Il primo argomento, difatti, è la salute. Non si ha idea di quante persone non stanno bene. Così è di cure, visite mediche, ricoveri e purtropppo anche interventi chirurgici che si discute. Seguono subito dopo le feste di compleanno, di matrimonio o quant'altro. Specie se ci sono di mezzo i bambini, per queste cose non si bada a spese. Il terzo argomento sono i pranzi, le ricette, le prelibatezze fatte in casa o ricercate nei ristoranti: c'è una competenza maschile e femminile in materia da far impressione. Può sembrare una contraddizione rispetto alle paghe bassissime, ma tant'è.
La politica locale si preferisce non toccarla per nulla. Tranne qualcuno che magari è arrabbiato per qualche torto o qualche promessa mancata. Ma se accenni l'argomento è più facile sentir deviare il discorso. Del resto, nei piccoli centri, sono tutti amici e parenti: fa brutto discuterne pubblicamente. E poi, “si può sempre avere bisogno” di questi qua. Magari si sfoglia il giornale sul bancone, ma quasi sempre va a finire sulla pagina dello sport.
Adesso che arriva la primavera, poi, è la moda l'altro tema preferito tra le tazzine di caffè. La politica dovrebbe sapere che il suo mondo viene considerato spesso a parte; un mondo molto fortunato, ma purtroppo per pochi. Non necessariamente i più bravi, forse i più furbi, senz'altro gli unici che possono darsi le pagelle da soli e promuoversi immancabilmente. Chi lavora, infatti, deve sottostare al giudizio implacabile e qualche volta crudele del “capo”. Chi fa politica invece inforca un social qualsiasi, tira sù una fotina ben in posa, si mette in mostra e dice: ma quanto sono bravo io... ma quanto sono bravo...! E qualcuno va a finire gli piazza pure sotto un “mi piace” d'ordinanza: non si sa mai vanno a controllare se l'ho messo.
Così va il mondo, oggi.
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