lunedì 4 ottobre 2021

Ed ora godiamoci queste due settimane di interregno

ROSETO. Premessa personale: di chi ha vinto e chi perso le elezioni non tanto mi interessa. Così come di chi vincerà o perderà il turno di ballottaggio. Ciò detto, per mio sollazzo personale (stupido sollazzo, lo ammetto), mi vien di scriverne.

Allora cominciamo. La prima cosa che mi sovviene è che l'affluenza al voto è stata politicamente drogata da un proliferare, sempre politicamente, assurdo di liste. Fossero rimaste nella non patologia politica, avremmo avuto cinque o sei liste, corrispondenti più o meno ai partiti e, forse, un'affluenza “normale” intorno al 50 per cento, che sarebbe stata quella giusta. Pur con un'affluenza così “dopata” (tra virgolette) tuttavia, l'astensione è di gran lunga il primo partito, con oltre 8 mila voti, più del doppio di quanto ha preso il primo arrivato tra i candiati sindaci.

Seconda impressione: la destra, capeggiata dall'amico William Di Marco, è andata – a mio avviso – bassissima. Si fosse votato due anni fa, forse avrebbe preso il doppio. Il 22 per cento a Roseto, dove la Lega aveva fatto il pieno alle politiche ed alle regionali è un pessimo risultato. Così come assai risicato è il voto ai Cinque Stelle, che hanno totalizzato circa 500 voti di lista.

Scontata poi – almeno per me – la cocente sconfitta di Rosaria Ciancaione e Sabatino Di Girolamo. Seppur di misura, è nella logica anche il colpo preso dall'ex-deputato, Tommaso Ginoble, che correva di fatto senza partito. Negli ambiti politici dei perdenti, soprattutto in area Pd, si apriranno dunque lunghe e perigliose analisi con qualche dolore politico non lieve da lenire.

Per Ginoble, inoltre, c'è anche la soddisfazione dei suoi avversari di veder cadere colui che è stato percepito un po' come l'Andreotti della politica locale, ovvero l'abile tessitore di trame politiche. Ed anche questo è nella logica delle cose della politica, purtroppo. 

Nel frattempo, godiamoci queste due settimane di interregno. Chiunque sarà il nuovo sindaco, infatti, proprio in quanto “nuovo”, godrà di appoggio indistinto, plauso a 360 gradi e accondiscendenze varie. Quindi, specie nei primi mesi, sarà il padrone assoluto della città. E, per i cittadini senza potere, potrebbe essere un guaio. Ma questa è un'altra storia. Che – se ne avrò voglia – magari proverò a raccontare. Ma solo se me ne tiene, beninteso.

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