sabato 7 ottobre 2023

La Sottanelli(s) art!

ROSETO. Premesso: quando penso alla Regione non mi vengono in mente le acrobazie politiche dell'onorevole Giulio Sottanelli (il cui modo d'intendere la politica purtroppo conosco bene dall'azione dei suoi uomini qui a Roseto), ma piuttosto i tanti affollati sportelli CUP (centri prenotazioni) delle varie Asl abruzzesi. Penso alle file ad ogni ora del giorno davanti agli ambulatori ed ai pronto soccorso. Penso alla faccia dell'addetto che ti dice: “Signore, per questa prestazione sanitaria, per questa cura o analisi che il medico le ha prescritto, ripassi tra un anno...”. Il che equivale a dirti: non te la facciamo, se ti serve arrangiati, cerca qualche laboratorio privato se te lo puoi permettere.

E penso che è stato così per tutti i cinque anni di Marsilio. Come lo era nei cinque precedenti. Come lo sarà nei cinque prossimi. Chiunque sarà ad accomodarsi sulle comode e super-retribuite poltrone regionali. La sanità pubblica sarà sempre più per gli ultimi, mentre i primi già si curano altrove. La gestione della sanità è il più grande fallimento delle Regioni. In particolare nel Mezzogiorno. In special modo in Abruzzo. Dove la politica ha inteso la sanità sempre e solo come terreno di caccia elettorale, come nominificio, come mezzo per la raccolta del consenso. Dove l'appartenza e la fedeltà politica fanno premio su tutto e tutti. Sempre: ieri, oggi e domani.

Per questo non andrò a votare il 10 marzo prossimo. Per la cui data mi auguro solo si voti in due giorni così i super-stressati studenti delle nostre iper-competitive-scuole avranno un giorno di festa in più. È l'unica cosa buona che vedo in quella data.

Ciò detto, tuttavia, un piccolo cenno alla Sottanelli-story va fatto. Se non altro perché qui a Roseto lui impera. Ed il cenno è questo. A me pare di scorgere in Sottanelli quella particolare arte politica di sopravvivere con pochi voti. Sempre cercando di saltare sul treno giusto all'ultimo momento. E sempre sperando nel colpo di fortuna. Lo fu a Roseto, complice una sinistra ed una destra super-divise. Lo è stato a Roma, nel 2013 con Monti e nel 2022 con Calenda. Non si è ripetuto nel 2023 a Teramo, né alla provincia né al comune. Ora tenta la partita regionali.

L'uomo è abile e, come detto, politicamente fortunato. Ha ottimi rapporti con il mondo imprenditoriale, bancario, assicurativo e dello sport. Controlla "militarmente" in senso lato ovvio, l'amministrazione comunale di Roseto, dove può contare su una maggioranza bulgara composta in larga parte da suoi amici e persino da alcuni sui partenti, più o meno stretti. Ma alla Regione il vento pare spirare da destra, mentre lui questa volta si è spostato a sinistra. Anche se Marsilio non lo merita per nulla potrebbe sopravvivvere a sé stesso, se non altro per inerzia politica. 

Comunque andrà, però, per Giulio sarà un successo: politici come lui appartengono alla categoria di quelli che vincono anche quando perdono. Una specie di... assicurazione sulla vita (politica), si direbbe!

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