venerdì 14 giugno 2024

Nonostante i pasticci della sua amministrazione, Nugnes è ancora il favorito


ROSETO. Non bastavano le vicissitudini sul regolamento del consiglio comunale (che non sono ancora finite), ora ci si mettono pure quelle sulla tassa dei rifiuti. Sulla quale, stando ad una recente sentenza del Tribunale amministrativo, vi è stata una certa confusione tra la parte “fissa” e quella “variabile” della tariffa. Nel senso che alcune voci sono finite sull'una piuttosto che sull'altra. Il che non è che non si poteva fare, ma andava realizzato quanto meno senza un “eccesso di potere” (Tar docet), cioè motivandolo bene.

Il risultato di tutto questo è che ancora non arrivano le cartelle sulla tassa dei rifiuti nelle case dei cittadini. E non si sa cosa succede, ovvero se vi saranno ritocchi oppure no per recuperare i 900 milioni che ballano a seguito appunto della predetta confusione. Intanto paghiamo 6 milioni l'anno (come dire 500 euro a famiglia mal contate) per raccogliere i rifiuti. Ed invece di ringraziarci, vengono a dire che non siamo bravi abbastanza, che non sappiamo dividere bene l'immondizia. Eccerto, pure i rimproveri, diceva il tale!

Ma se le cartelle prima o poi arriveranno, di sicuro è arrivata l'estate. E con essa il problema dei parcheggi per le vie interne del centro cittadino. Chissà se anche quest'anno si vedranno le famose sedie in plastica “ferma-posto”, onde evitare che se sposti l'auto magari ci ritrovi qualche macchina-turistica che resta lì per giorni e giorni. L'avvocato Fabio Celommi, presidente del consiglio di quartiere di Roseto-centro, ieri ha diramato una nota-stampa allarmata proprio sulla questione parcheggi, per la quale non si scorge soluzione. Anche perché gli urbanisti-politici Pavone e Mazzocchetti, rispettivamente capo dell'urbanistica consiliare ed assessore al ramo, entrambe di “Azione”, al di là dei nuovi condomini di lusso permessi sul lungomare, secondo il consigliere di Fratelli d'Italia, Francesco di Giuseppe, non sembrano fornire risposte convincenti a niente e nessuno.

Al di là dei problemi reali, tuttavia, qualcosa sembra mutare nel modello comunicazionale dell'amministrazione. Se non sbaglio, nella settimana che volge al termine, il pro-sindaco ha rallentato di molto la sua incessante presenza-social, ed ancor più pare essersi assentata dai social la presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti. Se sarà un caso lo diranno i prossimi giorni o le prossime ore. Allo stesso tempo, però, il sindaco, Mario Nugnes, ha incrementato la sua presenza esclusiva in alcune conferenze stampa. In certo senso, dunque, il focus comunicazionale si è spostato dal pro-sindaco al sindaco. Ripeto, non credo durerà molto, perché il pro-sindaco così parco con i social non ce lo vedo, però per quattro cinque giorni così è andata.

Del resto, il dato poltico di fondo resta che “Azione”, quando corre come partito in sé (vedasi europee) non sfonda. Per essere competitiva, “Azione” ha un bisogno estremo di Nugnes, che porta una componente propria, di matrice prettamente cattolica, con fortissima presa su alcune fasce dell'elettorato. Ecco allora che il sindaco, negli ultimi giorni, ha curato moltissimo il rapporto con il mondo dell'arte, delle lettere, dello sport, della scuola, eccetera. Tutti settori dove lui ha pescato bei voti e nei quali, a mio avviso, resta molto ben visto.

Purtroppo le opposizioni (bisogna intendersi pure su quali sono queste opposizioni, tra l'altro) non hanno mai capito la forza di Nugnes. Ed averla finora sottovalutata è un vantaggio notevole per il sindaco. Che non è per niente debole come si possa immaginare. E soprattutto, è il valore aggiunto di “Azione”, senza il cui apporto Pavone e Sottanelli non vanno molto lontano. La bravura di Giulio Sottanelli sta nell'aver capito questa complementarietà. Ed averla saputa sfruttare al massimo. Per ora senza nessuno che possa metterla in discussione.

Per ora, beninteso!

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