venerdì 18 febbraio 2022

Se quattromila euro vi sembran pochi... Ed io che volevo andare a raccoglier margherite!

ROSETO. Scrivo alle 19,02 del 18 febbraio 2022. Dopo aver ascoltato i preliminari del consiglio comunale in corso. Dico subito che l'intervento del sindaco, Mario Nugnes, seppur durato 14 minuti a fronte dei 30 circa delle comunicazioni consiliari, cioè troppo, è stato un intervento di buono stile: moderato, non supponente. Mi è piaciuto.

Spero e mi auguro che continui così. Perché, troppe volte, finora, ai miei occhi di osservatore, si è appalesata dalle parti dell'amministrazione Nugnes un'enorme supponenza; una retorica pazzesca; un abuso di parole incredibile. La sensazione è che i reggitori pro-tempore del Potere municipale si atteggino come Dei omerici discesi dall'olimpo ad illuminare la città, cui sia dunque dovuto il bacio della pantofola. Una sensazione sgradevolissima.

Senonché, purtroppo, prima del sindaco aveva parlato il consigliere Enio Pavone. Il quale ci è ricascato. Chi ha scritto della questione dello stipendio del sindaco – ha detto in sostanza – ha fatto brutte figure e non sa le cose. Caro consigliere, anzi caro Enio perché poi quando ci incontriamo per la città abbiamo ottimi rapporti; caro Enio, non va bene: “Chi ha scritto”, chi è? Io ho scritto sulle indennità per primo e lo riscriverei. Quindi fai nome e cognome e non ricominciare con le tue sparate.

Perché, caro Enio, sia benissimo con me, che siamo in una città dove ci sono cassintegrati a 600 euro al mese; ragazzi che faticano senza orario per 500 euro; giovani che se ne vanno all'estero per trovare lavoro; professori ed impiegati che insegnano o stanno in ufficio per 1500-1600 euro al mese; poliziotti che vanno in strada per paghe analoghe; medici che lavorano in corsia per 2 mila euro al mese e così via. Una città dove i parroci (e Nugnes, per assidua frequentazione di chiese, lo sa) parlano di povertà dal pulpito; dove c'è un volontariato istituzionale che assiste i poveri, eccetera. Ebbene, di fronte a tutto ciò, qui si ci dovrebbe cospargere il capo di cenere perché si è scritto di uno stipendio di 4 mila e rotti euro che è diminuito di 135 (diconsi centotrentacinque) euro rispetto ai predecessori? Ma vi sembra che 4 mila euro al mese siano una retribuzione da buttar via? Ma scherziamo? Ma scherzate? Ma vi rendete conto?

Ecco, ciò detto però, aggiungo un altra cosa. Una cosa politica. A voler scattare una fotografia dell'attuale situazione politico-amministrativa cittadina, infatti, sarebbe da puntar l'obiettivo sull'enorme aspettativa che l'esito elettorale dell'autunno scorso ha suscitato. Anche chi non ha votato Nugnes ed i suoi, ha fiducia in questi giovani amministratori; pensa che possano portare a casa qualcosa di buono.

Questa convinzione è diffusa. E le potenzialità che possa andare davvero così sono tante. Per di più, le condizioni sono favorevoli. C'è l'opportunità dei fondi europei e non solo. Se gli amministratori imbroccano due o tre filoni di progettazione promettenti, la possibilità che raggiungono il risultato è alta. Anche perché hanno a paragone le due precedenti esperienze amministrative, quella Pavone e quella Di Girolamo, entrambe deludenti.

C'è inoltre il fatto che l'attuale opposizione consiliare non pare per niente ben assortita politicamente, mentre le elezioni nazionali e regionali sono ancora lontane. Nel marzo dell'anno prossimo, infatti, è probabile che il maggior partito di sostegno del sindaco, “Azione” di Carlo Calenda, si attenda determinati risultati in città. Come è prevedibile che alle successive regionali altri risultati siano attesi ed auspicati. Ma, fino ad allora, tutte le vele sono spiegate in favore di una placida navigazione di Nugnes e compagni.

Ecco, per chiarezza con i lettori (anche se, a detta dell'entourage Nugnesiano qui di lettori non ve ne sono); per chiarezza anche con lui allora: da queste righe non avrà mai il bacio della pantofola. Se qualcosa di buono per la città arriverà, però, qui ne troverà sempre volentieri notizia. Se non altro perché chi scrive abita felicemente in questa città da 13 anni. Come cittadino, quindi, ha tutto l'interesse che la città in cui piace vivere e nella quale ha tantissime amiche ed amici, sia ben amministrata. Né troverà notizia almeno sino a che il suo autore, cioè io, avrà voglia di mettersi davanti ad uno schermo per scrivere. Voglia che cerco di scacciare con tutte le mie energie perché mi sono sinceramente stufato, essendo tra l'altro convintissimo che non ne vale assolutamente la pena, ma che non riesco (ancora), per mia debolezza, a scacciar via.

Per cui, carissime signore e carissimi signori, se mi “stuzzicate”, per dirla in dialetto, non fate altro che ritardare questo mio reale desiderio di occuparmi solo di margherite. E quindi vi assumete anche la responsabilità (politica) di influire negativamente sul mio stato di salute (scherzo, eh!). 

In attesa, vi auguro un buon week-end.

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