Pensi a quanto sono generosi gli amici europei, ma con quei soldi va a finire ti piazzano una discarica (zona autoporto). D'altra parte però, quelli che non l'hanno sotto casa potrebbero dire: vabbé la discarica serve, da qualche parte si dovrà pur mettere.
Abbiamo un edificio che sarebbe storico (Villa Clemente) e non sappiamo che farne. Un teatro che non si sa come si gestirà o lo buttiamo giù? una via di mezzo non c'è.
Cerchi di evitare che ti saltino addosso le macchine che inchiodano al giallo e ti appioppano una multa per aver messo la ruota oltre la linea (Santa Petronilla). Ti casca una carta nel bidone sbagliato e ti puniscono come sporcaccione. Le tasse non ne parliamo: quelle arrivano sempre!
Insomma, quanto sarebbe bello un Comune che non facesse nulla; niente; ma proprio zero. E che lasciasse in pace le persone, specie in questo periodo ove già di loro ne hanno che la metà basterebbe. Magari si limitasse ad organizzar la festa dei libri, che quella non da fastidio a nessuno.
Poi ci sono però quelli che non vengono toccati dalle antenne, dalle discariche, dai semafori, da villa Clemente, dalle tasse (no, le tasse no, quelle è difficile), che magari son contenti si faccia. Ed hanno ragione pure loro.
Ecco, se l'opposizione (ma quale opposizione?) riuscisse a trovare un filo che unisce i perseguitati dal semaforo, i dirimpettai dell'antenna, i confinanti la discarica, eccetera, mentre la maggioranza rappresentasse i soddisfatti, allora forse nascerebbe un confronto un po' meno episodico dell'attuale. Un po' più politico, insomma. Si dà il caso infatti che gli insoddisfatti esistano e non sono rappresentati. E certamente esistono i soddisfatti, che però sono iper-rappresentati. Occorre un riequilibrio, per un indispensabile confronto.
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