giovedì 13 aprile 2023

Il tennis e la società

ROSETO. Nella settimana tra il 16 ed il 23 aprile a Roseto si terrà un prestigioso torneo di tennis. Si intitola “ATP Challenger tour”. È di livello professionistico internazionale. È organizzato principalmente dalla Regione Abruzzo con la fattiva collaborazione del Comune di Roseto e del locale “Tennis club Roseto”.

Si stima che l'appuntamento tennistico – illustrato alla stampa questa mattina alla presenza del sindaco, Mario Nugnes e dell'assessora allo sport, Annalisa d'Elpidio – possa portare in città almeno un migliaio di presenze. Già gli atleti ed i loro accompagnatori sono qualche centinaio. Gli organizzatori, in particolare il tennis-club rosetano, che conta 35 anni di esperienza, hanno coinvolto anche le scuole della provincia di Teramo. Saranno 4-5 mila gli studenti che, durante la settimana, verranno a vedere le gare. L'ingresso sarà comunque gratuito per tutti, al fine di avvicinare quante più persone possibili al tennis.

Questo torneo – s'è detto stamane – cade in una data particolarmente propizia, in quanto prossima ad appuntamenti romani e non solo. Si spera dunque anche in un indotto promozionale indiretto per Roseto, oltre quello diretto relativo all'ospitalità turistica legata allo specifico evento. Insomma, una vetrina notevole.

Pensavo, partecipando alla conferenza stampa, come è cambiato il tennis con il mutare della società. Causa la mia età per nulla verde, nei miei trascorsi fieramente a-sportivi, ricordo il tennis come sport d'elite, praticato da affermati imprenditori e professionisti. Poi, verso la fine degli anni '70 del Novecento, complice la televisione ed i grandi campioni di allora, il tennis assunse anche un'aria anticonformista, di contestazione se volete un po' snob. Oggi invece, nella strana nostra post-democrazia, il tennis è per paradosso molto più “democratico”. Si è aperto e così si è anche diffuso un po' a tutti.

Queste palline che rimbalzano sulla terra rossa sono un pò una lettura del nostro tempo. Che peraltro è un tempo di per sé illeggibile. Ma ecco che in una realtà medio-piccola come Roseto, tu vedi bene questo scambio tra un (ex)alto ed un (ex)basso, come si sarebbe detto nella vecchia società. E poi vedi la realtà concreta, economica, volontaristica del luogo. Il saper fare organizzativo. La partecipazione attiva di tutti i protagonisti. Che non è solo nel tennis: è in Roseto. Ed è quello – al di là della politica del momento – che a mio avviso regge l'economia turistica della città. Uno spirito concreto che sa muoversi. E porta una città medio-piccola a misurarsi con realtà che hanno tutt'altri mezzi e tutt'altri bacino demografico.

Ogni volta che mi capita di assistere a manifestazioni pubbliche rosetane, che siano culturali o sportive, è questo entusiasmo pragmatico che mi colpisce. Che in Roseto, ed un po' nelle realtà costiere, si vede benissimo. Ed è forse il vero patrimonio immateriale della nostra società.

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