giovedì 6 luglio 2023

Quella sensazione di ingiustizia intorno ad un parcheggio

ROSETO. Questa sera, giovedì 6 luglio, dovevo andare in centro qui a Roseto. Avevo un appuntamento verso le 18:00. Mi ero già predisposto a prendere la bici. Senonché proprio a quell'ora, del tutto imprevisto dai vari meteo tra l'altro, si è scatenato un temporale piuttosto insistente. Oddio – mi son detto – ora devo prendere la macchina! E dove la parcheggio!

Non solo, infatti, sono ormai tutte strisce blu. Ma si racconta che piovono multe anche mentre vai a pagare alla colonnina. Non so se sia vero. Però mi sono preoccupato. E se mentre apro lo sportello – ho pensato – scendo per andare a pagare il parcheggio, mi allontano per trovare la colonnina e appena torno trovo la multa? Certo, ho opinato: mica ci saranno degli “appostamenti” speciali! Mica saranno così proditorie, queste multe!

Però la paura ormai c'è. Allora mi son messo a pensare: adesso giro un video da quando scendo fino a quando appoggio il tagliandino sul cruscotto: non si sa mai. Poi mi ero già preparato un possibile ricorso: lo avrei inviato a 360 gradi. Avrei parlato di ingiustizia sostanziale; avrei narrato lo stato d'animo di chi, nella totale buona fede, mentre si accinge a pagare, si vede colpito dalla stessa punizione di chi non paga. Mi sarei intrattenuto sulla eventuale mancanza di buon senso: anzi, sulla crudeltà di una codesta applicazione della norma, se di applicazione e non di arbitrio si possa parlare. Ed alla fine avrei chiesto che un giudice dichiarasse l'illegittimità della sanzione.

Naturalmente avrei scritto anche molto altro. Un ragionamento sulla coscienza umana. Sulla morale. Mi sarei appellato al cardinal Carlo Maria Martini, alla sua “Domanda di giustizia”, che nasce “dall'esperienza di una ingiustizia”. Perché prima della legge – che in questo caso a mio avviso sarebbe stata stravolta, non applicata – ma in ogni caso prima della legge c'è il senso di umanità, di comunanza dell'essere persone e non del “io sono io e tu non sei un...” tanto per citare un altro grande del cinema italiano, Alberto Sordi.

Ecco, avrei cercato di esprimere quel senso di frustrazione, quella ferita nell'animo di una persona perbene che, mentre si comporta dabbene, viene puntito e sanzionato come una persona permale. Punito e sanzionato in nome di chi e di che cosa, poi? Di qual entità che ritiene di avere sempre ragione, come un dio dell'olimpo?

Questo pensavo mentre cercavo parcheggio. Che poi, colpo di fortuna, ho trovato in una delle rarissime aree di sosta non a pagamento, dove una signora stava appena uscendo. A questo siamo arrivati. In una tranquilla cittadina di mare. Dove dovrebbe regnare la serenità. E non il terrore... del parcheggio!

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