venerdì 4 marzo 2022

Il vantaggio di Nugnes


ROSETO. Parliamoci chiaro, se al sindaco Nugnes riuscisse la metà di quanto ha più o meno annunciato, non dico che passa alla storia, ma politicamente diventa inamovibile. Se veramente riesce a ricostruire ex-novo la scuola Romani, sistemare l'Arena Quattro Palme, restaurare Villa Clemente, realizzare il nuovo distretto sanitario e, nel frattempo, veder finire i lavori alla Villa, al pontile ed alla passeggiata di Montepagano, allora per lui sarà una marcia trionfale. Naturalmente, se riesce a fare ciò non solo è un bene per lui, ma per la città intera.

Si tratta di fanta-scenari? È una prospettiva realistica? Sorgeranno comunque problemi politici interni su chi dovrà intestarsi il merito? Queste righe non hanno una risposta. Chi vuol far politica in loco a medio-termine cercando una alternativa, però, tale riflessione dovrebbe averla presente. Anche perché questa volta, a differenza del passato, i fondi europei ci sono. E non è una differenza da poco.

Se dunque Nugnes e compagni faranno solo il cinquanta per cento del previsto, allora anche le peggiori lottizzazioni urbanistiche (che pur vi saranno), il lungomare che diventa il lungo casotti che il mare manco si vede più, gli alberi tagliati, le buche sulle strade, le più astiose polemiche social, le dimissioni del mio amico William Di Marco, eccetera, eccetera, finiranno dritte nel dimenticatoio. Se non riuscirà, invece, anche gli attacchi a chi non è allineato e l'eccezionale arroganza politica gli si rivolterà contro come un boomerang.

Ma ripeto, è difficile che, assistiti dal buon denaro di Bruxelles, alias Pnrr, quest'ultima eventualità possa aver corso. Ed è di tutta evidenza auspicabile per la città che non accada. Se quelle opere pubbliche si fanno, infatti, è un bene per tutti

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