domenica 31 maggio 2020

Sul sociale, Roseto arrivò per prima

ROSETO. L'Unione dei Comuni ha stilato il rendiconto delle spese sostenute nel 2019 per i servizi sociali. Cos'è l'Unione dei Comuni? È un Ente nato pochi anni fa per volontà della Giunta regionale guidata da D'Alfonso. La quale volle che i Comuni, per gestire i servizi sociali, dovevano costituire un altro ente, “l'Unione” appunto, al quale delegare cose quali l'assistenza scolastica ai portatori di disabilità, le colonie estive per bambini e anziani, l'assistenza domiciliare ai malati gravi, eccetera.

Se vogliamo è stato un gradino di burocrazia in più. Che per Roseto si è rivelato traumatico. La Città delle Rose, infatti, ha di fatto perso la sua tradizione nel settore, che durava da almeno un quarto di secolo. Una tradizione fatta di saperi, cooperative sociali, servizi all'avanguardia gestiti molto bene ed anche equilibri politici locali che vedevano soprattutto in Teresa Ginoble, l'assessore che per tanti anni ha avuto quella delega, un punto di stabilità particolare.

Il passaggio all'Unione, in sostanza ha spostato la bilancia su Giulianova. Ed è nata una disarmonia a tratti accesa, nella quale è difficile capire dove sono i torti e dove le ragioni. Il rendiconto appena deliberato dall'Unione, però, permette di stabilire un punto: Roseto deliberò prima degli altri, il 21 dicembre 2018, la devoluzione delle somme: 947 mila euro. Giulianova lo fece ad ottobre 2019, così come Mosciano e Bellante. Siccome molte delle discussioni politiche si sono sviluppate sulla tempestività dei trasferimenti dai Comuni all'Unione, la cosa pare significativa.

Per la cronaca, comunque, queste sono le cifre di cui si parla: Giulianova, 847 mila euro; Roseto, 947 mila; Mosciano, 567 mila; Bellante, 154 mila; Morro d'Oro, 152 mila. Il Comune di Notaresco, invece, “non ha trasmesso alcuna deliberazione” di trasferimento delle somme. Un totale, dunque, di circa 2,7 milioni che va in rapporto, ovviamente, agli abitanti dei Comuni associati.

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