E penso che è stato così per tutti i cinque anni di Marsilio. Come lo era nei cinque precedenti. Come lo sarà nei cinque prossimi. Chiunque sarà ad accomodarsi sulle comode e super-retribuite poltrone regionali. La sanità pubblica sarà sempre più per gli ultimi, mentre i primi già si curano altrove. La gestione della sanità è il più grande fallimento delle Regioni. In particolare nel Mezzogiorno. In special modo in Abruzzo. Dove la politica ha inteso la sanità sempre e solo come terreno di caccia elettorale, come nominificio, come mezzo per la raccolta del consenso. Dove l'appartenza e la fedeltà politica fanno premio su tutto e tutti. Sempre: ieri, oggi e domani.
Per questo non andrò a votare il 10 marzo prossimo. Per la cui data mi auguro solo si voti in due giorni così i super-stressati studenti delle nostre iper-competitive-scuole avranno un giorno di festa in più. È l'unica cosa buona che vedo in quella data.
Ciò detto, tuttavia, un piccolo cenno alla Sottanelli-story va fatto. Se non altro perché qui a Roseto lui impera. Ed il cenno è questo. A me pare di scorgere in Sottanelli quella particolare arte politica di sopravvivere con pochi voti. Sempre cercando di saltare sul treno giusto all'ultimo momento. E sempre sperando nel colpo di fortuna. Lo fu a Roseto, complice una sinistra ed una destra super-divise. Lo è stato a Roma, nel 2013 con Monti e nel 2022 con Calenda. Non si è ripetuto nel 2023 a Teramo, né alla provincia né al comune. Ora tenta la partita regionali.
L'uomo è abile e, come detto, politicamente fortunato. Ha ottimi rapporti con il mondo imprenditoriale, bancario, assicurativo e dello sport. Controlla "militarmente" in senso lato ovvio, l'amministrazione comunale di Roseto, dove può contare su una maggioranza bulgara composta in larga parte da suoi amici e persino da alcuni sui partenti, più o meno stretti. Ma alla Regione il vento pare spirare da destra, mentre lui questa volta si è spostato a sinistra. Anche se Marsilio non lo merita per nulla potrebbe sopravvivvere a sé stesso, se non altro per inerzia politica.
Comunque andrà, però, per Giulio sarà un
successo: politici come lui appartengono alla categoria di quelli che
vincono anche quando perdono. Una specie di... assicurazione sulla vita (politica), si direbbe!
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