Non a caso le parole più chiare le usa, sul giornale on-line "Certastampa", un consigliere regionale che di quella scuola di pensiero Dc è degno erede ed interprete: Paolo Gatti, oggi in Fratelli d'Italia.
Ma il punto resta. Perché se in un qualsiasi domani una qualunque alzata d'ingegno ingegneristica può bloccare di fatto quell'infrastruttura, vuol dire che su di essa il territorio teramano non può contare per nessuna strategia territoriale.
Ed è un problema, questo, che non verrà affrontato da nessuno: né dai Gatti né dai Marsilio, né dalle maggioranze di destra né dalle opposizioni di sinistra.
Perché tutta, chi più chi meno, la politica abruzzese è irrimediabile rappresentante dell'Abruzzo dei catering e degli arrosticini, l'Abruzzo inserviente e conformista, che blocca felice Pescara in omaggio ai potenti del G7 come un secolo e mezzo fa ergeva archi di trionfo ai re che scendevano dalla Savoia in questa regione già lungamente vassalla e feudale!
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