È stata presentata dal critico d’arte aquilano, Emidio Di Carlo, la mostra a sfondo religioso “Quid est veritas”. L’esposizione si è tenuta a Lecce con notevole successo di pubblico, ed ha riguardato le opere di Giorgio Piccinno.
Sono 45 le tele proposte al pubblico,
con temi che vanno dal numinoso all’ontologico al sogno. Scrive Di Carlo: “Il
fulcro della mostra ruota intorno al versetto di Giovanni 18:38 ma va a toccare
l’emotività di ogni essere umano, attraverso figurazioni di corpi femminili che
si intrecciano o sbucano da mangrovie con tanto di camaleonti, tramite disegni
che ripropongono volti malinconici, ombrosi ma armoniosi di uomini e bambini
provenienti da paesi in guerra o da zone depresse, per mezzo di paesaggi
straordinari pugliesi”.
“Con i suoi olii e con le sue
chine – prosegue il critico d’arte - Piccinno esprime possibilità empiricamente significanti, una qualità disposizionale a produrre una reazione empatica con i
fruitori, la volontà di una casa comune in cui si è “tutti fratelli perché
figli di un unico Creatore” (come dice Papa Francesco nell’Enciclica sociale,
“Fratelli tutti” del 2020).”
“Tale capacità, promossa e
suggerita da Piccinno, di partecipare alle emozioni o di simpatizzare, di
ricevere sensazioni e di reagire agli stimoli, stanno interessando la
generazione 'zeta' che sui social sta rilanciando foto e articoli
dell’esposizione ricca di contenuti sociali. Del resto come diceva Scopenahuer
diceva “la vita e i sogni sono pagine dello stesso libro” e i nativi digitali
oscillano tra questi due poli”.
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