martedì 12 marzo 2024

Le elezioni regionali confermano lo schema 5-5-2 della politica rosetana

ROSETO. Che poi, se vai a vedere il risultato rosetano del voto regionale, noti una stabilità di fondo. Malcontati sono 5 mila voti Marsilio e 7 mila D'Amico. Ma dei 7 mila del professore, circa 2 mila sono i “centristi” Pavone-Sottanelli-Nugnes. I quali, in teoria, essendo centristi, potrebbero essere compatibili con entrambe le proposte politiche. Quindi siamo esattamente 6 mila a 6 mila: cinquanta e cinquanta.

Ed è sempre stato così a Roseto almeno dall'inizio degli anni dieci del millennio. Con i socialisti(Azione) ago della bilancia. Nella sua stabilità chimica assoluta, tuttavia, il sistema ha oggi una instabilità relativa. Perché? Semplicemente perché i centristi amministrano il Comune da soli, grazie all'estrema frammentazione a destra ed a sinistra. Possono continuare a farlo? Nel breve certo, ma a condizione che destra e, soprattutto sinistra, restino sempre come cani e gatti in casa. Cosa da non escludere, peraltro.

I centristi-socialisti-Azione, tuttavia, potrebbero sempre avere l'opzione di allearsi con uno dei due, preferibilmente a sinistra. Ma ora come ora, nonostante il mezzo passo falso delle regionali, grazie all'enorme fortuna di ballare sempre sul filo dei quorum e dei ripescaggi, le carte della politica le hanno ancora in mano loro. La sinistra può allearsi, ma solo in condizione di subalternità.

Secondo me, la salita all'Emiciclo Aquilano del compagno(socialista) Enio accentuerà l'instabilità relativa del sistema, mentre rafforza quella assoluta del sistema medesimo. In quanto quella assoluta è data dal rapporto di forza (5-5-2 in termini di migliaia di voti), mentre quella relativa stà in questa solitudine del “centrismo” al potere. Occorrono dei funamboli; gente in grado di camminare sul filo senza asta di equilibrio. 

Finora pare che da quelle parti ne siano provvisti. Ma c'è sempre il fatto che la loro forza deriva solo dalla debolezza e dalla litigiosità degli altri.

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