Volete un'idea di
quanto l'Italia sia strana? C'è l'imbarazzo della scelta, ovvio.
Eppure un caso, andato a finire persino davanti alla Corte
Costituzionale, calza davvero a pennello.
Dunque, avete
presente i cartelloni pubblicitarie lungo le strade? Che c'entra,
direte voi. C'entra, c'entra. Perché i cartelloni sono regolati dal
Codice della Strada. Che prevede una multa fino a 1.700 euro circa se
vengono piazzati senza autorizzazione. E fin qui, tutto bene. Ora, che
è capitato? È successo che nel 2011, credo durante la reggenza
Monti, il governo ha pensato bene di aumentare le multe fino a 14
mila euro. Soltanto che la max-multa scatta soltanto se il tabellone è
messo in difformità dell'autorizzazione.
Cioè, avete
capito? Se piazzate un cartellone senza nessuna autorizzazione vi
beccate fino a 1.700 euro di multa; se invece siete stati autorizzati
a metterlo, ma lo posizionate in modo sbagliato, rischiate fino a 14
mila euro di multa. Un assurdo, si è detto un tribunale cui aveva
fatto appello una società multata, sollevando così il caso davanti
all'Alta Corte. La quale ha sentenziato che non puoi multare otto
volte di più uno che l'autorizzazione l'ha avuta, ma ha messo male
il cartellone, rispetto ad uno che lo ha messo senza autorizzazione e punto!
Il problema è che
per un assurdo del genere, si ricorsi fino alla Corte
Costituzionale! Tanto per dire cos'è il Paese che vuole... correre!
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