centro del riuso”, stamattina di nuovo annunciato in Comune.
Verrà costruito, al prezzo di 510 mila euro circa, dietro lo stadio
di Fonte dell'Olmo. La novità dell'annuncio è che ora il Comune ha
il progetto, redatto dagli ingegneri Cristina D'Angelo e Adelio Micozzi dello studio “D'Angelo & Micozzi con Fabbioni e
partener”, tecnici stamane invitati all'incontro stampa.
Si tratta, in
breve, di nove container di tipo navale lunghi 6 metri e larghi circa
2,50, sistemati ai lati di una tettoia centrale, per circa 150 metri
quadrati coperti e meno di 200 metri cubi di volume. Qui, negli
auspici, i cittadini potranno portare mobili vecchi, televisori da
dismettere, cartoni e quant'altro non usano più. Beni che poi verranno
reimmessi in circolo se funzionanti. Il tutto secondo un meccanismo
tutto da inventare, condizionato pressocché totalmente dal tipo di
gestione che verrà escogitata e di cui, allo stato, non si capisce un accidente.
Insomma, una perla
nella collezione del “faremo”, per il momento. Che è stata
appassionatamente illustrata alla stampa dal solo (elegantissimo come
sempre) assessore Nicola Petrini, che ovviamente ci crede. Il sindaco
Sabatino Di Girolamo, però, è d'accordissimo con il progetto, ha
detto l'assessore, ma questa mattina non poteva esserci
perché impegnato.
Cosa dire allora? Al solito: se son rose fioriranno, se son spine pungeranno (spine
sempre riservate a noi cittadini, naturalmente).
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