martedì 5 novembre 2024

La deriva del 4 Novembre

Ormai ci mettono dentro qualsiasi cosa, come una maionese impazzita. Chi dice di festeggiare le Forze Armate di pace (ignorando che l'esercito deve difendere il Paese con le armi in caso di guerra mossa da un esercito straniero); chi festeggia gli eroi civili (che sono altra cosa, a prescindere dall'abuso della parola eroe); chi addirittura cita i partigiani (che arrivarono trent'anni dopo per il vero).

Insomma, il 4 Novembre ognuno lo tira dove vuole. Eppure la data, storicamente, puramente e semplicemente ricorda l'armistizio di Villa Giusti (Padova), entrato in vigore il 4 novembre 1918, a sancire la vittoria della prima guerra mondiale con il conseguente rientro degli italiani in Trento e Trieste. Il 4 Novembre quindi celebra la fine di una immane strage, con 600 mila morti italiani al fronte, che insanguinò l'Europa tra il 1914 ed il 1918.

Tutto il resto non c'entra assolutamente nulla. E del resto la Festa del 4 Novembre venne proclamata nel 1923 con la tumulazione del Milite Ignoto all'altare della patria a Roma. E, se proprio la si vuole storicizzare a livello abruzzese, la data andrebbe messa in relazione al terremoto della Marsica del 1915, che fu guerra nella guerra, ed a Benedetto Croce sul piano filosofico e politico.

Da qui, ai book-fotografici degli odierni politici-social, che ammantano i loro messaggi di un malcelato clericalismo-due-punto-qualcosa, ci passa la stessa differenza tra il giorno e la notte, oppure tra il sole e le altre stelle, a voler essere gentili.

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