Ora ci prova il Gigante. Ci provano da anni. Senza mai riuscirci. O meglio, riuscendo solo a spendere un bel po' di quattrini pubblici. Per fare grande il turismo della costa teramana – dicono – occorre un marchio condiviso. L'ultimo in ordine di tempo si chiama: “La riviera del gigante”. Piace molto a Pavone e Sottanelli (“Azione”), che comunque non ne sono i fautori. Il passato non depone a favore dell'iniziativa.
Provincia addio. Ed intanto il duo Pavone-Sottanelli (Azione) perde di fatto il controllo politico della Provincia. Una già-fedelissima consigliera, l'avvocato Libera D'Amelio da Tortoreto, abbandona il partito di Calenda in direzione – sospettano i due – Forza Italia e li taglia fuori da uno snodo importante del loro potere d'influenza. Dimostrando così che è sempre più difficile – per i due – esportare il modello-Roseto fuori dagli stretti confini rivieraschi tra il Vomano ed il Tordino.
Villa, solo quadri. La settimana, purtroppo, registra anche la scomparsa del professor Franco Ferrarotti, legato a Roseto negli anni d'oro del Premio letterario “Città delle Rose”, ai tempi di Mario Giunco, Gabriella Lasca e Franco di Bonaventura sindaco con Luca Maggitti all'ufficio di gabinetto e Mirella Lelli addetta stampa, più tanti altri che qui sarebbe lungo citare. Quando la Villa Comunale era il fulcro della cultura rosetana e non solo una sala per mostre di pittura come è oggi.
Sicurezza si, no, forse. La Lega e Fratelli d'Italia insistono: c'è poca sicurezza, almeno percepita, in città. Il Sindaco ribatte: tutto sotto controllo, nessun problema di sicurezza. Anche il Prefetto, dice il sindaco, conforta la tesi del Comune. Ed ancor più sicura la città sarà quando verrà costruito a nord un nuovo palazzo per la sede dell'Arma. A proposito, si sa niente sulla fine che farà la palazzina ove attualmente sono i carabinieri? Verrà demolita? Quanti piani saranno consentiti, nell'eventualità, al palazzo che potrebbe esser tirato sù al suo posto?
Borsacchio, ci pensa il Comune. E venerdì sera compare all'albo pretorio un dato per certi versi sorprendente (delibera n.378/24). Secondo la quale la manutenzione della Riserva Borsacchio, compreso cartelloni, paletti, eccetera, la cura il Comune. Che nel 2022 ha speso per la bisogna circa 38 mila euro. Il che lascia desumere che anche non vi fosse l'integrazione del volontariato la Riserva non sarebbe abbandonata.
Enio batte tutti (in indennità). E per finire una curiosità. Nella tabella (aggiornata al 30 settembre) delle indennità spettanti ai consiglieri regionali, i valori più alti tra gli eletti nella provincia di Teramo, spettano al consigliere rosetano di “Azione”, Enio Pavone. Con quasi 71 mila euro guadagnati in sei mesi di mandato batte (di poco) i colleghi Emiliano di Matteo, Giovanni Cavallari, Paolo Gatti, Sandro Mariani e distanzia abbastanza Dino Pepe e Marilena Rossi. Nel periodo considerato, inoltre, Pavone non risulta aver presentato interrogazioni, mozioni o interpellanze di sorta.
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