ROSETO. Nei giorni scorsi
si è parlato abbastanza del bilancio comunale. Dalle parti del
Palazzo di Città, si è sostenuto che i conti godessero di ottima
salute. Il che, come è ovvio, fa piacere. Scorrendo però le decine
di tabelle allegate al conto consuntivo 2019, qualche curiosità
viene.
Anzitutto appare un
avanzo di amministrazione monstre, circa 11 milioni di euro. Che
cos'è l'avanzo di amministrazione? Semplice, è la differenza tra
quanto devi ancora incassare (“residui attivi”) e quanto devi
ancora pagare (“residui passivi”) più gli eventuali soldi che
hai in cassa (“fondo di cassa”). È come una famiglia che, a fine
anno, fa il conto delle rate della macchina, della lavatrice,
eccetera dell'anno precedente che devono ancora arrivare e degli
stipendi arretrati che deve ancora prendere. Se la somma delle rate
da pagare e minore degli stipendi da prendere, allora, sei in “avanzo
di amministrazione”.
Bene, direte voi:
siamo in avanzo. Il Comune, infatti, dice che al 31 dicembre del 2019
gli dovevano ancora arrivare circa 25 milioni di euro, mentre lui ne
doveva ai creditori appena 12 milioni. Gli “avanzavano” cioè, 11
milioni 779 mila euro. Siamo ricchi, allora? Calma, non proprio.
Perché questi soldi vengono tutti messi da parte (“accantonamenti”,
si chiamano) in quanto il Comune stesso ha dei dubbi sul credito.
Teme, in parole povere, che non arrivino; che potrebbe non incassarli
proprio. Anzi, il Comune mette da parte, accantona appunto, il doppio
dell'avanzo, quasi 22 milioni. Quindi in realtà, va sotto, in
negativo, per 10 milioni. Insomma, ha l'avanzo, ma i soldi non li può
toccare. È come se io – rimanendo al paragone di prima – sono
sicuro che mi arrivano le rate della macchina dell'anno scorso, ma
non sono certo che mi tocchi lo stipendio arretrato.
Questa situazione,
diciamo un po' meno rosea di come la narrazione tende a raffigurarla,
è confermata anche dal cosiddetto “conto economico”, vale a dire
dalla semplice differenza tra entrate e uscite. Ebbene il “risultato
dell'esercizio” dopo le imposte è negativo per circa 147 mila
euro. Insomma, quello che ti è rimasto in tasca al 31 dicembre del
2019 dopo aver incassato e speso tutto quello che dovevi, è un rosso di circa 150 mila euro. Non ti è rimasto, cioè, nulla in tasca.
Ora, che significa
tutto questo? Che il bilancio va male? No, ma nemmeno che è tutto
questo oro che luccica. E poi quest'anno, con il covid, purtroppo, è un'altra storia per tutti gli enti locali italiani. Dove le
famose politiche finanziarie o di bilancio andranno, finalmente, a carte quarantotto.
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