martedì 30 maggio 2023

Elly come Marco?

ROSETO. Elly Schlein mi è simpatica. Lo scrissi quando venne eletta segretaria del Pd. Lo confermo ora. Anche se non la voterei mai. Appartengo infatti alla categoria degli ex-elettori, come li chiama Antonio Padellaro nel suo ultimo libro. Anch'io infatti sono, felicemente devo ammettere, un ex-elettore di sinistra.

Quando penso alla simpatica Elly, tuttavia, nel mio pensiero compare un'immagine. Quella di un mondo pieno di lavoratori sfruttati e di pochi ricchi sfruttatori. Dove però vivono felici pesciolini rossi e uccellini colorati, a patto che permettano lupi, orsi e cinghialoni vari liberi di pascolare in città. Questo, nella mia immagine, appare essere il mondo che propone la Elly. Ed è un mondo, a mio modo di vedere, che rappresenta la somma delle ingiustizie. Un mondo dove “chi non può” vivrà senz'altro peggio. Non perché mancherà il lavoro: mancheranno le paghe.

Di fronte a tale prospettiva, la pura conservazione dell'esistente – che pur bello non è – proposta “draghianamente” da Giorgia Meloni, può apparire persino più rassicurante. Anzi, senz'altro lo è.

Ecco, venendo alla nostra piccola Roseto, un mondo alla Schlein penso potrebbe piacere a Marco Borgatti. Marco è infatti, a mio avviso – lo dico come sincero complimento – uno che la politica la sa fare. Lui riesce a coltivare benissmo piccole minoranze organizzate. Le compatta su temi d'attualità, genericamente etichettabili sotto la categoria di “ambiente”. E da questo sa ricavare un discreto consenso politico, che lui più volte ha misurato in termini elettorali con relativi buoni risultati. Ma lì si ferma, però. Quello è l'ambito e quello resta. Al massimo può accativarsi le simpatie politiche del sindaco, Mario Nugnes, ma già con il pro-sindaco, Angelo Marcone, per Marco la vedo dura.

Ora, proporrei ad Elly di venire a conoscere Marco. Perché ne potrebbe ricavare un parallelo interessante per la sua politica. Del tipo “Elly come Marco”. Sarebbe l'esempio di una politica che in realtà non modifica in meglio la vita delle persone. Si nutre solo di molta ideologia. Assume di preferenza toni messianici. Allude a sciagure che non sono tali e vagheggia rimedi che non rimediano a nulla. Conquista visibilità politica personale dai temi che tratta, piuttosto che risolvere il tema stesso, che nel caso fosse risolto, tra l'altro, vanificherebbe quella politica medesima.

Ecco, Marco Borgatti, nel piccolo di Roseto, una politica del genere la può fare. Ed anche con relativo successo. Ma una segretaria di un partito che ambisce al governo nazionale, può fare una politica ideologicamente di minoranza alla Marco Borgatti? A base di uccellini variopinti e un mondo in cui il lavoro è solo volontario e – di fatto – ultra-capitalistico nel senso politicamente più spietato del termine?

Come dire: cara Elly, penso che con la tua politica, alle europee un 25 per cento di quei pochissimi che andranno a votare, sarà tuo. Ma rimane un'altro 75 per cento. Nel quale Giorgia, pur con tutti i suoi enormi limiti, un tantinello di più riuscirà a fare: fidati!

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