I confini
dell'appartenza, dello stare in un partito o in un altro, sono in
continuo movimento. E ne vedremo l'apoteosi nelle candidature alle
prossime regionali. Per evocar la fisica, sono confini non definiti
nel tempo e nello spazio. Somigliano al cerchio di sabbia tracciato
dai bambini sulla spiaggia: continuamente descritto e cancellato; che
le onde e i venti, le convenienze e le aspirazioni allargano o
restringono.
Quel che un tempo
era l'ideale, o la fede partitica in certi casi, non è da lunga
pezza d'impedimento più alle più ardite girovolte. La politica è
uno short message, un arte secondaria del propagandar se
stessi. Ed il bello di tutto questo è che per noi, per noi
spettatori, non cambia niente. Per noi il gioco è puramente a somma
zero.
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