ROSETO. L'Unione dei Comuni
ha stilato il rendiconto delle spese sostenute nel 2019 per i servizi
sociali. Cos'è l'Unione dei Comuni? È un Ente nato pochi anni fa
per volontà della Giunta regionale guidata da D'Alfonso. La quale
volle che i Comuni, per gestire i servizi sociali, dovevano
costituire un altro ente, “l'Unione” appunto, al quale delegare
cose quali l'assistenza scolastica ai portatori di disabilità, le
colonie estive per bambini e anziani, l'assistenza domiciliare ai
malati gravi, eccetera.
Se vogliamo è
stato un gradino di burocrazia in più. Che per Roseto si è rivelato
traumatico. La Città delle Rose, infatti, ha di fatto perso la sua
tradizione nel settore, che durava da almeno un quarto di secolo. Una
tradizione fatta di saperi, cooperative sociali, servizi
all'avanguardia gestiti molto bene ed anche equilibri politici locali
che vedevano soprattutto in Teresa Ginoble, l'assessore che per tanti
anni ha avuto quella delega, un punto di stabilità particolare.
Il passaggio
all'Unione, in sostanza ha spostato la bilancia su Giulianova. Ed è
nata una disarmonia a tratti accesa, nella quale è difficile capire
dove sono i torti e dove le ragioni. Il rendiconto appena deliberato
dall'Unione, però, permette di stabilire un punto: Roseto deliberò
prima degli altri, il 21 dicembre 2018, la devoluzione delle somme:
947 mila euro. Giulianova lo fece ad ottobre 2019, così come
Mosciano e Bellante. Siccome molte delle discussioni politiche si
sono sviluppate sulla tempestività dei trasferimenti dai Comuni
all'Unione, la cosa pare significativa.
Per la cronaca,
comunque, queste sono le cifre di cui si parla: Giulianova, 847 mila
euro; Roseto, 947 mila; Mosciano, 567 mila; Bellante, 154 mila; Morro
d'Oro, 152 mila. Il Comune di Notaresco, invece, “non ha trasmesso
alcuna deliberazione” di trasferimento delle somme. Un totale,
dunque, di circa 2,7 milioni che va in rapporto, ovviamente, agli
abitanti dei Comuni associati.
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