Ora, a parte l'esperto giurista Enio Pavone, il quale ha sentenziato con parole irabonde che vale quella del Comune (tra l'altro l'esperto urbanista Pavone Enio ha anche sentenziato con altrettanto tono esacerbato che non c'è impatto ambientale); a parte ciò, è chiaro che entrambe le tesi hanno ragion d'essere proposte. L'unica cosa, però, è che – trascurando Pavone che già sa tutto – non può essere né il sindaco, né la maggioranza, né l'opposizione, né tanto meno queste righe a stabilire quale norma va applicata.
È il classico caso che ci vuole un giudice. A Berlino, a Teramo, all'Aquila o dove si vuole, ma solo un giudice può dire. No, era giusto per chiarire a chi legge. Poi, naturalmente, ognuno può dire la sua, possibilmente non con parole sfacciatamente colleriche.
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