Ma perché vogliono toglierci la libertà di muoverci in auto? Perché al capitalismo avanzato, quello dei paesi più ricchi, di produrre auto, beni materiali e quindi venderli, non interessa più. Il capitalismo avanzato punta sui beni immateriali. Con le auto, con la manifattura industriale guadagna poco: c'è la concorrenza cinese. Preferisce lucrare sulla produzione dei servizi, specie web. La nuova frontiera del profitto è quella. L'auto, la manifattura industriale si lascia alla Cina, che tra l'altro le automobili le fa elettriche.
Il capitalismo avanzato non ha bisogno dell'uomo operaio-classico: lo sostiuisce con i robot, con l'intelligenza artificiale. A costi altissimi, peraltro, in termini di disoccupazione e di salario povero. In questo senso la transizione ecologica, l'ambientalismo tout-court, non è altro che l'espressione autentica di questo genere di capitalismo. Un capitalismo durissimo, perché per la prima volta nella storia prescinde totalmente dall'uomo, sostituito in gran parte da computer e robot di nuovo conio.
Ecco, capitalismo (a)umano ed ambientalismo altrettanto (a)umano sembrano viaggiare a braccetto, muovendo guerra a tutto ciò che si frappone. Ed hanno bisogno, per affermarsi, dell'eco-ansia e del divieto di spostarsi senza pagare pegno alle loro occhiute spie tecnologiche. Ambientalismo e capitalismo sono le due facce della stessa moneta, non si dà l'una senza l'altra.
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