venerdì 27 ottobre 2023

Transizione verde o... al verde?

PESCARA. Ha un bel dire il presidente del consiglio regionale d'Abruzzo, Lorenzo Sospiri (ed io sono pienamente d'accordo con lui), che la transizione ecologica non è una passeggiata indolore. Che - super-bonus docet - può essere una costosa distorsione del mercato. Che tutti produttori di energia verde non possiamo essere. Che il cambiare non è sempre positivo e tuttavia cambiare bisogna visto che il mondo in quella direzione procede, anche secondo una nuova "narrazione educativa".

Ed ha ancora ragionissima, Sospiri, quando al convegno sulle "Comunità energetiche" al Petruzzi di Pescara, ricorda che la ricchezza la crea l'industria "non le farfalle" e che l'uomo ha bisogno di un "lavoro stabile e sicuro". Ed - aggiungo io - anche ben retribuito, non schiavistico e che non prenda tutto il tempo alla vita. Ed ancora aggiungo che quello di Sospiri sul lavoro "stabile e sicuro" mi sembra proprio quel discorso "di sinistra" che la sinistra non fa più da tempo pensando piuttosto alle farfalle (ed alle tartarughe, per restare in tema).

Ma io la transizione verde l'ho intravista, mi pare a Pescara questa mattina stessa. Su quelle vie presunte semi-ciclabil-pedonali con le auto che si accatastano a caso non essendoci parcheggi, i furgoni che girano ovunque e comunque, i pedoni che si tuffano sulle striscie ad un metro dalle auto tanto "hanno ragione loro" ed i ciclisti che passano e attraversano ovunque tanto hanno ancora "più ragione loro".

Ed ancor più l'ho veduta, la transizione verde, nel paio di uomini non più giovani, barba incolta, mal-messi e mal-vestiti, uno su una bici e l'altro su un monopattino. Ecco, quella è la transizione verde prossima ventura per molti, temo: una transizione sicura verso la povertà. 

Se non ci diamo una regolata è quel che si traguarda. Ed allora saranno davvero "sorci" verdi per tutti, ho l'impressione. 

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