sabato 11 febbraio 2023

Ecco a voi la brutta politica

Francesco di Giuseppe, uno dei ricorrenti contro la tassa di soggiorno
ROSETO. Non poteva mancare la risposta – a mezzo stampa – della maggioranza-Nugnes circa la sentenza sulla tassa di soggiorno. Una risposta che “prende atto” della decisione giudiziaria, ma non rinuncia alla polemica con i tre consiglieri d'opposizione che hanno tenuto la conferenza stampa il giorno prima.

Ora, al di là del botta e risposta, c'è qualcosa che forse va detto. La metterei così. Della tassa di soggiorno, alla maggior parte dei cittadini, interessa poco. La pagano i turisti, porta soldi nelle casse pubbliche, quindi cosa ci importa? Ragionamento giustissimo. Al contempo, però, non la tassa, ma l'argomento politico intorno alla tassa, interessa invece molto la qualità della politica stessa, che poi determina il clima, che in qualche modo incide anche sugli aspetti pratici dell'amministrare.

Cosa mette in luce, infatti, la questione politica relativa alle censure mosse dal TAR nella circostanza? Evidenzia un modo di agire della maggioranza ritenuto arrogante da una parte dell'opposizione. Cosa succede infatti a Roseto dal 2011 in poi? Capita che ogni amministrazione che arriva comincia a prendersela con quella precedente. È un qualcosa di incomprensibile. Perché poi nella società, tra la gente che vota, questa spaccatura non c'è. Gli elettori, per fortuna, non sono così l'un contro l'altro armati come invece i loro rappresentanti in consiglio comunale.

Si poteva pensare che con l'elezione di Mario Nugnes questo clima potesse cambiare. Nugnes viene dal pieno del mondo cattolico. È lui stesso un cattolico militante ed anche praticante immagino. Aveva delle aspettative anche di novità. E forse persino l'interesse ad ampliare la sua base di consenso, dato che poi è stato scelto al primo turno da un venti per cento appena degli aventi diritto (circa 4 mila voti su 20 mila più o meno iscritti nelle liste elettorali).

Ecco, da un politico così ti aspetti moderazione, mediazione, “gentilezza” (visto che ha istituito persino una delega cosiddetta). Ed invece proluvia da lui un fiume di parole ogni giorno, monologhi settimali, una continua polemica con una parte dell'opposizione, un fare in fondo che appare pieno di superbia. È questo il punto, non la tassa di soggiorno. È il modo in cui l'ha imposta la tassa, non la tassa medesima. Un modo, tra l'altro, che il TAR ha ritenuto pure illegittimo nelle forme.

Francamente non si capisce la razio di questo genere di politica. Naturalmente poi, contenti loro contenti tutti. Che buon pro gli porti, come si dice. Però, bella non è una politica siffatta. Anzi, proprio bella per niente.

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