ROSETO. Non se ne parla molto, ma presto bisognerà rinnovare l'appalto per la gestione dei rifiuti. Un servizio che interessa in pratica tutta la città e che impegna le finanze del Comune, quindi dei cittadini, per qualche milione di euro.
Questo servizio ha una particolarità: malgrado l'alto livello di raccolta differenziata, i costi non diminuiscono. La smentita evidente di tutte quelle tesi “ambientaliste” che raccontavano la differenziata come la panacea di tutti i mali. Non è vero. Qui non è accaduto.
Ed uno dei motivi per cui non è accaduto, sta nelle vicende del “Cirsu”, ovvero il consorzio pubblico di Grasciano di Notaresco che, di fatto, è miseramente fallito nelle intenzioni, pur apprezzabili, per le quali nacque.
Ciò nonostante sarebbe importante, nel predisporre il nuovo bando di gara, che il Comune valuti una riduzione dei costi. Solo così, infatti, potremo sperare in un piccolo risparmio sulla bolletta dei rifiuti. Ma su questo, purtroppo, non si sa nulla.
Oltretutto c'è un altro rischio alle viste. È probabile che si insinui nel dibattito un'altra fola di stampo ecologistico: quella dei “rifiuti zero” e della “economia circolare” dei rifiuti. È come quel tale al quale, per avere un minimo premio di consolazione, si proponevano sempre obiettivi nuovi, che ovviamente non poteva mai raggiungere e quindi continuava a pagare.
Si sta parlando, infatti, di importi per circa 5 milioni l'anno, al 60 per cento dovuti proprio al “porta a porta”. Ecco, su questo forse, qualche opinione di chi amministra il Comune o di chi vorrebbe amministrare, sarebbe bene conoscere.
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