domenica 20 aprile 2025

Le coalizioni impossibili

ROSETO. Fanno capolino di tanto in tanto le chiamate all'unità del centro-sinistra rosetano. Il quale centro-sinistra, al pari del centro-destra ufficiale, mostra di non aver compreso un dato. Vale a dire che l'ottobre del 2021, con l'elezione di Nugnes sindaco, segna un prima e un dopo nella storia politica cittadina. E, come sempre in questi casi, al prima non si torna.

Vedete, Nugnes aveva un mezzo progetto politico, che ha attuato si e no, ma le opposizioni, specie quelle di centro-sinistra, non avevano e non ne hanno nessuno. Soprattutto paiono ignorare che vi sono in città alcune famiglie, o gruppi, storicamente gregari di voti per altri, che si sono messi in proprio e con Nugnes sono andate al potere. Non per fare la svolta, ma per esercitarlo nel più classico modo italiano: attraverso le amicizie e il patronaggio politico.

Ora, questi gruppi o famiglie non torneranno più indietro. Non faranno mai più i gregari di voti. Semplicemente perché non conviene loro. E quindi le categorie centro-sinistra o centro-destra vanno a farsi benedire, almeno a livello delle elezioni comunali (diverso il caso di quelle nazionali). L'aggregazione per ideologia, per partiti o per generiche sinistra-destra non esiste più.

Che cosa invece si poteva fare e non si è fatto: aggregare per coalizioni di persone, di gruppi civici alternativi agli attuali. Affinché la carta del nuovo che Nugnes non può più giocare non tornasse nelle sue mani per conclamato tentativo di ritorno al passato degli altri.

V'è poi un altro particolare che rende incredibilmente fuori fase la politica dei partiti. La coalizione Nugnes, infatti, potrebbe essere rappresentata da uno di quei grafici a torta nel quale la metà è composta dall'arcipelago delle sue liste (nella quali il peso preponderate è della Chiesa), mentre l'altra metà è divisa in due parti uguali tra Pavone (quel che resta degli ex-socialisti di destra) e Sottanelli (una fetta del voto ex-centrista). I confini interni tra le fette del grafico sono porosi, nel senso che vi può essere qualche trasmigrazione, ma più verso il mondo nugnesiano che viceversa.

Ora, sulla fetta pavoniana guarda con evidente interesse una parte di Fratelli d'Italia regionale (non rosetano beninteso: regionale). Basta vedere il clima di certi tagli-nastri, la continua rivendicazione di alcuni finanziamenti regionali da parte dei pavoniani lasciata tranqullamente fare da Marsilio e De Annuntis, gli scambi di convenevoli ultra-sorridenti, eccetera. E ciò pone in notevole difficoltà anche il partito della Meloni a Roseto, che invece è nettamente contro Nugnes. Ma qui si aprirebbe tutto un altro capitolo che dovrebbe tirare in ballo anche Gatti, che gioca anche lui la sua partita come è normale che sia.

Di fronte a tutto questo, dunque, gli appelli del tipo di quello che vedete in immagine, rivolto su Il Centro prima di pasqua, lasciano davvero il tempo che trovano. Anche perché non ci sono candidati sindaci alternativi a Nugnes, né a destra né a sinistra. O se vi sono, sono tenuti coperti per paura di bruciature interne. Ma se non puoi fare nemmeno un nome perché te lo bruciano i tuoi presunti amici ed alleati, puoi essere una coalizione alternativa credibile? Ecco allora che oggi come oggi il favoritissimo per il bis resta Nugnes, pur con una minoranza di voti. Mentre gli altri parlano di coalizioni che senza un nome nuovo e totalmente nuovo (che non c'è alle viste) son destinate ad auto-elidersi dal gioco devastante dei personalismi interni.

Meditate gente, meditate.

sabato 19 aprile 2025

Frollini flash (cronaca friabile della settimana)

ROSETO. Frollini pasquali. Morbidi. Infiltrati...

12 aprile. Rielezione da urlo. Stanno facendo cose grandi e belle questi ragazzi. Perciò non li possono vedere. Per invidia. Ma vedrai, saranno rieletti alla grande; noi a casa voteremo tutti per loro. Dice la signora elegante di mezza età all'amica al bancone del bar mentre accanto i frollini sorbono un parco caffè. Ed il riferimento va agli amministratori comunali, mentre il grandi e belle sembra indirizzato alle nuove scuole PNRR. I frollini non sanno quanto diffuso sia tale stato d'animo. Ma c'è. E l'opposizione sbaglia a sottovalutarlo.

13 aprile. Il comandante si scusò, ma per il sindaco è tutto ok. Usa la conferenza stampa del gennaio scorso, il sindaco, per dire che tutto sommato le cose circa la polizia municipale vanno a vele spiegate. Peccato che proprio in quella occasione il comandante del Corpo, seduto accanto a lui, arrivò persino a scusarsi pubblicamente per i tanti problemi del servizio.

14 aprile. Caro non-amico ti scrivo. Il professor D'Amico, capo del centro-sinistra in Regione, plaude al Bonelli anti-nuclearista come aveva plaudito al Calenda nuclearista qualche settimana prima. Ed intanto lui e Marsilio continuano a scambiarsi lettere tramite Centro, inteso come quotidiano. Ma si sono mai chiesti, dalle parti del centro-sinistra abruzzese, come mai hanno perso contro Marsilio, che seguitano a dipingere come un impresentabile?

15 aprile. Persa un'altra causa. I frollini non sono contenti che i balneatori abbiano vinto la causa contro gli aumenti della tassa sui rifiuti. Sono dispiaciuti piuttosto che il Comune, con una serie di errori se non illegittimità, abbia finito per dar ragione ai balneatori. Mettendo a repentaglio distribuzione ed equità della tassa stessa. Si tratta di soldi dei cittadini, non degli amministratori che sbagliano, quindi meriterebbero un po' più di rispetto. Poi, i frollini sono anche convinti che le sentenze non spostano i rapporti di forza elettorali né intaccano l'incrollabile appoggio politico dei balneatori (intesi come categoria economica) agli attuali amministratori civici. Ma questo è un altro discorso.

16 aprile. “Balla con i lupi”. Dei lupi, avvistati praticamente alle porte della città, si occupi la ASL, dice il sindaco. Ma, nel particolare, non si è tentato nessun selfie in stile cinematografico tipo Balla con i lupi. Avrebbe sbancato il numero dei follower. A proposito, ma la più influente delle associazioni ambientaliste cittadine, ha speso parola in merito?

16 aprile. Bravo Enio. So di persone che hanno perso la possibilità di avere una casa popolare per un cavillo, una firma mancante. Formalmente non fa una piega. Ma anni fa non sarebbe successo: si sarebbero invitati gli interessati a sanare la piccola irregolarità. C'era più disponibilità verso il cittadino allora... Tuona Enio Pavone in consiglio comunale. E per una volta i frollini sono d'accordo con lui. Anche quando dice (seppur leggermente fuori microfono): io ho occupato il consiglio regionale perché tutti hanno occupato, ma non avrei scelto quelle forme e sarei sceso in Aula a dibattere. Concordiamo, anche in questo.

17 aprile. “Ottima collaborazione”. Altro che amministrazione isolata, come dice l'ex-sindaco Sabatino di Girolamo (Pd) a proposito del sindaco Nugnes. La doveva vedere la mattina del giovedì santo l'assessora regionale Tiziana Magnacca (Fratelli d'Italia) inaugurare con supremo afflato politico i lavori del nuovo ufficio per l'impiego! Un filling politico evidentissimo con Enio Pavone e l'amministrazione rosetana, peraltro non per la prima volta omaggiata di “ottima collaborazione” (parole dell'assessora) da parte della Regione governata da Marsilio e da Fratelli d'Italia. Meditate gente, meditate.

18 aprile. Il Palazzo non è più rosso. La Cgil arriva ultima alle elezioni per i rappresentanti sindacali dei dipendenti comunali. Appena nove voti su 90 votanti, addirittura uno in meno dell'Ugl, che ne ha avuti dieci. Ed anche questo è segno dei tempi. Una volta il Palazzo era molto, molto rosso!

N.b: i frollini sono confezionati in redazione, pardon messi in forno, alle ore 22:00 (anche prima) del venerdì per essere disponibili ai consumatori, ehm lettori, dalle ore 7:00 (anche prima) del sabato. Buona Pasqua!

mercoledì 16 aprile 2025

Quel non so ché di Roseto

ROSETO. Oggi pomeriggio ho passato un paio d'ore a sentirmi il consiglio comunale di Roseto. Dal vivo. In un'aula quasi vuota. Del resto, c'erano solo argomenti ordinari.

Sono andato solamente per prendere un caffettuccio alla macchinetta dell'atrio, che trovo buonissimo. Poi sono rimasto. Perché mi è balenata l'idea di raccontare una cosa che ho sempre pensato, ma mai scritta qui. Vale a dire la seguente. Che le regole generali, quelle scritte tutte uguali per Roma, Milano o Pescara, tanto per dire, non le puoi applicare a Roseto. Non per malavoglia, ma per una questione semplice: che sono (vorrei dire siamo) tutti più o meno amici, o parenti, o conoscenti.

Attenzione, il dibattito è a volte feroce, come può essere feroce una discussione in famiglia, che in fondo è la peggiore perché extra-regolamentare (e non parlo, in questo caso del regolamento-regolamento, su cui pure c'è una dura vertenza). No, il riferimento è alle norme in generale. Non le puoi applicare perché in Consiglio si parla di tutto (oggi si è arrivati persino a discutere del prezzo dei carciofi). E non c'è malafede: è che si usa la politica in senso lato, a volte per dirsene quattro che mai le potresti dire se non usando la parola politica appunto, altre volte per esprimere la propria opinione sul mondo intero.

È difficile applicare la categoria politica a tutto questo. O forse è proprio questo, questo parlare della città a ruota libera, la politica. Come è arduo applicare le regole classiche del giornalismo a tutto questo. Fare il giornalista in una piccola città è la cosa più difficile del mondo, perché quello (o quella) di cui parli la incontri tutte le mattine, al bar o per strada. Non è come a Roma, dove il tuo interlocutore nemmeno lo conosci. Io stesso mi rendo conto che quello che scrivo, pur sforzandomi di essere il più oggettivo possibile (nell'ambito delle mie possibilità, beninteso), è spesso fuori contesto.

Purtroppo in questo clima a volte vengono prese delle decisioni terribili per la città (come quella del lungomare, ad esempio), ma raccontarle con lo schema classico della cronaca è impossibile. Perché appunto c'è il clima. Quello ad esempio che tu esci, prendi la bici e guardi la gente che fa l'aperitivo, passeggia oppure corre per qualche commissione e pensa – giustamente – ad altro. La politica è un'altra dimensione, fuori contesto anch'essa pure essendo il... contesto.

Devo dire che a me piace vivere a Roseto per questo. Per la gente che incontro per strada. O al caffé. E perché tutto sommato, forse, anche nel momento in cui esprimo delle opinioni dure su alcuni fatti, poi anch'esse rientrano nell'atmosfera che viene prima e va oltre il singolo fatto. Ecco, questo pomeriggio ho re-incontrato di nuovo questo sentimento, questo sub-strato, questa atmosfera rosetana che forse è solo una mia sensazione e che pure mi pare percepibile.

Che va oltre la politica, oltre il giornalismo, oltre la mia stessa interpretazione dei fatti. E che tutto sommato è una sensazione che mi piace. E perciò ho voluto condividere.

p.s.: mentre scrivo ricevo dei comunicati politici, di cui darò conto dopo, che sembrano contraddire quanto sopra. Ed invece secondo me vi si inseriscono. Ma ci sarà spazio dopo per riferire.

sabato 12 aprile 2025

Frollini flash (cronaca friabile della settimana)

ROSETO. Retromarcia non esibita sui buoni pasto scolastici. Anzi, un far finta di non averli aumentati. Quando andavano a scuola i frollini (nell'altro secolo) si sarebbe detto: giocare a fare gli indiani. Intanto il pro-sindaco, Angelo Marcone, festeggia lavori che dovevano essere conclusi quattro mesi fa. Del resto se voi ordinate una pizza a casa per stasera e ve la portano dopodomani che fate? non lo girate un video di giubilo? del tipo: oh come sono contento... oh come sono contento... di aver sforato solo del 76 per cento i tempi della consegna!

5 aprile. Piove solo per noi. E poi si viene a sapere – tradotto nel linguaggio semplice – che se si rompono le vie comunali è colpa della pioggia, se si formano buche nelle strade provinciali è colpa... della provincia! Vabbé, buono a sapersi, diceva quel tale.

6 aprile. Doppio lavoro. Il vice-comandante della polizia municipale farà, nel tempo libero, anche il comandante dei vigili urbani di Alba Adriatica. Evidentemente il Comune non ha questa carenza di uomini in divisa che dice di avere. Altrimenti non si spiega. Ma come, dici di non avere vigili e quelli che ci sono li autorizzi a lavorare anche per un altro Comune?

7 aprile. Campanile conteso. Confronto a distanza, a mezzo post-social, tra Simone Aloisi, ex-consigliere Pd, ed Angelo Marcone, attuale vice-sindaco. Motivo, il campanile di Montepagano, finalmente scartato da un impalcatura che sembrava eterna. Aloisi rivendica, giustamente, i fondi per il restauro, decisi nel 2018, quando lui era consigliere. Marcone vanta i lavori fatti mentre lui è Vice. Ma si guarda bene, il pro-sindaco, dall'intestarsi anche l'anno di ritardo sulla tebella di marcia. L'intervento, infatti, doveva regolarmente concludersi ad aprile 2024.

8 aprile. Una bufala praticamente. L'atto ufficiale ufficialmente pubblicato giorni dopo l'annuncio social smentisce su tutta la linea l'annunzio medesimo circa le pulizie dei cimiteri. Trattasi di mero rinnovo di appalto già in corso. Quindi in teoria quelle attività avrebbero dovuto esser in svolgimento da mesi. Tuttavia la sostanziale bufala passa tranquillamente grazie alla collaudata abitudine di passare tal quali le veline del palazzo. Nemmeno fossero vangelo.

9 aprile. Mare aperto. I balneatori dichiarano la disponibilità ad attrezzare un pò meglio le spiagge per le persone che hanno difficoltà fisiche all'accesso. Il che, ovvio, è buona cosa. Tuttavia l'accessibilità vera delle spiagge sarebbe il loro minor sfruttamento iper-capitalista, che innalza muri, recinzioni, elimina arenile libero, eccetera. Un modello ovvero secondo cui se non hai soldi per pagare ombrellone, sdraio (e anche il parcheggio auto) semplicemente non vai al mare. E soprattutto, un modello che genera un business privato lucrosissimo. E poi si finisce per passare per beneffattori per la concessione di qualche passerella: incredibile, ma vero!

10 aprile. Buoni pasto: retromarcia. All'inizio quasi negato; poi minimizzato; quindi rimangiato. È l'ingloriosa sorte dei buoni-pasto per le scuole, il cui aumento aveva creato qualche protesta degli utenti, seppur silenziosa. È vero infatti che la gente non parla per non esporsi, ma non è detto che chi tace (sempre) acconsente. Così, nel dubbio, si son rimagiato gli aumenti.

11 aprile. Parcheggio forse. La Chiesa recinta spazi di sosta già liberi. Con il beneplacito del Comune, c'è da immaginare. Difficile pensare che il parroco, dato gli elegiaci rapporti d'amicizia con il sindaco, non abbia pre-avvertito dell'intenzione di piantare i paletti.

N.b: i frollini sono confezionati in redazione, pardon messi in forno, alle ore 22:00 (anche prima) del venerdì; sono commestibili, ehm pronti, per i lettori dalle ore 7:00 (anche prima) del sabato. Aurevoir

sabato 5 aprile 2025

Caro Marsilio, la sanità non va per altri motivi

Ha ragione il governatore Marsilio quando dice che le forme della protesta contro le tasse-sanitarie viste in opera al consiglio regionale di qualche giorno fa sono figlie di una vetero-sinistra d'antan. E si potrebbe anche aggiugere che la malsanità non è tutta colpa sua, dato che problemi c'erano eccome anche prima. Lui ha solo la responsabilità di non averli risolti, bensì aggravati.

Perché il problema non sono le liturgie della protesta, peraltro limitata, né la credibilità del centro-sinistra in genere sul punto. Il problema è che se tu semplice persona, normale cittadino, hai bisogno di un pronto-soccorso in troppi casi non vieni... soccorso! se non dopo un calvario di ore. E se ti prescrivono un esame specialistico, non lo ottieni se non dopo attese di mesi e mesi oppure se non ti rivolgi al privato a pagamento.

E questo, caro Marsilio, succede perché non c'è l'accesso nei reparti ospedalieri, dove i posti letto sono stati brutalmente tagliati. Per cui rimani dentro al pronto-soccorso, come vi fossi ricoverato, ma in condizioni spesso contrarie alla decenza. Non per colpa del personale sanitario, ma perché è bloccato di fatto l'accesso ai reparti ospedalieri. Come d'altro canto si crea lista d'attesa perché la medicina di base non funziona ed il medico ti manda a fare mille analisi (come si dice) anche se hai solo un raffreddore che un pò di anni fa si risolveva con una visita ed una compressa.

Se aggiungi che la Regione dà un tot di denaro alle Asl e quelle a fine anno ne spendono un tot più qualcosa a quanto pare senza che la Regione, lo Stato o nessun'altro se ne accorga, il quadro è bello che tracciato.

Ora, questo non è che si risolve dicendo che c'è ancora una sinistra che usa forme piuttosto folcloristiche di protesta. Si risolve aprendo le corsie degli ospedali e tornando ad una medicina di base che faccia diagnosi e cura e non solo compilazione di impegnative per analisi e accertamenti specialistici. Cose che quelli prima di Marsilio non hanno fatto e lui non ha fatto.

Tutto il resto sono chiacchiere. E quelle di Marsilio non sono meno inutili di certe proteste. Le une come le altre lasciando puntualmente spiccicato il tempo che trovano. Ahimé!

Frollini flash (cronaca friabile della settimana)

ROSETO. Dalle contraddizioni di “Azione” al risentimento degli “azionisti” locali verso Si.Amo-Roseto. E c'è da chiedersi quanto il sovrappiù di cattiveria (politica) quotidiana giovi al consenso...

30 marzo. Parrocchiali con l'elmetto. Ma i calendiani rosetani, tutti chiesa & politica, che avevano velato con la bandiera della pace financo la facciata del Comune tre anni or sono, marciato tra Perugia ed Assisi osannando la pace senza se e senza ma, che ne pensano dei toni bellicisti (e Meloniani) del leader Carlo Calenda al congresso nazionale di Azione? E Pavone, che in Regione inalbera con i Cinque Stelle il cartello dimissioni verso il governatore abruzzese di Giorgia, desidera anche lui, come Calenda, distruggere i pentastellati tra l'altro qui anche di Rosaria Ciancaione?

31 marzo. Per 7 euro l'ora. Sindaco e Vice annunciano l'appalto, per circa 70 mila euro, della pulizia dei cimiteri. Come sempre la notizia passa in modo acritico. Eppure si tratta solo di 4 ore di lavoro giornaliere a turno su ognuno dei quattro cimiteri cittadini di operai pagati 7 euro l'ora, cioè due euro meno del salario minimo proposto a livello nazionale. E per questa paga, legale ma irrisoria, lavorando solo una volta la settimana per ogni camposanto, si dovrebbero pulire le aree esterne, tagliare l'erba, potare le siepi, disinfettare i bagni, togliere la cacca dei volatili, piantare fiori alla ricorrenza stabilita ed essere sempre presenti. Il che, oltre che tecnicamente improbabile, è anche moralmente ingiusto, specie per chi professa principi cattolici solidaristici.

1° aprile. Asilo PNRR. Raddoppia quasi il tempo concesso all'impresa per la demolizione/ricostruzione dell'asilo “M.Ventre” di via Manzoni, inserito nel famoso PNRR: da 366 a 647 giorni. Doveva esser pronto a novembre scorso lo sarà, forse, per settembre prossimo. Immaginate fosse un edificio privato: sarebbero scattate mille penali. Ma siccome è un asilo pubblico tutti zitti. Evidentemente non interessa a nessuno.

2 aprile. “Comune di pace”. E poi un Comune ove l'Azione di Carlo Calenda vice-amministra, tipo Pineto ad esempio, sembrerebbe attardarsi in vecchi concetti pacifisti ormai ampiamente superati dalla politica del leader nazionale del partito, che evidentemente non ha avvertito in periferia del nuovo corso.

3 aprile. Risentimento costante. Se il regolamento non serve a niente e nulla cambia, perché appellare la sentenza che lo riguarda sciupando soldi del Comune, cioè di tutti noi? Questa la domanda di Teresa Ginoble e Francesco di Giuseppe circa la vexata quaestio del regolamento consiliare. La risposta è stata una paginata di attacchi, una furiosa litigata a mezzo comunicato della maggioranza soprattutto contro Teresa Ginoble ed il ginoblismo. Insomma, ma che vogliamo fare? indire una Giornata Cittadina del Risentimento?

4 aprile. Le buche degli altri. Un consigliere colognese, che in teoria dovrebbe occuparsi di Frazioni, Vincenzo Addazi, local dirigente di Azione, deplora le buche sulle strade provinciali nate dopo le recenti piogge. Peccato le vie comunali, in piena città, si riempiano di fango alla minima pioggia causa la collina che il Comune co-amministrato dal consigliere Addazzi ha permesso di sbancare alla base per far spazio a nuovi villini. Ma di questo né Addazi né i colleghi di Addazi si sono mai neanche lontanamente preoccupati.

N.b: i frollini vengono chiusi in redazione, pardon messi in forno, alle ore 22:00 circa del venerdì. Sono commestibili, cioè disponibili per i lettori, dalle ore 7:00 circa del sabato. Aurevoir


Le coalizioni impossibili

ROSETO. Fanno capolino di tanto in tanto le chiamate all'unità del centro-sinistra rosetano. Il quale centro-sinistra, al pari del centr...