martedì 19 ottobre 2021

Ma la destra lo sa che senza socialisti(ex) a Roseto non passa?


ROSETO. A proposito di analisi post-elettorali. Come al solito se ne fanno tante. In genere i perdenti tendono ad autoassolversi ed i vincenti ad autocelebrarsi. Eppure qualche punto è chiaro.

È evidente, ad esempio, che la destra, orfana dei socialisti(ex) di Marini (Gianfranco) e Pavone, non va da nessuna parte. Semplicemente a Roseto non appizza, come si dice. Si è illusa, questa destra, che un candidato “democristiano” come William Di Marco, inventato dalla Lega moderata; la Lega Giorgettiana dei Bellachioma (con l'appoggio "esterno" dell'aquilano D'Eramo), potesse sfondare a centro. Beninteso, William è andato benissimo lui, come persona, ma la strategia si è rivelata fallimentare. Se a centro hai altri tre candidati (Ginoble, Di Girolamo e Nugnes) molto più attrezzati di te in quel campo, non hai scampo.

Siccome la politica, per alcuni versi, è matematica, è chiaro che ti prevale un Nugnes, che è la versione dal software politico aggiornato del vecchio centrismo social-clericale locale, assai più in sintonia con gli umori reali della città. Ripeto, è quasi matematica. Ora, che fare? Opposizione? Con chi? Soltanto il giovane Francesco di Giuseppe (che, tolta la “Di” assonerebbe tanto al Francesco Giuseppe austrungarico – dico con simpatia); soltanto lui potrebbe e saprebbe fare opposizione. La farà? Non lo so, per certi versi me lo auguro da cittadino, perché altrimenti “comandano” tutti.

Ah, dimenticavo: Di.Gi. (Di Girolamo) fu molto più sobrio quando prese il “Palazzo d'inverno”. Nugnes ha addirittura organizzato uno sparone d'artificio. Manco fosse il palio della porchetta! Questione di stile? Certo, ma non solo. Non saprei, infatti, se quei fuochi son costati qualcosa. Se fossero stati spesi dei quattrini per farli, meglio sarebbe stato devolvere la cifra a fini sociali. Sarebbe stato un messaggio meno pomposo, ma più concreto. Ma dopo una campagna elettorale di stampo hollywoodiano, mi rendo conto, non ci avranno pensato. Vabbé, peccati di gioventù. Si spera non sia un'abitudine.

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