martedì 7 luglio 2020

Ma poi il bilancio, è davvero tutto d'oro? Le carte raccontano un altra verità...

ROSETO. Nei giorni scorsi si è parlato abbastanza del bilancio comunale. Dalle parti del Palazzo di Città, si è sostenuto che i conti godessero di ottima salute. Il che, come è ovvio, fa piacere. Scorrendo però le decine di tabelle allegate al conto consuntivo 2019, qualche curiosità viene.

Anzitutto appare un avanzo di amministrazione monstre, circa 11 milioni di euro. Che cos'è l'avanzo di amministrazione? Semplice, è la differenza tra quanto devi ancora incassare (“residui attivi”) e quanto devi ancora pagare (“residui passivi”) più gli eventuali soldi che hai in cassa (“fondo di cassa”). È come una famiglia che, a fine anno, fa il conto delle rate della macchina, della lavatrice, eccetera dell'anno precedente che devono ancora arrivare e degli stipendi arretrati che deve ancora prendere. Se la somma delle rate da pagare e minore degli stipendi da prendere, allora, sei in “avanzo di amministrazione”.

Bene, direte voi: siamo in avanzo. Il Comune, infatti, dice che al 31 dicembre del 2019 gli dovevano ancora arrivare circa 25 milioni di euro, mentre lui ne doveva ai creditori appena 12 milioni. Gli “avanzavano” cioè, 11 milioni 779 mila euro. Siamo ricchi, allora? Calma, non proprio. Perché questi soldi vengono tutti messi da parte (“accantonamenti”, si chiamano) in quanto il Comune stesso ha dei dubbi sul credito. Teme, in parole povere, che non arrivino; che potrebbe non incassarli proprio. Anzi, il Comune mette da parte, accantona appunto, il doppio dell'avanzo, quasi 22 milioni. Quindi in realtà, va sotto, in negativo, per 10 milioni. Insomma, ha l'avanzo, ma i soldi non li può toccare. È come se io – rimanendo al paragone di prima – sono sicuro che mi arrivano le rate della macchina dell'anno scorso, ma non sono certo che mi tocchi lo stipendio arretrato.

Questa situazione, diciamo un po' meno rosea di come la narrazione tende a raffigurarla, è confermata anche dal cosiddetto “conto economico”, vale a dire dalla semplice differenza tra entrate e uscite. Ebbene il “risultato dell'esercizio” dopo le imposte è negativo per circa 147 mila euro. Insomma, quello che ti è rimasto in tasca al 31 dicembre del 2019 dopo aver incassato e speso tutto quello che dovevi, è un rosso di circa 150 mila euro. Non ti è rimasto, cioè, nulla in tasca.

Ora, che significa tutto questo? Che il bilancio va male? No, ma nemmeno che è tutto questo oro che luccica. E poi quest'anno, con il covid, purtroppo, è un'altra storia per tutti gli enti locali italiani. Dove le famose politiche finanziarie o di bilancio andranno, finalmente, a carte quarantotto.

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