lunedì 8 gennaio 2024

Pavone forever: ha dimostrato, nella sua trentennale carriera politica rosetana, che per lui destra o sinistra è indifferente


ROSETO. Dunque è ufficiale. Enio Pavone, già assessore socialista a Roseto nel primo decennio del secolo; già sindaco dal 2011 al 2016 a capo del centro-destra. Già fiero oppositore del centro-sinistra al Lido delle Rose dal 2016 al 2021; si candida ora nelle file di “Azione” di Carlo Calenda e, a Roseto ed in Abruzzo, di Giulio Sottanelli, per sostenere l'aspirante governatore di centro-sinistra, Luciano d'Amico.

Dunque il “tagliator scortese” della riserva Borsacchio (e già, fu lui nel 2011 ad attuare il primo taglio), si ritrova a sostenere il candidato presidente che firma appelli ambientalisti per il ripristino della Riserva.

Colui nel cui consiglio comunale, ove sedeva da sindaco, alle donne dell'opposizione si sentiva dare da un suo capogruppo del: “Andate a lavare i piatti”, si ritrova ora a lottare in coalizione con il partito di Elly Schlein, che si batte per la parità di genere ed anche per i diritti delle coppie dello stesso sesso.

Lui che è l'anima della variante urbanistica definita dei “palazzi a mare” a Roseto, dopo esser stato il sindaco che ridusse all'osso le spiagge libere sull'arenile, si presenta in campagna elettorale dallo stesso lato di coloro che contro quella variante han persino adito il Tribunale amministrativo.

Lui che in consiglio comunale si lamenta sempre che i politici prendono stipendi irrisori (e come sindaco aveva uno stipendio talmente alto che quando il primo cittadino attuale ha deciso di aumentarlo in realtà gli è diminuito!) si ritrova ora sottobraccio a quel Cinque-Stelle che contro i costi della politica è nato.

Lui che in consiglio comunale sostiene che per soddisfare le esigenze dei cittadini ci vogliono i soldi pubblici (tanto che da sindaco lasciò in eredità un bel buco di bilancio), si ritrova nel “Patto per l'Abruzzo” di D'Amico. E c'è da chiedersi che c'azzecchi tale concezione assistenzialistica della politica con la modernità del “Patto per l'Abruzzo” medesimo.

Lui che, nella sua città, vanta come un successo una “Casa della salute” voluta dalla Regione di Marsilio, che l'opposizione di centro-sinistra giudica un mezzo-scippo rispetto al promesso distretto sanitario, si candida ora con quella “Azione” che anche a livello nazionale critica la politica sanitaria della destra.

Ecco, “l'Abruzzo meriterebbe molto di più” (per evocare il motto del suo candidato governatore) di una politica così apertamente contraddittoria, che preferisce inseguire i presunti portatori di preferenze personali. Come fan tutti, del resto e per sfortuna, nostra!

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