mercoledì 10 settembre 2025

"PAVONE IN REGIONE"

ROSETO. Nella concezione feudale del potere, tipica in specie dell'Italia provinciale, si ripropone la questione di chi bisogna "ringraziare" per lo stanziamento di fondi per le opere pubbliche. Il caso di questi giorni è il pontile di Roseto, ma l'argomento è generale. 

Allora proviamo ad esser chiari, se si riesce, a beneficio degli eventuali lettori. Avendo a mente magari proprio il pontile.

Sul cui finanziamento, ad esempio, Enio Pavone (consigliere comunale e regionale di "Azione") conduce un discorso cardine della sua politica: lui in Regione "porta" (come si dice) risorse a Roseto. Lavora, cioè, per la sua città. E li porta, questi benefici, grazie ai suoi buoni rapporti con il governatore Marsilio ed in particolare con l'assessore De Annuntis, che però sono esponenti di primo piano di Fratelli d'Italia. Del partito ovvero di cui lui sarebbe in teoria all'opposizione e che a Roseto si oppone alla sua amministrazione comunale. 

Qual è dunque il cardine della narrazione pavoniana? Semplice: se io non fossi in Regione e non avessi amicizie con chi la governa, questi fondi non arriverebbero a Roseto. 

Vero? Millanta crediti politici che non ha?

Per scoprirlo, basterebbero poche righe, possibilmente ufficiali. Ad esempio, un comunicato del governatore Marsilio che dicesse: caro consigliere Pavone, faccio sapere che quei fondi arriverebbero a Roseto comunque, che tu sia in Regione o meno, amico mio o meno, perché così è stabilito dalla normalità propria della funzione amministrativa. Perché devono arrivare, insomma. 

Ma una cosa così chiara, né da Marsilio, né da De Annuntis, né da Gatti, né da Fratelli d'Italia abruzzo si è mai sentita. Tanto che Pavone può tranquillamente continuare la sua narrazione, che peraltro già praticava prima ancora di arrivare in Regione. Anzi, Marsilio arrivò persino al palazzetto di Roseto per l'insediamento dell'amministrazione civica, invia continuamente suoi assessori alle manifestazioni rosetane e distribuisce ampi sorrisi nelle sue visite locali.

Allora uno dice: se da quattro anni, nella sostanza, dai vertici politici della Regione e di Fratelli d'Italia abruzzo, si lascia tranquillamente fare, si chiude un occhio rispetto a questa comunicazione locale di Pavone e dell'amministrazione rosetana, allora il cittadino rosetano perché non dovrebbe pensare che qualcosa di vero ci sia, che questo rapporto politico speciale esista? 

Ecco, tutto da qui nasce l'equivoco. Un equivoco che mette in grandi difficoltà Fratelli d'Italia di Roseto (anche se loro diranno il contrario e batteranno sempre le mani a Marsilio). Se è dunque Pavone l'amico e l'interlocutore di Marsilio, quello che "procura" le risorse per il bene di Roseto, perché mai i rosetani dovrebbero votargli contro? Perché Fratelli d'Italia di Roseto se la prende con Pavone, che è amico di Marsilio e grazie al governatore "porta" risorse a Roseto?

Non vi pare semplice questo discorso? Però non è che lo deve risolvere Pavone o il sindaco Nugnes l'equivoco. Lo deve risolvere Fratelli d'Italia. Non vi pare?

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