Mi chiedo se coloro che poggiano la parte posteriore del corpo sulle comode poltrone in pelle del potere – chiunque siano e di qualsiasi parte – conoscano che significa avere degli “espansori” infilati dentro i muscoli del petto. Oppure se gliene freghi più di tanto.
Mi chiedo se costoro, dalle cui decisioni dipende la salute di tutti noi, sappiano che significa affrontare uno, due, tre, quattro, enne interventi chirurgici in pochi anni per cercare di ricostruire ciò che la malattia ha tolto. Oppure se gliene freghi qualcosa.
Mi
chiedo se abbiano mai visto una donna soffrire come nessuno, se non
come una donna e poi riprendersi, tornare a sorridere alla vita,
all'amore in certi casi; cioè nei casi in cui mariti o compagni non
definibili non le abbiano mollate dopo la malattia, perché anche
questo capita, purtroppo. Oppure se gliene freghi qualcosa.
Questo mi chiedevo (ed anche altro che non posso scrivere senza conseguenze) questa mattina a Pescara davanti al lido Plinius, quando la signora Patrizia Cicconetti ed altre donne (foto), hanno annunciato l'ennesima battaglia per difendere la senologia dell'ospedale di Ortona.
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