ROSETO. E così, in quella
simpatica oretta iniziale a tema libero del consiglio comunale
rosetano, detta delle... comunicazioni (sic!), ecco che ci
scappa la notizia. La introduce, con tono ovattato ma abile, il
consigliere di “Futuro-In”, Alessandro Recchiuti, che è anche
vicepresidente della Provincia di Teramo. Nella sostanza, Recchiuti
dice: vorrei sapere cosa vi ha chiesto l'Autorità nazionale
anticorruzione (quella dove c'era Cantone, per capirsi), circa il
progetto di finanza sulla pubblica illuminazione.
E già, perché la
famosa privatizzazione dei lampioni, da cui dovrebbe dipendere –
secondo l'amministrazione – il ridar luce alla città, è all'esame
dell'Authority suddetta. E lo è perché l'opposizione ha chiesto una
sua valutazione. Si appura allora, per voce dello stesso sindaco Di
Girolamo, che sì, l'Authority ha chiesto spiegazioni. Ed ha eccepito
la legittimità del soggetto appaltante incaricato dal Comune di
eseguire la gara. Ci sarebbe un contenzioso, addirittura davanti alla
Corte di Giustizia, che dovrebbe esprimersi a breve.
Quindi cosa è
successo? È capitato che il Comune ha tolto alla Provincia
l'incarico di fare l'appalto perché riteneva che la Provincia fosse
lenta e lo ha dato ad una altra struttura che, per sua sfortuna, è
in contrasto con l'Authority quanto ad interpretazioni di legittimità.
Come dire un capolavoro.
Del resto non è la
sola cosa che viaggia a passo di lumaca. Persino lo spostamento del
mercato del lungomare, annunciato e rimandato più volte,
aspetterebbe adesso il diminuir per vie naturali delle concessioni
commerciali, ridotte drasticamente dalla crisi. Quanto ad andamenti
da tartaruga, poi, giace nei cassetti della Asl anche la decisione
sul distretto sanitario, annunciato addirittura nell'altra era della
politica regionale. Per non dire della sede del “118” nella
ex-Casa Rosa nella zona sportiva, dove non si capisce nemmeno chi
deve attrezzare i locali.
Sempre in tema di
andamento lento, aspetta anche la concertazione urbanistica (ne ha
parlato il consigliere Nugnes) e quella sulla tassa di soggiorno (su
cui ha attaccato il consigliere Marcone). In compenso si giubila per
i fondi sulle frane, che però devono anche loro aspettare mesi, se
non anni, per trasformarsi in interventi concreti. Ed allora, tra un
tentativo di riabilitazione di Craxi da parte dell'ex-socialista
Pavone, blandamente contestato dall'ex-comunista Di Sante, c'è tempo
anche per un accenno alla cosiddetta “guerra” (politica) sul
Ruzzo. E qui il Sindaco, seppur felpatamente, si schiera con il Cda
attuale, ovvero politicamente traducendo, con quello che è passato
alla cronaca come l'asse Ginoble-Gatti.
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