L'assessora Luciana Di Bartolomeo |
ROSETO. Questa mattina è
stato pubblicato sul sito istituzionale del Comune, un dettagliato
provvedimento nel quale si fa chiarezza sui cosiddetti “buoni
spesa” approvati dal Governo, attraverso i Comuni, per le esigenze
di famiglie in grande difficoltà.
I criteri sono
davvero restrittivi. Innanzitutto devono essere persone che hanno
perso il lavoro oppure lo hanno fortemente ridotto a causa
dell'emergenza e non hanno nessuna forma di pensione. Poi, hanno
qualche priorità se vivono in casa in affitto oppure hanno un mutuo
da pagare. Priorità che cresce in base al nucleo familiare, ed anche
se vi sono disabilità. Un successivo criterio, riguarda poi chi è
disoccupato. Ciò posto, il buono spesa varia da 150 euro per chi
vive solo, fino a 600 euro per famiglie con cinque o più componenti.
Quindi davvero cifre contenute.
Dettagliato tutto
questo, il Comune, tramite il proprio ufficio sociale, che tra
l'altro vanta una notevole esperienza sul campo, ha esaminato 413
domande, accogliendone 324. Un numero inferiore al budget previsto,
per cui si potrebbe ora riaprire il bando, come dice l'assessora
Luciana Di Bartolomeo in un comunicato. Anche perché il Comune
stesso ha già acquistato circa 745 “blocchetti” contenente
ognuno 25 buoni.
Questa dei buoni
spesa è quindi una misura davvero assistenziale e molto marginale.
Copre appena, infatti, quelle componenti della società già molto
deboli e che ora hanno subito un ulteriore stretta. L'impatto di
questa crisi sul piano sociale sarà infatti una bomba ad orologeria
che si spera non esploda.
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