ROSETO. Hanno promesso una soluzione all'inizio del nuovo anno. Ma a Giovanna Forti, che oltre ad essere madre di una ragazza che frequenta “Rurabilandia”, ha organizzato un singolare “piedibus di protesta” questa mattina al centro di Roseto, la soluzione prospettata pare un po' lontana. Il problema c'è ora e va risolto ora. Anzi, andava risolto ad ottobre, quando si rimandava a novembre; andava risolto a novembre quando si rimandava a dicembre. Invece va risolto “qui ed ora” in attesa di gennaio.
Occorre una
“soluzione ponte”, come si dice; qualcosa che valga da domani
fino a quando si verificherà la promessa resa nota a mezzo stampa.
In attesa dei bandi, delle convenzioni, dei piani sociali, delle
deliberazioni delle risorse e quant'altro. Oltretutto questo servizio c'era; lo avevano; quindi si tratta solo di ripristinarlo.
C'è una cosa che forse
non è chiara: le risorse, le scartoffie burocratiche, i bandi, le
convenzioni eccetera non sono né possono essere un problema di
questi genitori. Sono e devono essere un problema di chi rappresenta
la città a livello politico. Non è il cittadino che deve farsi
carico dei problemi degli amministratori, ma quest'ultimi che devono
risolvere i problemi dei cittadini. Specie in questo caso, quando sono pressanti
e riguardano un dato innanzitutto di “umanità”. Occorre in altri
termini, una volontà politica chiara, possibilmente sancita per
iscritto, considerato che questi genitori hanno preso carta e penna e
posto la loro firma sotto una nota. Se poi i decisori politici ritengono che ci sia qualcosa che non va nella richiesta, allora lo dicano chiaramente ed agiscano come ritengono.
P.s.1): alla manifestazione di questa mattina pare non si sia visto nessun amministratore comunale e nessun politico dell'opposizione;
P.s.2): non c'è
nessun ottimismo sulla soluzione a breve di questo caso, purtroppo.
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