domenica 18 ottobre 2020

"Fa paura la rabbia fredda dei giovani"

ROSETO. In questi tempi grigi, in cui si pedala a ruote sgonfie nella vita, c'è un evergreen immarcescibile: tutti vogliono fare i sindaci o gli amministratori comunali. Salvo poi lamentarsi, ovviamente una volta assicurata la poltrona, alla quale peraltro nessuno li obbliga, della sua presunta scomodità.

È il caso anche di Roseto, dove a circa sette mesi dal probabile appuntamento elettorale, si moltiplicano ambizioni politiche coperte e scoperte. Cosa che peraltro scorre come acqua su olio rispetto all'interesse, pressocche pari a quello delle chiacchiare da bar, che le persone normali dedicano a questi giochetti della cosiddetta politica.

Ecco, il disinteresse degli elettori è inversamente proporzionale all'interesse degli aspiranti eletti. Una spiegazione che bisognerebbe chiedere alla “scienza”, ma alla scienza di cui leggevo io da bambino sulle enciclopedie, che prometteva bene e felicità al mondo, non quella d'oggi che altro non riesce a dire se non: “stete a' la casa”!

Rimedio scientifico, codesto, che ad una ragazza priva di “stipendio fisso”, casualmente incontrata nella mattina, non pare troppo convincente: “Si, ma se ci chiudono e non ci pagano, io come campo? Non sottovalutate la rabbia fredda dei giovani – mi dice – non parlano, non protestano, sembrano tutti rispettosi, ma se scoppia qualcosa dentro loro, sarà in modo irrazionale”.

Saggia la ragazza. Intanto io – da semi-anziano – tra un cambiar la biancheria del letto ed il metter sù la lavatrice, mi “sparo” quattro passi ed un ottimo caffé. In attesa che il nostro Magno Premier completi di dosare il gocciolio delle anticipazioni da sapiente regia organizzate e faccia sapere, dal Balcone (Virtuale) di Palazzo Chigi, a che ora debbo rincasare!

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