Se ne prende atto. Osservando che avrebbe potuto dirlo già venerdì 11 febbraio, quando la delibera è apparsa all'albo pretorio. Avrebbe evitato polemiche. E forse, si sarebbe risparmiato di ricorrere agli insulti, come invece ha fatto in una - a mio avviso improvvida - intervista all'emittente “Super J”.
Credo che a nessuno faccia piacere essere apostrofati da un sindaco con l'appellativo “pseudo”. E penso che codesta libertà di insulto non rientri nelle prerogative di un Primo Cittadino. Si spera, per il futuro, che anche i suoi scatenati fans social si astengano da commenti poco educati.
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