venerdì 26 maggio 2023

“La nuova scuola Romani sarà bellissima, stupenda, meravigliosa, eccezionale... per brevità: un capolavoro”

ROSETO. Si era sul finire degli anni '70 dell'altro secolo. La zona sportiva a sud di Roseto era appena nata. L'edificio simbolo, il nuovissimo palasport, con struttura a vela, evocava lo stile di “Monaco '72”, le cui olimpiadi segnarono la storia (anche quella, più piccola, architettonica). A Roseto si pensava a sviluppi per quella nuova area: forse un albergo a servizio dello sport, forse.

Ma la città cresceva. E con essa la popolazione studentesca. Dalle frazioni e dalla vallata del Vomano premevano folle di ragazzi. Perché dunque non utilizzare la zona sportiva anche per una nuova scuola? Ve n'era la necessità. Dell'idea s'innamorò soprattutto un'insegnante, nonché consigliera comunale rosetana dell'epoca: Concettina Bonolis-Braga. Militava nel partito Repubblicano. E, per fortunata coincidenza, per pochi mesi di quegli anni un repubblicano di eccezionale cultura (non solo politica), Giovanni Spadolini, ricoprì l'incarico di ministro della Pubblica Istruzione.

Nacque così la scuola media “Romani”. Quella che a breve verrà abbattuta per far posto ad un nuovo edificio scolastico costruito con i fondi del “PNRR”. Questa mattina nell'aula del consiglio comunale, il progetto è stato presentato alla stampa. Innanzitutto mettendo in rilievo i meriti dell'idea, che sono dell'assessore alla scuola, Francesco Luciani. Ma anche del sindaco Mario Nugnes, naturalmente. Ma anche del pro-sindaco, Angelo Marcone. Ma anche della presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti. Ma anche dalla consigliera di maggioranza, Simona De Felice. Ma anche di tutta la maggioranza... e solo della maggioranza, probabilmente. E qui conviene fermarsi, altrimenti i meriti si diluiscono troppo e non risalta bene quello dell'artefice principale del tutto, ovvero il menzionato assessore Francesco Luciani.

Comunque, anche la preside dell'istituto comprensivo, professoressa Annalisa Barbone, s'è detta entusiasta del progetto, condividendo appieno tutto il suo spirito, dall'inizio alla fine nulla escluso. Tra l'altro i lavori non disturberanno nemmeno gli studenti, perché si svolgeranno per fasi. E pure i genitori sono ovviamente felicissimi di avere un edificio nuovo, tecnologico, adeguato ai tempi, rispettoso dell'ambiente e via via scorrendo tutte le caratteristiche innovative dell'opera.

Tutto bene dunque e, come diceva Catalano (attore degli anni '80): meglio una scuola nuova che una vecchia. Si ripete, benissimo e, quando una cosa va bene va bene e bisogna riconoscerlo. Ah, pare che l'edificio si sposti un po' a nord rispetto all'attuale collocazione. Quindi si approssima al Palasport. Ergo, cambia il rapporto visivo tra i due edifici. Si spera, allora, che il “dialogo” (architettonico) tra le due masse culminati sia ben studiato. Se lo sarà si vedrà. Ma, in ogni caso, non è importante: solo questione per “palati” sensibili all'architettura. Alla gente, giustamente, non importa nulla di tali sottigliezze stilistiche ed alla politica, di conseguenza, anche meno.

I complimenti, ad ogni modo, da qui sono sinceri. Aspettiamo la nuova scuola. Quan verrà.

P.s.: la sintesi del titolo è mia.

1 commento:

  1. CHE FINE FARÀ il mosaico di Zenobi. L'ho potuto riammirare qualche giorno fa.

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