Del resto l'asterisco è ben minima cosa nell'ambito dell'affido per circa 50 mila euro riguardante altri servizi dell'ente, su cui Francesco di Giuseppe, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, parlò di “clientelismo” e l'associazione “SiAmo”, presieduta da Vanessa Quaranta, disse di vicinanze politiche. Ma anche questo, ammesso questo fosse, andrebbe da sé. Da quando mondo è mondo la politica è strumento dell'economia e mai il contrario. Specialmente alle piccole scale la cosa è quasi plastica.
E poi cosa sarà mai un “asterisco” a fronte, per esempio, di passaggi di mano di aree urbanisticamente sensibili che prefigurano una svolta green, nel senso di grigio cemento? Si tengano pure l'asterisco, se tanto gli piace, ma ci lascino gli ulivi che sopravvivono miracolosamente in una data area, ad esempio. Perché gli asterischi si fanno e si cancellano, ma il terreno, una volta che lo hai impastato con il cemento e alluvionato con i mattoni-palazzinari non te lo ridà più nessuno.
Ed a Roseto centro, guardate, di verde-attrezzato inteso come giardini ve n'è davvero poco. Tolta la Villa, che sta come sta, il parco Savini e qualche giardinuccio qua e là, fate un po' il conto di quanti “centimetri” quadrati ci toccano a testa. Direi meno di quelli che certe prigioni modello del nord europa considerano vitali. Certo, abbiamo la spiaggia: ma già è tutta “recintata” (per ora solo l'estate) figurarsi dopo che avranno messo mano al relativo e già ultrapessimo piano-spiaggia dell'ex-sindaco Pavone. Si può ipotizzare che recinteranno persino l'acqua.
Ecco, lascerei tranquillamente l'asterisco se lasciassero gli ulivi. Tipo scambio di prigionieri. Dubito ci facciano, però.
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