sabato 5 marzo 2022

Sono un anti-eroe

ROSETO. Questa mattina sul presto, nel mare davanti Roseto, sono esplosi due... tuoni! I cani hanno cominciato ad abbaiare, qualche bambino a piangere. Il pensiero è andato subito alla guerra. Mi sono chiesto tra me e me: cosa succederebbe se – gli Dei non vogliano – scoppiasse un missile da noi? Sono sicuro che avremo anche noi gli eroi, quelli che Giorgio Bocca definiva gli amanti della “bella morte”. E che ai miei occhi di anti-eroe, appaiono solo come coloro che preferisco perdere una guerra comunque persa avendo 100 morti piuttosto che dieci, facendola durare un anno piuttosto che un mese.

A questo pensiero decisamente impopolare oggi (sembra che in questo periodo la gente abbia una gran voglia di mimetica), se ne è aggiunto subito un altro, egoistico a mille. Per fortuna – mi son detto – ho quasi 60 anni. Ho vissuto un tempo di pace. Ed in anni che, guardati dallo specchietto retrovisore, appaiono belli. Per fortuna non ho figli, né legami affettivi ufficiali. Ho solo belle amicizie (alcune davvero fraterne). Mi dispiacerebbe solo per loro se, ripeto, gli Dei ci preservino, scoppiasse una guerra. Altrimenti il disincanto dell'età mi salva.

Mi rendo conto, però, che a chi tocca vivere adesso e magari domani, è dura. Ma purtroppo non scegliamo noi la data di nascita, né il luogo e nemmeno – tralasciando le belle teorie – chi decide il governo del mondo o degli Stati.

Diceva un grande poeta del Novecento con gli occhi a fessura; uno che la guerra l'aveva vista dal fronte, con il fucile in mano, Giuseppe Ungaretti: “Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie”. Appunto.

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