ROSETO. Dopo tre ore e
mezzo di consiglio(comunale)straordinario, sul distretto sanitario
di base, ognuno è rimasto della sua opinione. Hanno litigato un po', ma sono
usciti come erano entrati. Vale a dire: Sabatino di Girolamo,
ex-sindaco Pd, Teresa Ginoble, ex-presidente d'aula e Nicola Petrini
(ex-assessore), sono persuasi che qualche “scippo” non
tanto di servizi o dell'immobile, quanto della parte amministrativa,
diciamo del “comando” del distretto, non possa escludersi; mentre
tutti gli altri, ovvero sindaco, maggioranza, Lega, Fratelli d'Italia
e la parte a sinistra del Pd, non ravvisano questo rischio o, al
massimo, s'impegnano a vigilare che non avvenga. Nessun “esterno”,
inteso come consiglieri regionali, è venuto a dar man forte né
all'una né all'altra tesi.
Questo in sintesi,
dunque. Nel frattempo che succede? Capita che se ti devi fare le
analisi – come si dice – o ti rassegni ad accalcarti punta delle
scarpe contro tacchi di quel che sta davanti nell'angusta
struttura attuale, oppure te le fai ad Atri (come ho fatto io l'ultima
volta), a Giulianova o (come farò la prossima volta se ricapita)
in qualche laboratorio privato. Ben che vada, infatti, una nuova
“casa” per il distretto, ammesso che sia capiente quanto serve,
l'avremo forse alla fine del 2026, cioè tra quattro anni buoni.
Come dire campa
cavallo.
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