sabato 16 marzo 2024

Lokdown e astensionismo

Pochi ci riflettono, ma è possibile che un rapporto tra astensionismo e lokdown di qualche anno or sono ci sia. Guardate, la pandemia ha prodotto un cambiamento culturale profondo. E non solo sul disagio giovanile. Ma in tutto. Negli ultimi quattro anni siamo stati presi dalla casa. Ed in molti è rimasto. E ciò influisce non solo sulle abitudini commerciali (gli acquisti on-line stanno desertificando le città con i negozi che chiudono uno dietro l'altro), ma anche psicologiche.

Ci ritiriamo in noi stessi, chiusi nel nostro “io”, a contatto con lo smartphone e l'intelligenza artificiale. E questo è il contrario della politica, che è piazza, partecipazione, socialità. Quella socialità che abbiamo già in gran parte persa. Cambia la nostra società, dunque. Ed anche la nostra mentalità. E con essa la partecipazione al voto, un rito sempre più stanco e arrugginito.

Aggiungi poi che, comunque voti, in pratica per il comune cittadino poco cambia, ed è facile spiegare un fenomeno che rischia di diventare irreversibile. Dovrebbero rifletterci soprattutto a sinistra, quelli che avevano teorizzato il lokdown come una specie di conquista di un nuovo “socialismo”, come una “cosa di sinistra”. Invece è stato esattamente il contrario. Come era facile prevedere, tranne per una sinistra del “tutti a casa”, mentre a casa, alle elezioni sono finiti loro.

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